Wittgenstein su Regole e Linguaggio Privato
Titolo originale: Wittgenstein on Rules and Private Language
Autore/i: Kripke Saul
Editore: Bollati Boringhieri Editore
prefazione e note dell’autore, traduzione di Marco Santambrogio.
pp. 156, 1 fotografia b/n f.t., Milano
Nel paragrafo 201 delle Ricerche filosofiche Wittgenstein dice: “Il nostro paradosso era questo: una regola non può determinare alcun modo d’agire, poichè qualsiasi modo d’agire può essere messo d’accordo con la regola. Da tale paradosso, che costituisce forse il punto centrale delle Ricerche, ha origine una nuova forma di scetticismo, paragonabile solo allo scetticismo classico di Hume e ricco di insospettate conseguenze per la filosofia della matematica, della logica e della psicologia.
In questo saggio, straordinario per la concisa lucidità e la forza delle argomentazioni, Saul Kripke percorre in una prospettiva assolutamente originale il testo wittgensteiniano e propone una “soluzione scettica” del paradosso. È un esempio singolare di un confronto teoretico-filologico tra due grandi pensatori del nostro tempo.
Dalla prefazione:
« Il nucleo centrale di questo lavoro è già stato presentato in varie sedi sotto forma di conferenze, di cicli di lezioni o di seminari. Si tratta, come io dico, di un’”esposizione elementare” di quello che considero il filo conduttore nell’opera dell’ultimo Wittgenstein sulla filosofia del linguaggio e sulla filosofia della matematica; include anche la mia interpretazione dell’”argomento del linguaggio privato” che secondo me deve essere visto principalmente alla luce del problema del “seguire una regola”. Nel Poscritto discuto un altro punto che Wittgenstein ha individuato nella concezione del linguaggio privato e che offre l’occasione di approfondire alcuni aspetti delle sue posizioni a proposito del problema della mente altrui. Dopo aver sottolineato la stretta connessione che intercorre nella filosofia dell’ultimo Wittgenstein tra filosofia della psicologia e filosofia della matematica, speravo di riuscire ad aggiungere un secondo poscritto proprio sulla filosofia della matematica; ma me ne è mancato il tempo e quindi per il momento su questo punto bastino le osservazioni essenziali esposte nel testo.
Il presente lavoro non può veramente costituire un commento alla filosofia dell’ultimo Wittgenstein, e neppure alle Ricerche filosofiche. Molti temi ben noti e significativi – ad esempio, l’idea di “somiglianze di famiglia” e il concetto di “certezza” – sono appena menzionati; e, cosa più grave, per quanto riguarda la stessa filosofia della mente si è gettato solo un rapido sguardo a un materiale ricchissimo, come la trattazione che Wittgenstein ha dato dell’intenzione, della memoria, del sogno e così via. Ho la speranza comunque che buona parte di tutti questi argomenti diventi abbastanza chiara una volta che si siano comprese bene le idee che Wittgenstein ha espresso a proposito del tema principale.
Molte tesi di Wittgenstein sulla natura delle sensazioni e sul linguaggio che le riguarda sono appena accennate o addirittura ignorate; come preciso nel testo, ho deliberatamente adottato la strategia di non discutere quei paragrafi successivi al 243 delle Ricerche, normalmente noti come l’”argomento del linguaggio privato”[…]»
Saul A. Kripke, americano, nato nel 1935, è professore di filosofia all’Università di Princeton.
Prefazione
Preliminari
Il Pardosso wittgensteiniano
La soluzione e l’argomento del “linguaggio privato”
Poscritto: Wittgenstein e la mente degli altri
Note
Indice analitico
Argomenti: Etica, Filosofia, Filosofia Occidentale, Morale, Pensiero, Socialità, Sociologia, Studio Pratica e Ricerca,