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Volti e Contatti Umani

Volti e Contatti Umani

Autore/i: Ermiane Roger; Baudet Pierre; Gregori Christian

Editore: Casa Editrice Astrolabio

traduzione di Liana C. Ferri, illustrazioni di Christian Gregori.

pp. 184, numerose illustrazioni in bianco e nero, Roma

Ogni giorno ci troviamo vicini dei volti e al primo sguardo li giudichiamo simpatici o antipatici, stupidi o intelligenti, ostili o cordiali. Se i grafologi vedono nella scrittura, e con ragione, un riflesso della personalità, il volto, ancor più del linguaggio, ci mette in spontaneo contatto con la gente, permette a noi di conoscere coloro che ci circondano e aiuta gli altri a conoscerci. È vero però che non tutti hanno una naturale disposizione ad osservare le espressioni dei volti. Alcuni vedono sul volto soltanto quelle modifiche che più colpiscono, come il riso o il pianto, e sono più sensibili al senso delle parole o all’intonazione della voce; altri si fanno una sorta di immagine stereotipata delle persone che frequentano, una immagine fissata una volta per tutte, ma assai schematica che è spesso piuttosto il frutto della loro immaginazione che non la rappresentazione della realtà.
Viceversa, altri sanno “giudicare le persone dalla loro espressione” e sicuramente non si sbagliano. Sono istintivamente abituati, nel corso della foro vita, e a volte sin dalla più tenera infanzia, a osservare le persone e a esaminare attentamente i foro lineamenti, si foggiano così una specie di grammatica delle espressioni del volto che hanno saputo controllare e raffrontare con i comportamenti traendone una conoscenza, spesso piuttosto inconscia, che però favorisce i loro rapporti con gli altri. Ma questa conoscenza intuitiva può, a volte, trarre in errore, perchè manca di precisione e non tiene sufficiente conto dell’insieme delle modifiche rilevate sul volto e del loro significato reciproco. È quindi necessario che l’esame del volto venga fatto in maniera sistematica, dopo aver acquisito una buona conoscenza delle sue espressioni e del loro significato psicologico, è indispensabile darci la pena di osservare accuratamente un volto, analizzando le modifiche che subiscono i lineamenti, per dedurre da ciascuna modifica, il tipo di carattere che esteriorizzano in maniera precisa. Nel nostro libro di Prosopologia, abbiamo indicato come condurre questa osservazione per poter arrivare a fare la sintesi di un carattere, limitandoci esclusivamente allo studio dei muscoli del volto e degli sguardi, senza tener corto delle strutture ossee che hanno una funzione fisiologica piuttosto che espressiva e che vengono studiate dalla morfopsicologia.

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