Vivere l’Ultimo Istante – Morire nella Tenerezza
Titolo originale: Mourir dans la tendresse
Autore/i: Jomain Christiane
Editore: Edizioni Paoline
editoriale di Sandro Spinsanti, introduzione dell’autrice, versione integrale dal francese di Leonardo Zardi, revisione di Silvio Riolfo Marengo.
pp. 216, Cinisello Balsamo (Milano)
Medici, infermieri e personale ospedaliero esperimentano ogni giorno le necessità del malato che, oltre alle cure, ha bisogno di tanta umanità e tenerezza. Sembra una novità, ma è una realtà obbligante: “il morente è un vivente”.
È noto che, oggi, il 70% delle persone muore in ospedale. In pochi anni. Der motivi professionali, l’Autrice di questo libro ha avvicinato più di ottocento morenti. In base a questa esperienza e alla certezza che «i luoghi dove si può morire hanno un ruolo altrettanto prezioso di quelli dove si permette di nascere», Christiane Jomain e la sua équipe hanno imparato a scoprire la realtà dei morenti, a superare i timori connessi alla loro presenza, ad accoglierne i desideri, a prestare aiuto e conforto alle loro famiglie.
Questo libro è, dunque, il resoconto di una esperienza professionale vissuta con grande ricchezza e sensibilità umana. Ma è anche un modo di rispondere agli interlocutori in buona salute che spesso chiedevano alla sua autrice: «Lei, che ha tanta esperienza, mi dica: è difficile morire?». Una domanda umanissima, che ognuno di noi può porsi, per se stesso e per coloro che ama. La risposta è che tutti, anche in ospedale, possono avere la speranza di morire serenamente. Per giungere a questa conclusione la Jomain articola il discorso in diverse sezioni concatenate. Comincia a descrivere alcune situazioni esemplari, attinte alla sua lunga pratica di caposala in un ospedale di lunga degenza, poi allarga l’indagine alle famiglie dei morenti e al personale curante. In questo modo la sua analisi prende atto dei problemi legati alla fine della vita nella loro totalità, sotto il profilo psicologico, religioso, medico, sociologico e istituzionale.
È in base a questa analisi che la Jomain può affermare senza mezzi termini – ed è questo il momento forte del libro – che «anche il morente è un vivente». Anch’egli è ricco di sentimenti, affezioni, desideri: per questo deve essere posto in grado di vivere la propria morte da un’équipe consapevole, attenta e perspicace che lo accompagni fino all’ultimo istante. Ecco perchè la parte finale del libro diventa, di fatto, una guida pratica per l’equipe medico-infermieristica: la Jomain attesta che è possibile imparare a curare i morenti e propone, perciò, una vera e propria iniziazione professionale capace di unire in permanenza la competenza tecnica alla sensibilità e alla maturazione personale.
Christiane Jomain, dirigente infermiera, assistente sociale, diplomata in gerontologia alla facoltà di Scienze Sociali di Grenoble. Attualmente è responsabile della formazione permanente all’ospedale di Chambéry. È membro fondatore dell’Associazione “Fino alla morte, accompagnare la vita”.
Editoriale, di Sandro Spinsanti
Introduzione
PARTE I
LA MORTE E NEL FRATTEMPO
1. CHI E IL MORENTE?
TENTATIVO DI UNA DEFINIZIONE
LA SITUAZIONE NELLA PRATICA
2. DALLA VITA AL TRAPASSO
3. I SEGNI PREMONITORI DELLA MORTE
LA PRIMA SERIE DI SEGNI È DI ORDINE FISICO E FISIOLOGICO
IL SECONDO RISVOLTO CARATTERISTICO DELLO STATO DEL MORENTE E DI ORDINE PSICOLOGICO
Angoscia
Agitazione
Gli stadi del morente
PARTE II
IL MORENTE E GLI ALTRI
1. UN LUOGO PER MORIRE: L’OSPEDALE
2. SOLITUDINE DEI MORENTI ALL’OSPEDALE: MITO O REALTÀ?
A) IL PUNTO DI VISTA DEL PERSONALE SANITARIOSolitudine o abbandono?
Contro la presenza dei morenti in ospedale
A favore dell’accompagnamento dei morenti
B) IL PUNTO DI VISTA DELLE FAMIGLIE
Ragioni psicologiche
Il contesto sociologico
Sicurezza e competenza – Tecnicismo delle cure
C) I MORENTI CHE NON HANNO FAMIGLIA
3. CHE FARE DEI MORENTI?
A) SOLUZIONI POSSIBILI
L’impossibilita di morire
Sopprimere la morte
Sopprimere i morenti
Assistere i morenti
B) LE RISPOSTE UFFICIALI
PARTE III
IL MORENTE È UN VIVENTE
1. FIN CHE C’È VITA
LA MORTE CHE TARDA
LA VITA PIÙ FORTE
ACCANIMENTO TERAPEUTICO O MIRACOLO DELLA MEDICINA
2. LA VITA CHE CONTINUA
UN PRESENTE LEGATO AL PASSATO
L’ISTANTE PRESENTE
LEGAMI CHE SI CREANO
COMPLETARSI
L’INCOSCIENZA
3. VIVERE LA PROPRIA MORTE
IL PROBLEMA DELLA VERITÀ
COLORO CHE PARLANO DELLA PROPRIA MORTE IL GIORNO E L’ORA
Vederla in faccia
Fallimento o riuscita dei sanitari?
PARTE IV
IMPARARE A CURARE I MORENTI
1. PROPOSTA «FORMAZIONE»:
UNA RISPOSTA?
2. SAPERE E COMPRENDERE
L’OSPEDALE: NECESSITÀ FA LEGGE
IL PERSONALE CURANTE: UN RUOLO AMPLIATO
3. VERSO UNA NUOVA PROSPETTIVA
IL PROGETTO PROFESSIONALE: CHE COSA SIGNIFICA CURARE?
LA MORTE?… NON LA CONOSCO
La morte come problema generale
Incontrare la fine dell’altro
La morte propria
4. CURE ALLE PERSONE IN FINE DI VITA
UNA SPECIFICITA
ACCOMPAGNARE LA VITA FINO AL TERMINE
Il piano fisico: finire in bellezza
Il piano fisiologico: dotato di vita
L’aspetto psicologico: amare, essere amato
Vita sociale e cure: cittadino a pieno diritto
Vita spirituale e cure: al di là di se stesso
5. IL CAMPO: PASSAGGIO ALL’AZIONE
INSERIMENTO NELLE SITUAZIONI ALL’INIZIO DELLA PORMAZIONE
Il COLLOCAMENTO NEI REPARTI
CONCLUSIONE
ALLEGATI
1. IO E LA MORTE
2. IL TESTAMENTO DI VITA
3. ACCOMPAGNARE LA VITA FINO ALLA MORTE
Bibliografia
Argomenti: Emozioni, Morte, Rapporti Affettivi, Sensibilità, Sentimenti, Storie di Vita,