Vite dei Santi dal III al VI Secolo – 4 Volumi in Cofanetto
1) Vita di Antonio – 2) La Storia Lausiaca – 3) Vita di Cipriano, Vita di Ambrogio, Vita di Agostino – 4) Vita di Martino, Vita di Ilarione, In memoria di Paola
Autore/i: Autori vari
Editore: Fondazione Lorenzo Valla / Arnoldo Mondadori Editore
introduzione di Christine Mohrmann, testi critici e commenti a cura di G. J. M. Bartelink, A. A. R. Bastiaensen, Jan W. Smit, traduzioni di Pietro Citati e Salvatore Lilla, Marino Barchiesi, Luca Canali, Carlo Carena, Claudio Moreschini.
vol. 1 pp. XCII-290, vol. 2 pp. XXIII-424, vol. 3 pp. LXIII-472, vol. 4 pp. LXI-390, Milano
Volume 1: Vita di Antonio
Questa raccolta non ha precedenti nel mondo. Diretta e curata da Christine Mohrmann, la maggiore studiosa vivente del latino e del greco cristiano, essa comprende le principali Vite dei Santi, che furono scritte dal terzo al sesto secolo sia nell’Oriente greco che nell’Occidente cristiano: in Africa settentrionale e in Egitto, in Palestina e in Cappadocia, in Gallia e in Italia… Il lettore moderno non vi troverà soltanto fughe dal mondo, esempi religiosi, drammatiche tentazioni diaboliche, ascese verso il cuore dell’anima; ma il piu vasto, ricco e pittoresco quadro dell’esistenza quotidiana nei secoli che videro la decadenza dell’impero romano, l’invasione dei barbari e la formazione della cultura bizantina. Tutta la ruvida vitalità popolaresca, che la letteratura classica aveva tenuta lontana, prorompe in questi racconti, come in pochi altri testi cristiani.
Il racconto, che viene presentato nel primo volume della raccolta, è la Vita di Antonio, scritta nel quarto secolo da Atanasio : il «best-seller» della letteratura cristiana, presente in centinaia di codici nelle nostre biblioteche, tradotto in latino, copto, etiopico, siriaco, armeno, georgiano ; e ispiratrice di un corteo di quadri e di libri, da Bosch a Grünewald fino a Flaubert. Conosciamo l’infanzia e la giovinezza di Antonio, le notti trascorse vegliando e pregando, gli anni passati nei sepolcri, le grida, le percosse e le tentazioni demoniache, quando le immagini femminili e quelle delle bestie feroci invadevano tumultuando la piccola cella: il lento progresso ascetico, la predicazione intorno ai demoni, la fuga verso il deserto interno, presso un rivo d’acqua e poche palme: i miracoli compiuti in nome di Dio, le battaglie contro i filosofi neoplatonici e gli eretici ariani; e, infine, la dolcissima morte nel cuore del deserto, da dove i suoi occhi contemplarono per l’ultima volta il Monte Sinai, sacro ai pellegrini. In pochi racconti della letteratura universale, troviamo una semplicità cosi sublime: tanta tensione drammatica, tanta ingenuità favolosa, unite a una sottile sapienza intellettuale, che continueranno ad affascinare, oggi come sedici secoli fa, un grandissimo pubblico.
Volume 2: La Storia Lausiaca
La Storia Lausiaca di Palladio, nato nel 363 in Galazia, nell’Asia Minore, e morto vescovo circa sessanta anni dopo, è il secondo volume della grande raccolta di Vite dei Santi, curata da Christine Mohrmann. La Vita di Antonio era un racconto dominato da una figura unica, seguita dalla nascita alla morte. La Storia Lausiaca è invece un romanzo a mille episodi, un polittico dagli infiniti scomparti, dipinto da un pittore ora ascetico ora favoloso drammatico ora comico.
Le montagne di Nitria, il deserto di Libia e di Scete, le rocce della Tebaide, le pianure di Palestina non sono più abitate da pochi eremiti solitari; ma da una folla colorita di monaci, che abitano in monasteri, in celle isolate, in locande; come se, all’improvviso, l’alveare formicolante delle città orientali si fosse rifugiato nei deserti. Qualcuno di questi monaci, che forse ha alle spalle omicidi e ladrocini, è capace di sovrumani ascetismi: digiuna, non dorme, non si lava, resta chiuso in una tomba: canta e prega tutta la notte sotto la pioggia e la neve; trascorre l’esistenza in una perpetua contemplazione estatica, quasi abitasse già in cielo, tra gli apostoli, i profeti e i patriarchi. Qualcuno scrive, e insegna ai giovani discepoli i segreti della parola di Dio. Qualcuno costruisce case sotto le vampe del sole egiziano, intreccia foglie di palma, lavora il suo piccolo campo, vive insieme alle antilopi, come in un nuovo Eden. Qualcuno cede all’orgoglio e ai desideri della carne, che li torturano proprio qui dove sono fuggiti per vincere la carne e l’orgoglio, e alle mille tentazioni che il Demonio, onnipresente come Dio, prepara loro ogni minuto. Molti, infine, conoscono che la semplice letizia del cuore – quell’ironia che l’umiltà sceglie per mascherarsi – è la forma più alta di santità; passano tra i potenti della terra, i vescovi, i sapienti, gli angeli e i demoni, travestiti da domestici, da schiavi, da buffoni di Dio.
Volume 3: Vita di Cipriano, Vita di Ambrogio, Vita di Agostino
Il terzo volume delle Vite dei Santi, a cura di Christine Mohrmann, raccoglie le biografie di tre fra i santi più celebrati dalla Chiesa e dalle comunità cristiane.
La Vita di Agostino comincia nel punto dove le Confessioni si arrestano. La maturità e la vecchiaia del più grande scrittore cristiano sono raccontate da chi gli era stato vicino per anni, aveva vissuto e mangiato accanto a lui, ne aveva ricevuto le confidenze e i rimproveri, osservandolo giorno per giorno nella sua affollatissima esistenza di vescovo, di polemista antieretico, di predicatore, di asceta, di guida d’anime. La comunità monastica fiorisce sotto la sua guida discreta ed elegante, sempre nuove persone vengono toccate dalla sua parola eloquente e soave, quando i Vandali invadono improvvisamente l’Africa. Essi distruggono le città e i villaggi, uccidono gli abitanti, radono al suolo le chiese, torturano i sacerdoti; e intanto, tra le mura di Ippona assediata, mentre il suo mondo di cristiano e di romano sembra precipitare in rovina, Agostino moribondo continua a correggere sino all’ultimo giorno i suoi libri teologici, e piangendo e gemendo loda il Padre di ogni misericordia e di ogni consolazione.
La Vita di Ambrogio è la biografia di un vescovo politico, che difende con coraggio implacabile i diritti e i privilegi della Chiesa contro il potere imperiale; e vede l’imperatore prostrato ai suoi piedi, come l’ultimo dei supplici e dei penitenti. È anche la storia della città di Milano nel quarto secolo: dei suoi primi santi, dei suoi riti e delle lotte feroci tra cattolici e ariani.
La Vita di Cipriano ci riporta due secoli indietro, quando la Chiesa nascente era ancora perseguitata e martirizzata. Per il suo biografo, Cipriano è l’esempio di tutte le virtù cristiane: la dolcezza e la durezza, la carità e la pazienza, la calma e l’ardore dell’anima fusi in un meraviglioso equilibrio. Il martirio – dapprima rivelatogli in sogno, lungamente atteso e rinviato e infine raccontato in pagine di straordinaria bellezza – non è che il sigillo con cui Dio rende perfetta la sua esistenza.
Volume 4: Vita di Martino, Vita di Ilarione, In memoria di Paola
La Vita di Ilarione e In memoria di Paola, comprese in questo quarto volume di Vite dei Santi, sono state composte dal più contraddittorio e bizzarro tra i santi cristiani. San Girolamo è stato il massimo traduttore della Bibbia e un vivacissimo epistolografo: un polemista feroce ed ingiusto e un nostalgico asceta; e non ha mai saputo dimenticare l’amore per lo stile e per la parola nemmeno negli estremi slanci religiosi.
La Vita di Ilarione è una deliziosa invenzione letteraria. Da principio, Girolamo vuole disegnare il ritratto di un sant’Antonio palestinese, che vive di radici crude e di erbe dei campi sul margine del deserto. Ma il nuovo Antonio è perseguitato dalla forza miracolosa che si nasconde nel suo corpo: fa miracoli controvoglia, con una specie di ironia e di disprezzo, costretto dai fedeli. Così egli fugge la Palestina dove è conosciuto; e, a questo punto, la Vita di Ilarione si trasforma in un divertentissimo racconto di avventure, di viaggi, di fughe in luoghi sempre più lontani e di miracoli sempre più assurdi e quasi umoristici.
In memoria di Paola è la storia di una grande aristocratica romana, che abbandonò la sua città, la sua famiglia, le sue ricchezze, per vivere nei luoghi dove Cristo aveva vissuto. A questa donna, Girolamo fu profondamente legato; e, nel corso di due veglie dolorosissime, mentre le dita gli si irrigidivano sullo stilo, egli disegnò il ritratto della sua figura tenace, ostinata, incapace di moderazione, desiderosa di superare qualsiasi limite umano. Sullo sfondo sta la Palestina del quarto secolo, che Paola e Girolamo visitano come pellegrini. Conosciamo così i luoghi santi, quali erano allora: il sepolcro di Cristo, il presepe di Betlemme, la quercia di Abramo, la tomba di Rachele e tutti i nomi che portano con sé il profumo della Bibbia: Sion, Engaddi, Gerico, Cana, il monte Tabor, il lago di Tiberiade…
Opera di Sulpicio Severo, la Vita di Martino ci trasporta nella Gallia del quarto secolo. Di famiglia militare e soldato per molti anni, Martino trasformò la sua milizia di soldato in milizia di Cristo. Eremita nell’isola Gallinaria, vescovo-asceta, mai in collera, mai turbato, mai afflitto, mai ridente, tanto da sembrare estraneo alla natura umana, egli visse la sua fede come una battaglia quotidiana. Lottò contro i contadini della Gallia, che veneravano la dea Cibele: distrusse con le sue mani i templi e gli idoli pagani, come se il Dio nel quale credeva così profondamente fosse in primo luogo l’oscuro Dio della forza.
Christine Mohrmann ha raccolto i suoi studi fondamentali nei tre volumi delle Études Latin des Chrétiens, a bui fra poco se ne aggiungerà un quarto. A.A.R. Bastiaensen ha pubblicato un libro sul vocabolario liturgico nell’Itinerario di Egeria e diversi studi sulla liturgia latina e il cerimoniale epistolare degli antichi scrittori cristiani. Per questa raccolta, ha curato l’edizione commentata della Vita di Cipriano, della Vita di Ambrogio e della Vita di Agostino. Jan W. Smit è professore di latino cristiano e medioevale presso l’Università di Amsterdam: ha pubblicato un volume sulla lingua e lo stile di san Colombano e diversi studi, tra cui uno sul simbolo di Cristo come «cavaliere trionfante». Luca Canali insegna letteratura latina all’Università di Pisa: per la Fondazione Lorenzo Valla, ha tradotto la Vita di Cipriano e la Vita di Ambrogio nel terzo volume di questa raccolta. Claudio Moreschini, che insegna letteratura cristiana antica all’Università di Pisa, ha studiato sopratutto il platonismo latino, Gregorio Nazianzeno, e ha curato e tradotto le opere di Tertulliano.
Argomenti: Libri vari,