Virtù e Malinconia – Studii su Clarissa di Samuel Richardson
Autore/i: Bellman Nerozzi Patrizia
Editore: Marcos y Marcos
seconda edizione, in copertina: un disegno di Alexander M. Bellman da un bozzetto di Ezio Frigerio.
pp. 120, Milano
Forse all’annuncio della morte di Clarissa le campane delle chiese d’Inghilterra non suonarono a lutto come vuole la tradizione, ma certamente intorno a lei si affollarono non solo numerosi lettori che, tra argomentazioni e sospiri, avevano tentato fino all’ultimo di strapparla al fatale destino assegnatole dalla pervicacia del suo creatore, ma anche letterati illustri, da Fielding a Johnson a Edward Young, da Diderot a Rousseau, seguiti a breve distanza da Sade e Laclos, tutti convinti della giustezza almeno estetica di quella morte, ma sicuri che dietro all’edificante caso dell’eroina angelicata Richardson nascondesse ben altro. Tra sesso e sensibilità, pathos e voyerismo, virtù cristiane e pietà protestante, metafore ossessive e casistica morale, tra fissazioni erotiche e preludi gotici, mito borghese e fantasmi aristocratici, tra mercificazione, morbosità e protofemminismo… due secoli di critica hanno dilatato lo spettro delle ipotesi interpretative su Clarissa ancor prima che l’attuale parossistica obsolescenza dei metodi sostituisse nella pratica dell’interpretazione dei testi “gli idoli della novità agli ideali della verità”.
Patrizia Nerozzi Bellman si occupa di storia e teoria della narrativa. Tra le sue pubblicazioni: Jane Austen (1973), La fortuna di E.M. Forster in Italia (1980), L’altra faccia del romanzo. Creatività e destino dell’antirealismo gotico (1984).
Argomenti: Corpo, Eros, Psicologia, Saggi, Sessualità,