Usi e Costumi di Napoli
Autore/i: Autori vari
Editore: Longanesi & C.
seconda edizione, a cura di Francesco De Bourcard, in copertina: due Scene di vita napoletana di Pellicia, Museo di San Martino, Napoli.
pp. 896, 100 illustrazioni in bianco e nero, 10 tavole a colori fuori testo, Milano
Nel 1857 l’editore napoletano Francesco De Bourcard pensò di redigere un volume sugli usi, i costumi e le tradizioni popolari di Napoli, per offrire al lettore un ritratto vivace e completo della città. All’opera non pose mano da solo, ma si avvalse della collaborazione di artisti e scrittori partenopei, che contribuirono alla messa a punto di due grossi volumi, contenenti una vera e propria «galleria» di ambienti e personaggi: dal venditore di acqua sulfurea alla fioraia, dalla lavandaia alla levatrice, dalla festa di Piedigrotta al mellonaio, dal banditore di vino alle esequie dei poveri di San Gennaro, cui si aggiungono pagine sul Vesuvio, Sorrento, Pompei, Capri, Ischia… i luoghi che l’autore chiama i «contorni» di Napoli. Ma accanto al ritratto, il De Bourcard si preoccupò di esporre l’origine dei singoli costumi, il motivo ispiratore delle antiche tradizioni, la ragione del loro persistere, rivelandosi acuto storico del folklore. Né trascurò i riferimenti all’attualità, dandone anzi ragionati ragguagli, cosicché l’opera è anche un documento della storia partenopea della prima metà del secolo scorso. La lunga e dotta prefazione, in cui si traccia il profilo geografico, politico e sociale della città, è esemplare del metodo seguito dall’autore. Piacevolissimo e ricco di informazioni, il testo, a distanza di un secolo, conserva la vitalità delle opere più riuscite. Ad esso si accompagnano, complemento indispensabile, le bellissime incisioni all’acquaforte, molte delle quali dovute a Filippo Palizzi.
Argomenti: Cultura, Folklore, Italia, Storia dei Costumi, Tradizioni, Tradizioni Popolari,