Uomini e Destini
Titolo originale: Menschen und Schicksale
Autore/i: Zweig Stefan
Editore: Edizioni Frassinelli
prefazione e traduzione di Cinzia Romani.
pp. XI-252, Milano
In un volume appassionante, Stefan Zweig si accosta alia vicenda terrena di alcuni personaggi – famosissimi e meno noli – liberandoli dalla maschera che la Storia ha loro applicato a seguilo di errate interpretazioni, leggende, fraintendimenti. Filtrati dalla lucida capacità introspettiva e dalla pietas dell’autore, i capitoli del volume si traducono in gradevolissimi, intensi cammei. In essi Zweig s’impegna, con serena equanimità e con un briciolo di ironia, a restituire a una realtà assai più umana e prosaica, talora sanguigna e vibrante, individui avvolti in un’aura di intangibilità. Figure ormai entrate nel mito vengono dunque riportate a una dimensione più autentica e accessibile. Si scopre quindi che Paul Verlaine non ha mai voluto consapevolmente rappresentare il primo bohémien della letteratura borghese; Beatrice Cenci non corrisponde all’esangue martire dipinta da Guido Reni; l’America non si chiama così per volontà, o merito, di Amerigo Vespucci. E, ancora, la mirabile precisione dello scrittore austriaco ricostruisce le ultime ore di un Nietzsche obnubilato dalla pazzia e accudito dalla pia madre, dopo aver subito l’umiliazione del manicomio – «il più grande genio del secolo viene messo in cella» oppure rievoca un Proust non più ospite raffinato e snob dei salotti mondani, ma «frammento d’uomo, consunto e febbricitante» che osserva e prende appunti sulla sua stessa agonia. Uomini illustri e singolari destini rivivono attraverso una rievocazione nitida e partecipe, priva dell’acrimonia di chi addita le inesattezze storiche e animata, al contrario, dal desiderio di ricollocare nella giusta prospettiva e conoscere più a fondo i tratti salienti di alcuni importanti protagonisti della cultura occidentale.
« …Stefan Zweig di diritto appartiene alla schiera degli umanisti dediti al genere biografico per conoscenza diretta dei personaggi, di volta in volta restituiti a un presente non solo letterario, e in forza d’una profonda empatia per il dolore dei moderni. Diversamente dai numerosi biografi che finiscono con l’identificarsi in pieno coi protagonisti dei loro racconti, perdendone di vista l’identità peculiare, in una sovrapposizione inutile e fuorviante, l’autore Viennese lascia parlare i suoi personali maestri come soltanto un vero maieuta sa fare, un naturale promotore dei talenti altrui, o anche degli abbandoni, delle cadute di tono. Non a caso Stefan Zweig e […] lo scrittore che introdusse la psicanalisi nella letteratura… » (dalla Prefazione di Cinzia Romani)
Stefan Zweig nasce a Vienna nel 1881. Figlio di un industrial ebreo, riceve una raffinata formazione culturale, arricchita da viaggi in tutta Europa. Alio scoppio della prima guerra mondiale, assume una posizione di neutralità e l’ascesa del nazionalismo lo induce a trasferirsi a Londra. Durante un soggiorno in Sudamerica, nel 1942, si toglie la vita assieme alia giovane moglie. La sua produzione letteraria annovera poesie, racconti, romanzi, testi teatrali, biografie, saggi critici e un’opera autobiografica.
Argomenti: Biografie, Storie di Vita,