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Un’Esperienza Personale

Un’Esperienza Personale

Titolo originale: Kojinteki na Taiken

Autore/i: Ōe Kenzaburō

Editore: Garzanti Editore

prime edizione, traduzione dal giapponese di Nicoletta Spadavecchia.

pp. 208, Milano

Tutti lo chiamano Tori-bird perché come un uccello è sempre in fuga da tutto e da tutti. Subito dopo il matrimonio era scappato di casa e per quattro settimane di seguito si era ubriacato, minando per sempre la propria salute. Ora il destino lo ha posto di fronte a un caso che sembra troppo superiore alla sue possibilità: suo figlio è nato con una grave malformazione cerebrale. Sbagliando, i medici dicono che il bambino morirà oppure, nella migliore delle ipotesi, che potrà avere solo una vita vegetativa.
A volte Tori-bird si augura che il neonato muoia subito. Ma è davvero questo che vuole? Non è forse un altro modo per fuggire dalla realtà, come sempre? Del resto, se qualcosa lo trattiene sull’orlo del baratro, è proprio il pensiero di quell’infelice, della sua lotta solitaria. Ormai lo stesso destino lega padre e figlio: o la salvezza o la morte. Solo alla fine di una sconvolgente avventura interiore Tori-bird troverà la forza di decidere.
Uscito nel 1964, Un’esperienza personale segna l’inizio del filone autobiografico che il grande scrittore seguirà negli anni successivi: il figlio menomato del racconto è infatti il figlio stesso di Kenzaburō Ōe (oggi è diventato uno dei più grandi compositori del suo paese).
Un’esperienza personale – oltre a essere una puntuale metafora del Giappone post-bellico – si spalanca a una pluralità di livelli di lettura. La parabola del piccolo uomo alle prese con sé stesso e con il proprio dramma famigliare diventa una spietata analisi della condizione umana nel secolo di Hiroshima: profondamente segnata da incubi e tragedie collettivi, pronta a gridare l’assurdità della sofferenza, e tuttavia in grado di ritrovare un nocciolo insopprimibile di speranza.

Kenzaburō Ōe, romanziere, saggista e critico, è nato nel 1935 in un piccolo villaggio dell’isola di Shikoku e si è laureato in letteratura francese all’università di Tokyo. È stato insignito del Premio Nobel per la letteratura 1994, del Premio Mondello 1993 e del Premio Internazionale Grinzane Cavour 1996. Garzanti ha pubblicato il romanzo Il grido silenzioso (1987) e i racconti Insegnaci a superare la nostra pazzia (1992).

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