Una Voce dal Coro
Titolo originale: Golos iz Chora
Autore/i: Terz Abram
Editore: Garzanti Editore
prima edizione, nota a fine testo di Igor Golomstock, traduzione dal russo di Riccardo Gluckner, rilegatura cartonata edit. a col. plastificata di Fulvio Bianconi.
pp. 328, Milano
“Крупицы искусства, как соль, всыпаны в жизнь”
È questa l’ultima opera (difficile definirla: romanzo, diario, saggio?) che Sinjavskij firma con lo pseudonimo di Abram Terz, e la prima da lui pubblicata in Occidente dopo aver scelto la via dell’esilio. A ogni parte del libro (tranne l’ultima, che racconta dell’angoscioso inserimento nella vita «libera») corrisponde un anno di reclusione in lager. Una voce dal coro, infatti, è nata giorno dopo giorno da appunti, note di diario, lettere spedite e non spedite, e registra, in contrappunto con le dense riflessioni esistenziali, religiose e letterarie dell’autore, gli «involontari» interventi di innumerevoli e anonimi compagni di prigionia. Ne risulta una struttura arditamente polifonica, dove la raffinata e meditatissima scrittura di Sinjavskij si pone in rapporto dialettico – quasi un’infinita interrogazione sulle sorgenti stesse dell’espressività – con il parlato ingenuo e brutale, sgrammaticato e immaginifico dell’immenso coro dell’universo concentrazionario. Sicuramente memore di altre grandi testimonianze sull’uomo recluso (dalle Memorie da una casa di morti di Dostoevskij a Una giornata di lvan Denissvič di Solženicyn), Una voce dal coro è una nuova, straziata condanna di chiunque attenti alla libertà dell’uomo e dell’artista, ma al tempo stesso partecipa la scoperta di un’«altra» libertà: la paradossale e insopprimibile libertà dell’emarginato.
Sinjavskij è nato a Mosca nel 1925. Critico e studioso di letteratura, collaboratore di «Novyi Mir». Arrestato nel settembre 1965 (insieme a Jurij Daniel) per aver pubblicato all’estero le proprie opere con lo pscudonimo di Abram Terz, ha scontato oltre 5 anni di lavori forzati in un campo «a regime severo». Emigrato in Francia nel 1973, vive a Parigi dove insegna letteratura russa alla Sorbonne.
Tra le opere pubblicate in Occidente: Compagni entra la corte, 1960; La gelata, 1962; Ljubimov, 1965.
Argomenti: Letteratura, Russia, Storiografia,