Una Storia della Mente – Ovvero perchè non Vediamo con le Orecchie
Titolo originale: A History of the Mind – Evolution and the Birth of Consciousness
Autore/i: Humphreys Nicholas
Editore: Instar Libri
prima edizione italiana, traduzione dall’inglese di Benedetta Antonelli d’Oulx, in copertina: fotografia di Ken Whitmore (1998).
pp. 302-XLVIII, nn. fig. b/n, Torino
«Penso, dunque sono è la frase dell’intellettuale che sottovaluta il maldidenti.» In questa battuta, rubata all’amato Milan Kundera, Nicholas Humphrey condensa la sua risposta all’enigma che da secoli infervora generazioni di filosofi, psicologi, linguisti e studiosi d’intelligenza artificiale: il mistero della coscienza.
Capovolgendo l’antico pregiudizio che vedeva nel dominio della ragione sui sensi il fulcro dell’esperienza cosciente, Humphrey avanza una delle proposte scientifiche più originali e suggestive degli ultimi decenni: non dal pensiero e dalle sue leggi sistematiche discende la nostra condizione di esseri intelligenti, bensì dalla capacità di provare sensazioni lungo la sottile membrana di confine tra noi e il mondo esterno.
Sento, dunque sono allora. Il profumo di una rosa, il tocco di una mano, il colore dell’arcobaleno: quale ricchezza e varietà queste sensazioni sono in grado di raggiungere, perché percepiamo il dolore proprio sulla pelle e il gusto sulla lingua, e perché non potremmo sentire con gli occhi e vedere con le orecchie?
Tra biologia, logica sperimentale, casi clinici e divagazioni letterarie si dipana così una nuova e ambiziosa puntata di quel “racconto sulla coscienza” già intrapreso ne L’occhio della mente, da parte di un Autore che dell’indagine teorica e della divulgazione scientifica ha fatto la ragione della vita, e che nella nostra Casa Editrice ha trovato il suo punto di riferimento italiano.
Nato e cresciuto in Inghilterra, da una famiglia di forti tradizioni accademiche che sembravano già predestinarlo allo studio socio-evolutivo dell’uomo e della mente, Nicholas Humphrey ha condotto a lungo ricerche psicologiche tanto nei laboratori di Oxford e Cambridge quanto sul campo, prima di diventare a cinquantacinque anni uno dei maggiori teorici delle scienze cognitive con un prestigioso incarico presso la New School of Social Research di New York Scienziato (con al suo attivo importanti scoperte sui meccanismi cerebrali della vista), letterato (è stato fra l’altro direttore della nota rivista Granta), nonché personaggio televisivo (suoi un famoso intervento antimilitarista alla BBC e una serie di documentari naturalistici), ha dedicato il suo ultimo libro – anch’esso di prossima pubblicazione peri nostri tipi – al persistere, in società apparentemente secolarizzate come la nostra, di credenze soprannaturali o parapsicologiche: fenomeno da lui accostato più con il desiderio di comprendere che non di condannare.
Argomenti: Coscienza, Intelletto, Logica, Mente, Pensiero,