Una Stanza Chiusa a Chiave
Autore/i: Mishima Yukio
Editore: Arnoldo Mondadori Editore
nota introduttiva di Antonio Franchini, traduzione di Lydia Origlia.
pp. 96, Milano
«La bambina continuò a fissarlo ostinatamente.
Increspò appena le labbra, proprio con l’espressione che assumono le donne quando pensano che il bacio appena ricevuto sia la cosa più importante della loro vita.»
Chiuso a chiave nella sua stanza, Kazuo osserva il crollo del mondo, la caduta di tutti i valori tradizionali, rapidamente infranti e dimenticati, nel caotico ed edonistico Giappone del dopoguerra.
L’unica cosa che, ai suoi occhi, mantiene ancora un significato è la carne, ed è appunto la carne, quella di una bambina di nove anni che tiene prigioniera, che Kazuo si appresta a profanare in una camera silenziosa e segreta come una tomba.
Un romanzo eccessivo, feroce, realistico e simbolico nello stesso tempo, nel quale lo scrittore giapponese Yukio Mishima (1925-70) traspone tutto il suo orrore per la società contemporanea e la sua attrazione per la morte, quegli stessi sentimenti che, anni dopo, lo porteranno a darsi la morte seguendo l’antico rituale dei samurai.
Argomenti: Cultura Giapponese, Letteratura, Letteratura Giapponese, Letteratura Orientale,