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Un Rimedio per i Sogni

Un Rimedio per i Sogni

Titolo originale: A cure for Dreams

Autore/i: Gibbons Kaye

Editore: Edizioni Theoria

prima edizione, traduzione di Edmonda Bruscella, in sopracoperta: Il letto di Cesare Tacchi.

pp. 160, Roma

C’è un’America dove il tempo è quasi immobile e mitico, e il sole cade a picco su immense vallate dove uomini e donne compiono da generazioni gli stessi gesti.
È questo mondo chiuso in se stesso, che lascia ai margini il grande flusso della Storia e in cui il gesto piú semplice manda echi ancestrali, che risuona nelle parole di Betty, la voce narrante del nuovo romanzo di Kaye Gibbons. È una madre che racconta alla figlia altre storie di donne della sua stessa famiglia: un’epopea tutta al femminile – gli uomini restano sullo sfondo a ubriacarsi di bourbon o ammazzarsi di lavoro e di malattie veneree – che attraversa mezzo secolo di storia americana, dai primi del ’900 quando la vecchia Bridget appena sbarcata dall’Irlanda va a stabilirsi nel Kentucky in una torrida valle dove «cominciarono ad arrivare quaccheri, metodisti e battisti a frotte»; e risale nel tempo su oltre la Grande Depressione quando la famiglia si trasferisce a Milk Farm Road nella Carolina del Nord. In uno stile corale, che restituisce al parlato femminile tutta la sua ricchezza di toni: la confidenza, la complicità, il cicaleccio, la confessione… la voce di Betty ci guida nei segreti di quella pudica e feroce comunità rurale dove le donne si ritrovano il pomeriggio a giocare a carte nel retrobottega dell’emporio e lì parlano e parlano, riannodando i fili delle loro vite, mescolando ricette di cucina e motti profetici, tramando contro i peggiori dei loro uomini, inventandosi storie per sopravvivere e dettando, a loro insaputa, la vera legge di quel mondo semplice e arcaico dove di giorno e di notte recitano la loro parte di madri e di mogli.
Dopo aver magistralmente raccontato in Ellen Foster la provincia americana pettegola e razzista attraverso la voce di una bambina di 11 anni, Kaye Gibbons ci dà in questo libro l’affresco di un’America intima e misteriosa, atroce e ordinaria, tutta racchiusa nelle pieghe di un’ininterrotta chiacchiera femminile.

Kaye Gibbons (Contea di Nash, North Carolina, 1960) scrittrice statunitense. Il suo primo romanzo, Ellen Foster (1991), definito un Giovane Holden del Sud, ha ricevuto il premio Sue Kaufman da parte dell’american Academy of Arts and Letters e una menzione speciale della Ernest Hemingway Foundation. Sono seguiti: Una donna virtuosa (A virtuous woman, 1989), Rimedio per i sogni (A cure for dreams, 1989), L’amuleto della felicità (Charms for the easy life, 1993) e A occhi chiusi (Sights unseen, 1995).

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