Un Perdente di Successo
Autore/i: Albertazzi Giorgio
Editore: Rizzoli
prima edizione.
pp. 312, Milano
Un attore anomalo, uno scrittore finissimo che si guarda agire e si descrive, spesso tentato dalla terza persona, ma che rapidamente se ne ritrae, impaurito per la stessa ragione di estraneità che l’affascina; un istrione un pò mago, sensibilissimo, un sensitivo che rifiuta però tale definizione riduttiva; un mostro sacro che vive recitando e recita la vita negando al tempo stesso, con un ironico sorriso, entrambe le cose…
Giorgio Albertazzi in questa autobiografia, che è il romanzo di un’esistenza ricco di invenzioni e di sorprese, narra l’infanzia, i giochi, le iniziazioni, l’adolescenza, la famiglia, gli studi, la guerra, gli amori, il carcere, i personaggi, il cinema, la televisione, il teatro, lo scrittore teatrale; e su tutto le vibrazioni che sa cogliere in ogni persona, in ogni episodio, in ogni cosa. E poi, in una cascata inarrestabile, morbide malizie e dolci crudeltà, acri umori e soavi veleni sul mondo dello spettacolo e della cultura insomma, la vita di outsider che è però (e non rinuncia mai a esserlo) un grande protagonista, un irresistibile seduttore, un uomo che devia per puro e impagabile capriccio ogni volta che sta per colpire il bersaglio: perchè è un dandy, uno snob incorreggibile che non ha mai voluto varcare i cancelli oltre i quali di volta in volta ha posto tutti i suoi desideri, che ha lasciato cadere con elegantissima noia tutto ciò che ha intrapreso. Un perdente per distrazione, sensibilità, capriccio, un uomo che ha saputo ottenere tutto ma non ha saputo (e voluto) conservare nulla. Un uomo, un attore, un protagonista di grande, indiscussa e indiscutibile classe; un perdente sì, ma di grande, grandissimo successo.
Argomenti: Biografie, Storie di Vita,