Libreria Editrice OssidianeLibreria Editrice Ossidiane

Un Metodo Molto Pericoloso

Un Metodo Molto Pericoloso

Il libro che ha ispirato a «Dangerous Method», l’ultimo capolavoro di David Cronenberg.

Autore/i: Kerr John

Editore: Edizioni Frassinelli

introduzione dell’autore, prefazione di Aldo Carotenuto, traduzione di Tiziana Vistarini, collana: Saggistica, titolo originale: A Most Dangerous Method.

pp. 680, Milano

«La storia che segue non è una storia d’amore. E non si tratta neppure di una di quelle storie edificanti sul modo in cui alcuni uomini e donne intrepidi realizzarono un progresso scientifico. Il fantasma che divora tutti i protagonisti non è una creatura ma una teoria – e un modo di ascoltare.» È quanto avverte nell’Introduzione lo studioso americano John Kerr, autore di questo brillante saggio – accolto in America con estremo interesse – che ha il pregio di ricostruire, con rigore e precisione, gli albori della psicanalisi e il suo fortunato sviluppo. A legittimare tale rilettura del rapporto Jung-Freud e del loro reciproco contributo alla scienza del secolo è stato il ritrovamento fortuito di un carteggio che ha rimesso in discussione valori e interpretazioni ormai consolidati presso l’intera comunità psicanalitica. Nel 1977 affiorano da uno scantinato ginevrino diari, lettere, abbozzi di scritti inediti dei due grandi e di una donna, Sabina Spielrein. L’impatto e l’importanza dei testi sono quelli di una rivoluzione copernicana, intuita negli anni Ottanta dallo psicanalista Aldo Carotenuto che per primo li ha resi oggetto di studio. A Kerr va il merito di averli organizzati sistematicamente, sviluppando la conoscenza del lato «debole» – solo perché oscuro fino a ieri nel triangolo Jung-Freud-Spielrein. Iniziale «caso clinico», curato da Jung con il nuovo metodo di Freud, Sabina si carica oggi di un valore ermeneutico per gli studiosi, a causa dei molteplici ruoli da lei assunti: paziente, amante e (involontaria?) traditrice di Jung prima, quindi amica, confidente e infine collega di Freud, è diventata testimone consapevole dello scisma che ha contrapposto la scuola di Zurigo e quella di Vienna, i valori cristiani e quelli ebraici. L’autore si spinge anche oltre, ipotizzando nell’opera della Spielrein – se il velo dell’oblio non l’avesse avvolta – il ponte «mancato», il superamento della contrapposizione tra la scuola junghiana e la freudiana, e consentendoci di comprendere, nelle sue reali dimensioni, la frattura insanabile tra Jung e Freud. Questo volume, lungi dal mortificare la riflessione sulla psicanalisi privilegiando le esplosive vicende personali dei suoi protagonisti, offre un’ulteriore chiave di lettura storica di un «metodo» che ha segnato profondamente il nostro tempo. Ciò che ciascuno dei due fondatori scoprì nella vita privata dell’altro e il potere che entrambi cercarono di esercitare avvalendosi di tale conoscenza sono stati finalmente riportati alla luce nella loro complessità stimolando un onesto riesame, per troppo tempo differito, della psicanalisi intesa come scienza e come prassi clinica.

«Questo libro è un importante contributo alla comprensione storica della psicanalisi.» (Frank Sulloway, Freud, biologo della psiche)

«Uno studioso americano svela: fu una giovane ebrea russa la causa della rottura tra i due grandi della psicanalisi. A Sabina Spielrein toccò una parte cruciale nella storia dei rapporti tra Jung e Freud, delle loro teorie e di ciò che infine li portò alla rottura. Una parte che riguarda la storia della costruzione di un impero in cui entrano diffidenze razziali, complicazioni erotiche e vendette. E da cui discendono alcuni dei principali caratteri della psicanalisi.» (Livia Manera, «La Stampa»)

«Un’opera, dunque, che fa luce sulle vicissitudini private dei protagonisti della storia del movimento psicoanalitico. Un intervento accurato, una ricostruzione storica fedele e dettagliata che consente al lettore di scandagliare il complesso mondo di associazioni sommerse, di patti infranti, di regole segrete, di scissioni e di ripensamenti che, lungi dal rappresentare l’Ombra del movimento psicoanalitico, sono quell’incandescente materia psichica dalla cui elaborazione nacquero tutte le fondamentali acquisizioni della nuova dottrina.» (Aldo Carotenuto)

John Kerr si è formato come psicologo clinico presso la New York University. Collabora con The Analitic Press, una casa editrice specializzata in opere sulla psicanalisi, ed è stato co-curatore di Freud and the History of Psychoanalysis, a cui ha anche contribuito con un saggio. Attualmente vive tra Boston e New York.

Visualizza indice

Prefazione
Ringraziamenti
Introduzione

Un caso di isteria

  • La mano di suo padre
  • Un monastero psichiatrico
  • Il caso “da manuale” di Jung
  • La falsità organica della donna

La nuova dottrina della Malattia Nervosa

  • L’ascesa della Scuola di Zurigo
  • Jubg e Freud
  • La scienza delle favole
  • Ricerche sessuali e psicologiche

Il movimento

  • L’America e il complesso nucleare
  • La casa con due teschi
  • L’Associazione psicoanalitica internazionale
  • L’orientamento spirituale della psicoanalisi
  • Il dio che muore e risorge

Questioni intime

  • Sulla trasformazione
  • La morte di un’amicizia
  • Il resto è silenzio

Le conseguenze

  • La storia del movimento psicoanalitico
  • Alla ricerca di un grande destino

Conclusione
Abbreviazioni
Note
Saggio bibliografico

Vai alla scheda libro e aggiungi al carrello Modalità di acquisto

Commenti

Comments are closed.