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Un Grappolo di Tonache

Un Grappolo di Tonache

Autore/i: Radi Luciano

Editore: Rusconi

unica edizione, in copertina, disegno di Luciano Radi, grafica di Luciano Beggiato.

pp. 192, Milano

Non sono di invenzione questi personaggi-preti che popolano la raccolta di Luciano Radi, Un grappolo di tonache: sono uomini vivi, spesso filtrati dalla memoria, anche deH’infanzia: sono, insomma, persone vive, come ce ne sono davvero, come, nella loro varietà, di continuo se ne incontrano. Ed ognuno con qualche cosa che profondamente lo diversifica da ogni altro. Proprio così, con buona pace di quanti sono abituati, talvolta, pronunciando la parola «prete», a pensare di essere autorizzati a riferirsi ad un comune “standard” di presenza e di umanità. Questo “grappolo” di reverendi, inoltre, Radi li ha visti e conosciuti in un piccolo fazzoletto di terra: non sono disseminati nell’universo. Al contrario, vissero, o vivono, quasi a contatto di gomito, in una splendida (e prevalentemente umile e povera) zona dell’Umbria, sua terra. E s’illuminano di quell’ineguagliabile paesaggio, cui tanta cura rivolge la penna dello scrittore.
Ed ecco che s’incontrano preti patrioti (ed anche fascisti), preti peccatori, fortemente insidiati dai sensi; preti di buon appetito; altri pigri; altri intransigenti; alcuni un po’ macchiette nel modo di fare e di muoversi – accanto ai preti “santi”, a quelli che dedicano l’intera giornata e la vita intera a soccorrere gli altri, tutti gli altri, in uno slancio che non ha eguale in nessun altro tipo d’umanità, e che tutte le volte ritorna a splendere, specie nelle ore buie, e del bisogno.
Anche tutto questo risalta dal libro di Radi (sebbene una nota ironica leghi di continuo il filo del discorso, e non voglia, per determinazione, lasciarsi andare alla commozione), e culmina negli stralci dell’epistolario tra don Marzio e don Fabrizio, il vecchio e il giovane prete che si scambiano impressioni e consigli, in una eloquente continuità.
Per le capacità, già messe in luce da Radi, di saper raffigurare graficamente i suoi personaggi, c’era forse, da aspettarsi che queste “tonache” ci apparissero poi, anche sulla pagina, in brevi tocchi di lapis o di pennarello. Ma non così, e così è giusto: c’è una tale complessità, una tale ampiezza, ed insieme una tale semplicità ed umiltà nei personaggi veri di Radi, che occorreva questa volta per il disegno, uno scrittore soltanto, un vero scrittore. (Leone Piccioni)

Luciano Radi è nato a Foligno nel 1922. Laureato in Economia e Commercio, è docente di Statistica all’Università. Da sei legislature è deputato al Parlamento per la circoscrizione umbro-sabina. È stato direttore del «Popolo». È autore di numerosi saggi e volumi, tra i quali si ricorda: La crisi della pianificazione rigida e centralizzata (Roma 1957); I mezzadri (Roma 1962); Nati due volte (Roma 1970); Buongiorno Onorevole (Torino 1973); Il voto dei giovani (Torino 1977); La talpa rossa (Milano 1979).

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Argomenti: Libri vari,

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