Un Buco nell’Anima – Guarire dalla Malattia Droga
Autore/i: Vergani Guido; Bertolli Roberto; Ravera Furio
Editore: Libri Scheiwiller
prefazione dell’autore.
pp. 192, Milano
«Bisogna ribadirlo a più non posso che la droga è una malattia, per di più negata. Ma non e una leucemia, una di quelle malattie che razionalmente rientrano nelle batoste, nelle crudeltà del destino e di cui, seppur nell’abisso del dolore, è più facile darsi una ragione. La droga non si capisce. Un figlio che, via via, si uccide, che ha dentro questa malattia suicida, non sta nelle categorie del dolore che la memoria storica della vita ci insegna. Per questo, nello spiegare a un genitore che cosa è capitato al suo ragazzo, bisogna essere franchi, evitare le sfumature, perché si renda conto che di malattia si tratta.»
Migliaia di tossicomanie “trattate” come un sintomo di una malattia dell’animo; una forte percentuale di guarigioni che tengono nel tempo. Questo è il bilancio professionale di Roberto Bertolli e Furio Ravera, che nel 1984 hanno fondato il Crest, Centro per la terapia delle tossicodipendenze.
Un buco nell’anima è il racconto, condotto dal giornalista e scrittore Guido Vergani, delle vittorie e delle sconfitte nel loro lavoro di terapeuti convinti che la droga debba essere riconosciuta come una malattia e debba avere la dignità, le cure, gli specialisti, le strutture, i finanziamenti cui, almeno sulla carta, ha diritto ogni malattia.
Sono infatti molti i fattori che provocano l’evento droga. In primo luogo le responsabilità familiari e le eredità genetiche. In secondo luogo la trama dei sentimenti, degli eventi, delle storie familiari che hanno “concimato” le fragilità, gli scompensi di quel tessuto psichico e caratteriale di quella personalità. Solo interrogandosi, un genitore aiuta il figlio a strapparsi dalla droga. Capire significa quasi sempre agire.
Questo libro e la nuova edizione aggiornata e ampliata del volume pubblicato con grande successo nel 1996 nei Saggi Mondadori.
Guido Vergani (1935), giornalista, e stato inviato speciale de lo Repubblica e attualmente collabora al Corriere della Sera. Ha pubblicato Mesina (1968), Il delitto di Piazzale Lotto (1973), Vestire i sogni (1981), Giovanotti, in camera (1995) e, in retrospettiva “alleanza” con il padre Orio, Caro Coppi (1995).
Roberto Bertolli (1941) e Furio Ravera (1950), psichiatri e psicanalisti, lavorano insieme dal 1980, dirigendo, presso la Casa di cura Le Betulle ad Appiano Gentile (Como), il reparto specializzato nella diagnosi e terapia delle tossicomanie che Bertolli ha costituito negli anni ’70. Nel 1984 hanno fondato il Crest (Centro per la terapia delle tossicodipendenze) e nel 1992 la Società di studio per i disturbi della personalità, un’associazione no profit. Bertolli è vicepresidente dell’Erit (Federazione europea operatori tossicodipendenza).
Argomenti: Droghe e Sostanze Psicoattive, Psiche, Salute,