Ubriachezza e Sobrietà nel Mondo Antico
Alle radici del bere moderno
Autore/i: Nencini Paolo
Editore: Gruppo Editoriale Muzzio
introduzione dell’autore.
pp. 336, Monte San Pietro (BO)
Giovani dediti all’uso dell’alcol, sempre più incidenti per ubriachi alla guida… sono solo alcuni degli allarmi sociali con alla base l’uso dell’alcol.
Ma cosa rappresenta l’alcol in una società e perché il suo uso non è sempre uguale nel tempo?
Dalla civiltà greco-romana abbiamo ereditato un mondo libero dalla droga ma con un debole per il vino.
Il Cristianesimo è stato, a un tempo, l’erede e l’esecutore testamentario di tale lascito ma ha avuto modo e tempo per dimostrare tutta la sua intransigente ostilità verso le altre droghe, presenti e future. Da qui il racconto fino ai nostri giorni.
Il vino è tra i beni materiali che il mondo antico mediterraneo ha lasciato in eredità ai posteri. Quando si parla di vino si intende non solo le tecniche per la sua produzione o, più in generale, la sua economia, ma anche i processi adattativi di tipo socio-culturale che il suo consumo ha generato, le regole del bere, in sintesi.
Da qui il racconto di questo libro, una rilettura del vasto corpus letterario, storico ed iconografico che documentano le situazioni in cui il vino ma anche la birra e, più in generale, le sostanze alcoliche erano assunte per rispondere alla domanda se l’elaborazione delle regole del bere si sia basata su una consapevolezza empirica della molteplicità di effetti neuropsichici
di queste sostanze fermentate.
Un’analisi che si basa sulla reciproca influenza tra bevanda fermentata e ambiente nel determinare quegli effetti farmacologici che costituiscono la motivazione per il radicamento di certi specifici impieghi e non altri. Nel libro si torna infatti ripetutamente sull’interazione tra il farmaco (drug), l’individuo con la sua costituzione biologica e il suo vissuto (set) e l’ambiente socio-culturale (setting), su cui si fondano i tentativi, ancora purtroppo rari, di costruire un corpus coerente di informazioni antropofarmacologiche.
Paolo Nencini è Ordinario di Farmacologia presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università di Roma La Sapienza.
Le basi farmacologiche dell’uso-abuso di sostanze psicoattive sono il suo specifico settore di ricerca. Nell’ambito di tali ricerche ha maturato l’interesse per l’uso materiale delle sostanze psicoattive nel mondo antico, scrivendo, tra l’altro, per Franco Muzzio Editore Il fiore degli inferi. Papavero da oppio e mondo antico.
Argomenti: Antica Grecia, Antica Roma, Antiche Civiltà, Antichi Costumi, Antichità, Droghe e Sostanze Psicoattive, Medio Oriente, Oriente, Storia dei Costumi, Storia dei Popoli, Tradizioni,