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Trattato delle Confetture

Trattato delle Confetture

Contenente i modi e le guise di fare ogni sorta di confetture liquide, sia allo zucchero che al miele che al vin cotto.

Autore/i: Nostradamus

Editore: Emme Edizioni

cura e introduzione di Fabrice Guérin, traduzione e note di Maria Luisa Mazzini.

pp. 104, nn. illustrazioni b/n, Milano

Oltre alle “Vrayes centurie et Prophéties”, altre opere altrettanto misteriose e fors’anche solo parzialmente esplicate sono apparse sotto il nome di prestigioso di Nostredatem. Tra le altre: Le Traité des Fardements et Confitures (Antoine Volant, Lyon, 1555), L’excellent et tris utile opuscule de plusieurs exquises recettes (Benoist Rigaud, Lyon, 1557), Le remède tris utile contro la peste et toutes fièvres pestilentielles, avec la manière de guérir. Aussi la singulière recette de l’æuf dont usait l’Empereur Maximilien I, per non parlare d’un testo non citato neppure dal suo biografo Chavigny, Les Hiéroglyphes d’Horapollo (l’”escriture D.M. trouvée“, di Centuria VIII, 66?), di cui solo nel 1968 è stato ritrovato il manoscritto.

Sono tutte “sue” e solo “sue” le opere che vanno sotto il nome dell’Adepto? Sono state scritte da lui per la prima o per l’ultima volta? A ciò sembra contraddire un passaggio del loro stesso “Autore”, contenuto nella Prefazione alle Profezie, e cioè nella lettera a Cæsar Nostradamus filius: “…E stante che molti volumi che sono stati ascosi per lunghi secoli mi son stati manifestati. Ma temendo per quanto sarebbe accaduto, ne ho fatto, dopo lettura, presente a Vulcano che, nel mentre li veniva a divorare, la fiamma, lambendo l’aria, rendeva una chiarità, [più luminosa] insolita, più chiara, [più luminosa] di natural fiamma, siccome luce di fuoco di cataclisma folgorante, illuminante di subito la casa, come se fosse stata in subita conflagrazione”.

Avvertimento che il nostro Autore ci rinnova nella non poco preziosa (poiché certamente inedita in non pochi essenziali passaggi), traduzione dei Geroglifici di Horapollo se, sottolinea, l’ha condotta anche a partire da “un esemplare vecchio, in greco, dei Druidi”.

Lungo quindi, misterioso dunque, il percorso – prima durante dopo – di quest’opera e magistero del fuoco, ch’è cucina sì, ma cucina, quantomeno abbiamo l’ardire di sospettare, d’alchimia, non fosse per le implicazioni greche di esso nome.

Tutte le ricette sono commentate e rese attuabili. Per gli appassionati di numerologia è stata integrata la numerazione originale. Il Lettore vi troverà alcune preziose avvertenze circa la cottura dello zucchero, non semplicissima per gli inesperti, e tuttavia premessa per confettare ogni frutta “in tutta perfezione”.

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Argomenti: Cucina e Ricette,

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