Tragedie da Ridere – Dalla Signorina Snob alla Vedova Socrate
Autore/i: Valeri Franca
Editore: La Tartaruga Edizioni
a cura di Patrizia Zappa Mulas.
pp. 352, Milano
«Stasera no stellin, ho la Scala e neanche alle cinque perchè ho il cocktail… ma come non lo sai, è tornato il Ciprianino dal Brasile! Cos’è quel ragazzo di inverecondo, ha lasciato giù la genitrice madre, ha portato su un serpente, no non scherzo, il serpentone Anselmo. È un cobra, di mezza età, devo dire una bestia divina, intelligente… guarda la televisione, vede e come, non sente per sua fortuna…»
Il tempo è scivolato addosso a Franca Valeri (per carità non mi chieda, i compleanni sono un’opinione e mai li ho festeggiati…) che ha appena terminato di scrivere e rappresentare il suo ultimo monologo: La vedova Socrate, caustico ritratto di una inedita Santippe, eccentrica e femminista.
Tutti conoscono Franca Valeri attrice di teatro, di cinema e in Tv, ma forse non tutti sanno che dietro l’attrice si nasconde anche una scrittrice di talento. Nel creare i suoi personaggi in una gamma che ha per estremi la frenetica e lombarda signorina snob e la indolente e romana sora Cecioni, si rivela una virtuosa di un’espressività linguistica e di una ricerca stilistica che la annovera di diritto tra i migliori autori italiani del Novecento. Patrizia Zappa Mulas, autrice e attrice a sua volta, ha raccolto in questo volume oltre agli sketches con cui Franca Valeri ha iniziato la sua carriera, una scelta di commedie e atti unici dove si mettono in scena le velleità e le manie di donne stordite e stravolte che vivono in modo irresistibilmente divertente le loro moderne tragedie.
In questi cinquant’anni le signore e signorine di Franca Valeri non sono invecchiate, anzi si sono affermate, diffuse e riprodotte fino a intossicare dal vero le trasmissioni televisive in tutte le fasce orarie. Le Cecioni telefonano a tutti i quiz a caccia di premiucci in euro, le Cesire piangono a tutti i dibattiti mediatici, le signorine snob sono finite quasi tutte conduttrici via etere senza iperboli e senza spirito. Il vero scrittore, diceva Colette, non scrive il passato ma il futuro, e Franca Valeri è una conferma. Nel suo teatro dal Cinquanta al Duemila si scopre come quell’Italia proterva è impreparata che ci sta alle spalle minacciava decisamente di diventare l’Italia che ci sta davanti.
Tra Flaiano e Doroty Parker di Patrizia Zappa Malus
Sketches
Atti Unici
- La cocca rapita
- La cosiddetta fidanzata
Commedie
- Le catacombe
- Meno storie
Tosca e le altre due
Monologo
- La vedova Socrate
Argomenti: Cinematografia, Storiografia, Teatro e Spettacolo,