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Tiziano

Tiziano

Autore/i: Pozza Neri

Editore: Rizzoli

prima edizione, collana a cura di Indro Montanelli.

pp. 432, 104 illustrazioni b/n f.t., Milano

Se una biografia non diventa un opera di fantasia, perchè scriverla? A che cosa serve ai lettore un seguito esatto di notizie. desunto sole dai documenti e dai fatti realmente accaduti? Nel caso di Tiziano – uomo di fantasia per eccellenza – che significato avrebbe avuto ricostruire le sue avventure con duchi, priori, letterati, istrioni, magistrati, papi e imperatori, se quello che ha visto e diventato pittura, delle più ricche di senso e di sensi, di fantasia e di poesia? Questo veneziano calato dal Cadore, montanaro di grande, scontrosa riservatezza, scrisse poco degli amici, quasi nulla dei sentimenti che lo legarono alla moglie Cecilia e ai figlioli, al fratello Francesco, all’Aretino e infine a Caria V. Dettò molte lettere agli amanuensi, in massima parte dirette a Filippo II. Esse sono preziose per conoscere i sentimenti che lo animarono, la dedizione e la generosità che ebbe nei confronti di un mecenate, malservito da amministratori e sudditi incomprensivi, a Milano e a Napoli, non meno che a Madrid. Ma se esse sono un prezioso attestato del suo carattere, essenziali appaiono al biografo le pitture: confidenze impareggiabili dei sentimenti del maestro. Per queste visse e nessuna lusinga, onore o compenso lo allontanò un momento dal mondo delle sue figure.
L’autore di questa biografia intreccia, con l’intelligenza e la scrittura che gli sono congeniali – cioè lo stile delle parlate venete, in una temperie mescolata del suo italiano risoluto – la storia di una vita lunga, difficile e solitaria più di quanto non si creda. Tiziano ebbe, forse, un solo amico: l’Aretino, primo critico e vero sodale. Fra i committenti ricchi di vanità, e i governanti soggetti a drammi insanabili, spicca Carlo V; e sarà lui a determinare gli eventi della vita del suo Apelle, seguito in questo dal figlio Filippo Hl, che dalla reggia di Madrid manda commissioni su commissioni, e riceve i dipinti che il maestro gli invia. Tiziano, nella sua casa veneziana in riva alla Laguna, continuava a dipingere con sempre rinnovata ricchezza di pensieri, realizzando alla fine quel suo stile fra visionario e fantastico che lo porterà – in un seguito sublime di composizioni – al Martirio di san Lorenzo, al Marsia scorticato e alla Pietà dei Frari.

Neri Pozza, nato a Vicenza nel 1912. Ha in corso di lavoro un numeroso gruppo di «novelline» per la seconda parte di Comedia familiare e la cronaca Gli anni ideali, Premio Selezione Campiello con Processo per eresia (1970), Premio Luigi Russo a Pozzale con Comedia familiare (1975).

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PARTE PRIMA
I. La guerra di Cambrai: Padova 1509
II. La morte di Zorzi
III. Gli affreschi della Scuola del Santo
IV. L’amor sacro e profano
V. L’Assunta

PARTE SECONDA
I. Il teatro a Venezia
II. Conegliano
III. I dogi Loredan e Grimani
IV. Cecilia e Tiziano
V. Il matrimonio di Tiziano

INTERMEZZO Una festa veneziana

PARTE TERZA
I. L’Aretino a Rialto
II. La morte di Cecilia
III. Il primo ritratto di Carlo V
IV. Sansovino
V. Cena in casa dell’Aretino

PARTE QUARTA
I. Il «Libro dei conti» dei Vecellio
II. Busseto e Paolo III
III. Il viaggio a Roma
VI. I mesi di Augsburgo
V. Orsa

PARTE QUINTA
I. Il Martirio di san Lorenzo
II. Il secondo viaggio ad Augsburgo
III. Pomponio
IV. Novità nel «Libro dei beni»
V. La peste del 1576

Nota bio-bibliografica
Iconografia
Di alcune terminologie veneziane

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