Tempo di Fermenti – Autobiografia
Il figlio di una serva • Tempo di fermenti
Autore/i: Strindberg August
Editore: Sugar Editore
prefazione di Valerio Fantinel, traduzione di Franco Moccia.
pp. XI-320, Milano
Nato nel 1849 a Stoccolma, August Strindberg non ebbe vita felice.
Di natura estremamente irrequieta, viaggiò moltissimo, specialmente in Francia e in Svizzera. Trattò di tutto: dalla linguistica all’occultismo, dalla scienza alla critica letteraria. Di queste esplorazioni fa fede l’Autobiografia, un vasto disegno della sua evoluzione spirituale che va dall’infanzia fino a pochi anni prima di morire e che comprende dei veri capolavori. All’Autobiografia arrivò nel 1885, stanco – come lui stesso disse – di scrivere delle “Konstruktionsnovellen”, cioè dei romanzi di fantasia, che risentivano ancora di un certo naturalismo.
Scrisse moltissimo per il teatro, forma di espressione a cui Strindberg deve la sua fama: un teatro che doveva distruggere l’ottica drammaturgica allora in voga, dando inizio al dramma espressionista. La vita matrimoniale di Strindberg fu un continuo errore, si sposò tre volte, non riuscendo mai a trovare la tranquillità cui tanto agognava. A peggiorare le cose fu senz’altro anche una specie di mania di persecuzione che lo indusse sempre a fuggire le persone conosciute e amate. Morì in Svezia nel 1912.
Opere principali: prosa – Il figlio di una serva, Tempo di fermenti, La stanza rossa, L’autore, L’autodifesa di un folle, Inferno, I diari occulti; teatro – La signorina Giulia, Il padre, Il sogno, La sonata degli spettri, Verso Damasco, Mastro Olaf, La danza dei morti.
La sua biografia Strindberg l’ha data in pasto ai lettori con una spietata sincerità che è difficile trovare in altri poeti o confessori o dopo di lui. La comicità infernale che vi domina (e che è qualcosa di molto più profondo e spaventoso del cosiddetto umorismo) e… un prodotto del suo feroce dissidio con la società borghese che lo circondava e nella quale egli si sentiva ombrosamente un estraneo. (Thomas Mann)
È un autore soggettivo: un “io” autonomo, instabile ed esplosivo, che si trova ad aver scelto la letteratura come mezzo di distensione, di decompressione ma anche di rivincita. (Jules Romains)
Questa terribilità di Strindberg. Questa furia, queste pagine conquistate in una dura lotta faustiana. (Franz Kafka)
Strindberg ricostruisce l’Autobiografia con la potenza e la vitalità della sua immaginazione più matura. (Brita Mortensen)
Argomenti: Biografie, Letterati, Letteratura, Linguistica, Occultismo, Pensatori, Poesia, Teatro e Spettacolo,