Sul Vento che Scorre – Per una Filosofia dello Haiku (Una Riflessione sul Fūryū)
Titolo originale: Fūryū ni kan-suru ikkō satsu
Autore/i: Kuki Shūzō
Editore: Il Melangolo
introduzione, traduzione e cura di Lorenzo Marinucci.
pp. 88, nn. illustrazioni b/n, Genova
Nel 1937, mentre nel Giappone imperiale i ciliegi in fiore fanno da sfondo ai canoni, una delle figure più originali e importanti del pensiero nipponico moderno, Kuki Shūzō, si interroga un senso profondo dello haiku, il componimento in tre versi tipico della lirica giapponese, che trae ispirazione dalla bellezza della natura e dall’inesorabile trascorrerete tempo, e che sa condensare quella particolare eleganza zen che si allontana dal mondo per farvi ritorno con occhi nuovi. Il vento che scorre soffia in questo testo fatto di influssi, mediazione, riflessione personale e immersione nella vita:condizioni che ricongiungono, per assurdo, la poesia classica giapponese e il problema filosofico della modernità globale.
Kuki Shūzō (1888-1941) è stato un filosofo, poeta e scrittore giapponese. Trascorse diversi anni in Europa, dove conobbe e frequentò, tra gli altri, Bergson, Heidegger e Sartre. Tornato in Giappone, insegnò filosofia a Kyōto. Il suo libro più noto è La struttura dell’iki, uscito nel 1930 e tradotto anche in Italia (Milano 1992).
Argomenti: Cultura Giapponese, Giappone, Orientalistica, Oriente, Poesia,