Storia dell’Azione Cattolica
Autore/i: de Antonellis Giacomo
Editore: Rizzoli
unica edizione, prefazione dell’autore.
pp. 424, Milano
Che cosa rappresenta l’Azione Cattolica? Possiede ancora un ruolo originale in Italia? Riesce a sopravvivere nella marea di nuovi organismi che oggi animano il «popolo di Dio»? Sono domande aperte ma che trovano risposta soltanto guardando all’intera storia del laicato cattolico di cui l’Ac fa parte essenziale. In linea generale, questa associazione sviluppa compiti prettamente formativi sia della persona sia della società, e solo in determinate e limitate occasioni si è protesa nell’impegno politico in senso stretto. Così accade da almeno 120 anni e così l’ultima assemblea nazionale ha ribadito la propria identità chiedendo agli iscritti di essere «cristiani e cittadini profondamente motivati». Da sempre l’Azione cattolica si fonda su una base che desidera lavorare accanto e all’interno delle strutture ecclesiali per tessere una trama di fede religiosa e solidarietà umana; e ciò avviene in modo particolare da quel 29 giugno 1867, una data-simbolo, quando due giovani – il bolognese Giovanni Acquaderni e il viterbese Mario Fani-Ciotti – decidono di legare i propri destini al servizio dell’idea «preghiera-azionesacrificio». Ripercorrere il cammino dell’associazione serve a spiegarsi i motivi di fondo che hanno determinato la sua nascita e il suo sviluppo attraverso milioni di persone appartenenti a generazioni tanto diverse. E nel momento in cui la Chiesa post-conciliare dedica ogni energia per rinsaldare l’impegno pastorale dei laici, la «scelta religiosa» proclamata dall’Azione cattolica diventa testimonianza per gli iscritti e fermento per ogni coscienza. Conoscere e approfondire la storia dell’Azione cattolica in Italia diventa perciò un’operazione culturale, necessaria anche perché non esiste nulla del genere in forma organica – con finalità divulgative e contemporaneamente basata su criteri scientifici – scritta da un osservatore che cerca di mantenersi lontano sia da inopportuni e insensati settarismi sia dallo zelo agiografico. E l’obiettività non è forse un primo passo verso l’ammonimento di san Paolo di rispettare sempre la verità?
Giacomo de Antonellis, nato a Napoli, vive a Milano. Giornalista, è inviato speciale della Rai-Tv: per conto della testata radiofonica Gr3 segue spesso eventi religiosi e viaggi all’estero di Giovanni Paolo II; solitamente si occupa di cronache economiche sulla Borsa. Ha pubblicato diversi volumi storici, tra i quali: Le quattro giornate di Napoli (1973); Il Sud durante il fascismo (1977); Una coscienza pulita, Giuseppe Donati (1981); Milano, crescita di una metropoli dall’Unità ad oggi(1983); Il caso Puecher, morire a vent’anni partigiano e cristiano (Rizzoli, 1984).
Argomenti: Cattolicesimo, Politica, Sistemi di Potere, Storia,