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Storia della Cina Moderna

Storia della Cina Moderna

Titolo originale: The Modern History of China

Autore/i: McAleavy Henry

Editore: Rizzoli

introduzione dell’autore, traduzione di Mario Bonini.

pp. 512, nn. tavole b/n f.t., Milano

Nato a Manchester nel 1912, Henry McAleavy studiò all’Università di Manchester e poi al Trinity College di Cambridge. Nel 1935 si trasferì in Cina dove rimase come giornalista e studioso per un periodo di quindici anni, fino al 1950. Potè vivere così da testimone diretto il periodo cruciale della storia della Cina tra l’inversione giapponese e la lotta di resistenza, e la guerra civile tra nazionalisti e comunisti che portò al potere questi ultimi. Rimanendo in Cina fino al 1950 egli ha potuto seguire, dopo il crollo delle armate nazionaliste di Chiang Kai-shek e la sua ritirata a Formosa, l’ascesa di Mao Tse-tung e i primi sviluppi della Repubblica Popolare. La sua ottima conoscenza della cultura, oltreché della cultura, oltreché della recente storia cinese, gli ha permesso la pubblicazione di libri come That Chinese Woman: The Life of Sai-chihua (1959) e The Chinese Bigamy of Mr David Winterlea: a Manchu Edwardian Fantasy (1961), entrambi rielaborati dal cinese, e di una biografia di Henri della Cina, dal titolo A Dream of Tartary. Al suo ritorno in Europa ha lavorato e insegnato all’istituto di Oriental Laws dell’Università di Londra.

La politica della Cina Popolare è comprensibile solamente se inquadrata nella storia della Cina degli ultimi duecento anni: nella grande crisi, cioè, che vide la disintegrazione delle istituzioni Politiche e sociali tradizionali sotto la pressione Occidentale. In questo volume, l’autore parte dalla descrizione del chiuso mondo dell’Impero Manciù, dominato da una burocrazia di letterati e dai latifondisti, contro il quale le potenze dell’Occidente hanno organizzato il più massiccio attacco coloniale della storia nell’intento di aprire i vasti mercati della Cina alle proprie mercie i suoi governi alla propria influenza politica. Analizzando le conseguenze dell’invasione e la “risposta” cinese ad essa, dalla discussa rivolta dei Taiping e dai primi modesti tentativi di riforma della classe mandarinale alla rivolta dei Boxer e allo sviluppo del movimento repubblicano, il McAleavy si sofferma anche sui mutamenti del costume cinese, dall’arte alla cultura e alla stampa, per dare un quadro completo di una società in rapida trasformazione. Con la rivoluzione russa del 1917 il marxismo passa la frontiera, e da allora comincia a emergere una nuova Cina, Chiang Kai-shek, che ottiene la vittoria con l’appoggio dei comunisti, rompe in seguito coi suoi alleati e fonda un regime nazionalista che si dimostra tuttavia incapace di trasformare la Cina in uno stato moderno e crolla sotto i colpi del Giappone in una guerra che Chiang Kai-shek aveva cercato di evitare a tutti i costi. In questo periodo Mao Tse-tung adatta le dottrine di Marx e di Lenin alle condizioni della Cina e dopo aver sconfitto i rigidi dottrinari ed essersi sottratto alle pesanti interferenze staliniane, elabora una teoria e una tecnica della guerriglia rivoluzionaria che nel 1949 porterà lui e i suoi seguaci al potere in tutto il paese. L’ultima parte del libro mostra come il nuovo regime abbia spinto lontano le sue aspirazioni e la sua politica, e si chiude alla vigilia della rivoluzione culturale, che solo adesso i sinologi occidentali iniziano a studiare.
Il McAleavy ha basato il suo lavoro di storico quai interamente su fonti cinesi, con informazioni di prima mano, che hanno il merito di far conoscere a fondo i personaggi più importanti. In appendice il lettore italiano troverà una bibliografia molto utile, sia per quanto riguarda le fonti straniere, sia per quanto riguarda i volumi e le notizie sulla Cina reperibili attualmente in Italia.

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