Sociologia della Creatività Scientifica
Il genio non è misurabile: ma la curva di sviluppo della produttività scientifica è determinabile con metodi matematico-statistici.
Autore/i: De Solla Price D.J.
Editore: Casa Editrice Valentino Bompiani
prefazione all’edizione italiana di G. B. Zorzoli, traduzione di Roberta Rambelli.
pp. 144, nn. figure b/n, Milano
Il titolo che l’autore aveva dato inizialmente a questa raccolta di conferenze (pronunciate per le Pegram Lectures al Brookhaven National Laboratory, nel 1962) era “Piccola Scienza, Grande Scienza”. L’argomento sul quale egli intrattiene il lettore è quello di una “mutazione”, alla quale lo sviluppo sociale, politico e industriale dei vari paesi sta sottomettendo la nozione stessa di ricerca scientifica.
C’era una volta la Piccola Scienza: un uomo solo, nel suo laboratorio, con qualche sovvenzione da parte di un mecenate o di una organizzazione, inventava, produceva, scopriva, in una parola “creava” la scienza. Questa Piccola Scienza era quella dei tempi di Galileo ed era quella di venti o trent’anni fa. Poi si è avuto l’avvento della Grande Scienza: teams di ricerca, gruppi collettivi, finanziati in base a stanziamenti astronomici, lavorano oggi a creare un cambiamento delle condizioni planetarie. Con quale ritmo? In quale proporzione rispetto alla attività degli uomini della Piccola Scienza?
De Solla Price studia in questo libro le leggi di crescita esponenziale della creatività scientifica: egli ritiene che si possa misurare quantitativamente, avvalendosi delle scienze statistiche, il tasso di incremento di creatività scientifica nel mondo moderno, le possibili flessioni della crescita, le prospettive – sovente inaspettate – per il futuro.
L’autore non pensa che il “genio” sia una quantità misurabile; ma sa che la genialità individuale, in una società industriale, è sottomessa all’interazione di fattori multipli, la politica internazionale, i fenomeni finanziari, la rapidità e l’intensificarsi dei processi di comunicazione. Cosi, anziché soffermarsi sul valore scientifico delle scoperte singole, egli traccia un panorama, una mappa della forma e del volume della produttività scientifica odierna, passata, futura, e delle leggi che la governano. La scienza diventa cosi oggetto di misurazione e de Solla Price sviluppa un calcolo scientifico del potere creativo (considerato sui grandi numeri), del talento, dell’incremento saggistico nei campi specializzati. I movimenti dell’ingegno studiati come gli spostamenti di grandi masse umane o le collisioni di molecole di gas; un tentativo in apparenza pedante e mortificante, ma che in realtà ci fa toccare con mano le condizioni oggettive e i determinismi sociali a cui sono sottomesse le creazioni che troppo disinvoltamente chiamiamo soltanto “spirituali”.
E l’autore ci guida, in questa ispezione statistica sui destini dell’intelligenza, con uno stile scintillante e serrato, mascherando sotto le tabelle numeriche (ma fondandolo su di esse) il suo interesse per il futuro del pensiero.
Argomenti: Antropologia, Immaginazione e Creatività, Ricerca Scientifica, Sociologia,