Simbolo e Tecnica nei Tessuti dell’Antico Perù
Museo Luigi Pigorini, Roma, Piazzale Marconi – EUR, febbraio – aprile 1982
Autore/i: Autori vari
Editore: De Luca Editore
pp. 116, interamente e riccamente ill. a colori e b/n, Roma
Un nuovo incontro e una nuova occasione di accostarsi alla sensibilità di altri popoli: nella mostra « Oggetti e Ritmi. Strumenti musicali dell’Africa » l’incontro era stato proposto attraverso la musica, in questa mostra il mezzo è l’arte estremamente raffinata del tessuto, inanellato, annodata, lavorato ad arazzo, in cui si esprime con costante evidenza il gusto delle antiche genti del Perù.
Insieme ai tessuti la ceramica riprende motivi e colori, soggetti e simboli di una tradizione profondamente sentita, in un confronto suggestivo che la forma del vaso, spesso antropomorfo o zoomorfo, fa risaltare in tutto tondo. Il colore è l’elemento dominante di questa mostra, come il suono in quella degli strumenti africani, legando gli oggetti delle vetrine alle foto dei pannelli, alle gigantografie con le scene di vita attuale, dove tessuti simili a quelli antichi esposti vengono portati nella vita di tutti i giorni. I colori del Perù accendono il testo del programma audiovisivo, che inquadra la mostra nell’ambiente storico, geografico, economico del paese.
L’allestimento, curato col consueto impegno dall’arch. Bruno del Piano, tende a mettere in risalto questi valori in un discorso chiaro e comprensibile, scandito dalle piante, dai grafici e dai testi essenziali per ogni sezione. Esso ha visto all’opera tutti i tecnici della Soprintendenza, cui si sono aggiunti nella fase finale il restauratore Mario Scoponi, Umberto Antonacci e Fabio Polinari.
Gli oggetti del Perù precolombiana, quasi tutti esposti per la prima volta al pubblico, provengono interamente dalle riserve del Museo Pigorini, ne sono anzi una scelta, con la sola eccezione dei quattro preziosi esemplari della collezione Roca Rey, che servono a meglio documentare una parte del discorso espositivo; ringraziamo sentitamente il sig. Joaquin Roca Rey. La mostra è quindi un’ulteriore testimonianza di quella ricchissima miniera che sono i magazzini dei nostri grandi Musei e di un metodo di lavoro che, superando il concetto della pura conservazione, fa rivivere un contesto di oggetti mediante lo studio minuzioso dei complessi, la ricerca dei documenti dell’archivio storico, il restauro dei singoli esemplari secondo le diverse esigenze di ciascuno di essi, la schedatura e la documentazione completa, grafica e fotografica, e – solo alla fine del lavoro preparatorio – la scelta degli oggetti da inserire nel testo della mostra.
Per l’organizzazione di tutto questo complesso, di cui l’esposizione è la fase finale, desidero rivolgere un particolare ringraziamento a Valeria Petrucci Gattini, che da anni promuove il rinnovamento della Sezione Etnografica del Museo, agli Ispettori Claudio Cavatrunci e Marco Curatola, a Luciana Mariotti e Elisabetta De Costanzo, che offrono anche con i loro scritti in questo catalogo un panorama sintetico dei vari problemi, e a tutti i collaboratori della Sezione Etnografica, nonché a Phyllis Goldberg alla quale dobbiamo, oltre ai pannelli esemplificativi delle varie tecniche, suggerimenti e aiuto per la migliore sistemazione dei tessuti sui loro supporti.
Il nostro più vivo ringraziamento è inoltre rivolto all’Istituto Poligrafico dello Stato e al suo Presidente On.le Rosario Lanza, per le bellissime gigantografie, opera del fotografo Guglielmo Giaretta, scelte e impaginate dall’arch. Cesare Esposito del Ministero Beni Culturali, che tanto contribuiscono a offrire un’immagine smagliante del Perù, a sigillo di una mostra che attraverso le sue più antiche culture rende ancor oggi attuali e vive le sue tradizioni storiche. (Clelia Laviosa)
Argomenti: America del Sud, America Precolombiana, Arte, Arti e Mestieri, Artigianato,