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Significato e Fine della Storia

Significato e Fine della Storia

I presupposti teologici della filosofia della storia

Autore/i: Löwith Karl

Editore: Edizioni di Comunità

quarta edizione, prefazione di Pietro Rossi, premessa e introduzione dell’autore, traduzione dal tedesco di Flora Tedeschi Negri.

pp. 264, Milano

La filosofia della storia ha un’impronta teologica e traduce in linguaggio razionale la ricerca di un significato della storia che ha la propria radice nella concezione giudaico-cristiana del mondo, mantenendo tale sua impronta anche quando ha sostituito alla fede l’idea del progresso dell’umanità, o dello «spirito del mondo», o della società senza classi.

Karl Löwith è una delle figure più rappresentative della filosofia tedesca contemporanea. Allievo di Husserl e di Heidegger a Freiburg, si laureò presso questa università nel 1923, con una dissertazione su Nietzsche, seguendo quindi Heidegger a Marburg e pubblicando il suo primo libro, «Das Individuum in der Rolle des Mitmenschen» (1928), di ispirazione fenomenologico-esistenzialistica, nonché un saggio fondamentale su Weber e Marx (1932). Costretto ad emigrare per ragioni razziali, fu dapprima a Roma, ed in seguito si recò professore a Tokyo e negli Stati Uniti. A questo periodo risalgono le monografie su Nietzsche (1935) e su Burckhardt (1936), nonché la sua opera principale, «Von Hegel zu Nietzsche» (1941). Frutto dell’insegnamento allo Hartford Theological Seminary è inoltre il libro che qui pubblichiamo, apparso dapprima in inglese col titolo «Meaning in History» (1949) e poi in tedesco col titolo «Weltgeschichte und Heilsgeschehen» (1953). Ritornato in Germania nel 1952, in qualità di professore di filosofia nell’Università di Heidelberg, Löwith ha ancora pubblicato un saggio critico sulla filosofia di Heidegger (1953), la riedizione di «Nietzsches Philosophie der ewigen Wiederkehr des Gleichen» (1956), il volume «Wissen, Glaube und Skepsis» (1956), ed infine la raccolta delle «Gesammelte Abhandlungen: Zur Kritik der geschichtlichen Existenz» (1960).
Il presente libro offre un’analisi dello sviluppo della filosofia della storia, allo scopo di mostrare come essa rimanga vincolata – anche nelle sue più recenti formulazioni, come in Hegel o Marx o Comte – alle sue origini teologiche, e di individuare queste origini nella visione biblica della storia. La filosofia della storia è fondata su una prospettiva escatologica che ha la propria base nella concezione giudaico-cristiana della storia, e non è altro che la graduale secolarizzazione di tale concezione. Ma proprio quest’origine segna, secondo Löwith, il fallimento del suo tentativo: staccandosi dalla fede, la filosofia della storia per il proprio fondamento giustificativo e si riduce ad un sapere fittizio, cioè al tentativo illusorio “di determinare il fine ultimo del processo storico e di derivarne il significato dei singoli avvenimenti.

Visualizza indice

Prefazione di Pietro Rossi
Premessa
Introduzione

I. Burckhardt

  1. La rinunzia filosofica di Burckhardt alla filosofia della storia
  2. La posizione di Burckhardt di fronte al cristianesimo

II. Marx

  1. Il materialismo storico
  2. La critica della religione

III. Hegel

IV. Il progresso contro la provvidenza

  1. Proudhon
  2. Comte
  3. Condorcet e Turgot

V. Voltaire

VI. Vico

  1. Principio e metodo della Scienza nuova
  2. La dialettica della storia
  3. La vera e le false religioni
  4. Corsi e ricorsi della storia

VII. Bossuet

VIII. Gioacchino da Fiore

  1. Il progresso provvidenziale verso un ἔσχατον storico
  2. Conclusione

IX. Agostino

  1. La confutazione della visione classica del mondo
  2. La teologia della storia

X. Orosio

XI. L’interpretazione biblica della storia

Conclusione

Appendice I: Trasfigurazioni della teoria di Gioacchino
Appendice II: L’interpretazione nietzschiana della teoria dell’eterno ritorno Indice dei nomi

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