Romanza Parigina – Carte di un Disperso
Titolo originale: Pariser Romanze – papiere eines Verschollenen
Autore/i: Hessel Franz
Editore: Adelphi Edizioni
traduzione di Enrico Arosio, Fabula 103, in copertina: Pierre bonnard, L’indolente (1899).
pp. 100, Milano
Per le strade di Parigi, “la città più carnale che ci sia”, passeggiano instancabilmente un mite flâneur (ma la sua mitezza è un’insidiosa forma di seduzione) e una bionda diciannovenne tedesca, che dovrebbe migliorare il suo francese. Lotte vuole scoprire la “vera vita” della città, e il suo accompagnatore non chiede di meglio che iniziarla. Parigi sta vivendo un ultimo momento di inconsapevole felicità, poco prima che scoppi la Grande Guerra. E il flâneur la osserva come se già stesse per inabissarsi. Così comincia una storia su cui paradossalmente sappiamo oggi più di quanto sapesse il suo autore nel 1920. Il flâneur è infatti Franz Hessel, che sarà Jules in Jules et Jim di Henri-Pierre Roché, il grande amico a cui la Romanza parigina viene raccontata in forma di lettera, quasi per invitarlo a innamorarsi anche lui di Lotte. E Lotte – quella Helen Grund che diventerà la moglie di Hessel e l’amante di Roché – sara Kathe in Jules e Jim.
Ma le complicate geometrie sentimentali della vicenda non si sono ancora delienate: siamo sulla soglia, in un vagabondaggio malinconico e vibrante nel regno del possibile, immersi nelle sue variegate tentazioni. E la prosa ha risonanze che anticipano quelle dell’altro grande amico di Hessel, dell’altro irriducibile flâneur: Walter Benjamin.
Un versante dell’opera di Franz Hessel (1880-1941), quello delle prose brevi, è quanto di più affine a certi testi di Walter Benjamin (come Infanzia berlinese). Insieme a Benjamin, fra l’altro, Hessel tradusse parti della Recherche di Proust: apparso nel 1920, Romanza parigina fa parte di una trilogia in corso di pubblicazione presso Adelphi.
Argomenti: Letteratura, Memorie, Storia,