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Rajah

Rajah

In Malesia alla ricerca dell’incenso perduto tra sultani, maghe e poeti

Autore/i: Alliata Vittoria

Editore: Garzanti Editore

pp. 336, 2 cartine in b/n f.t., Milano

Rahija, la più illustre fra le sante musulmane, era solita trascorrere la notte in preghiera. A seguito di una grave malattia che l’aveva molto indebolita, rinunciò tuttavia alle devozioni notturne, recitando al levar del sole anche la parte del Corano destinata alla notte. “Ma ecco che a un tratto, durante il sonno, mi parve di essere sollevata e condotta in un parco meraviglioso. Mentre mi aggiravo stupefatta, vidi un uccello color smeraldo e una giovane che lo inseguiva per catturarlo. “Lascialo stare!”, esclamai. “In verità non ho mai visto cosa più bella”. “Ti mostrerò io qualcosa di più bello”, rispose, e prendendomi per mano mi portò al cancello di un palazzo che le si dischiuse innanzi, svelando una luce abbagliante. “Entra”, disse, e m’inoltrai in un luogo quale al mondo non ve n’è. Un gruppo di servitori ci accolse con incensieri fragranti d’aloe. “Profumate questa donna”, li esortò la mia compagna. Ma essi risposero: “Aveva la sua parte di ciò, e l’ha tralasciata”.

Rajah è un viaggio in Malaysia, oggi crocevia del miracolo economico dell’Estremo Oriente. Uno dei paesi più cosmopoliti del mondo: tredici stati, nove sultani, un re, cinquanta etnie diverse, cento e più culti, quattro alfabeti, trenta lingue. Un popolo sobrio e flemmatico che ha saputo sconfiggere guerriglie e vicini ostili (da Sukarno a Marcos). Nove sultani di stirpi leggendarie vi regnano con riti millenari ed efficacia manageriali, abiti d’oro zecchino e Rolls Royce gialle.
La Malaysia è anche il paese d’origine del Gaharu, fragrante legno aromatico, preziosissimo ed inaccessibile prodotto della giungla al centro di un giro d’affari di miliardi. La leggenda vuole che appartenga in signoria spirituale a un mitico eroe morto a Giava due secoli fa, in duello, che si trovi in alberi misteriosi che scompaiono al solo guardarli a meno di essersi preparati con apposite formule iniziatiche; sarebbe insomma il più enigmatico dei prodotti, elusivo di qualsiasi ricerca scientifica. Soprattutto non si riesce a capire da dove provenga. Per venire a capo, Vittoria Alliata intraprende un viaggio in cui incontra personaggi straordinari, ciascuno col suo tassello di verità: sultani, uomini politici, affaristi, cacciatori di teste Iban, maghi e stregoni, eremiti, danzatrici visionarie che si nutrono di gelsomino, donne intabarrate appollaiate su motociclette scarne e uomini in turbante che parcheggiano la Mercedes in palafitta.
Frugando nei risvolti di un’antica tradizione, l’Alliata penetra nell’alchemia dell’equilibrio della Malaysia moderna, intrisa di fondamentalismo, retta da ministri cristiani, buddisti ed indù, in contatto con quell’Occidente che, avendo persa la fede, vorrebbe impedire anche agli altri di credere. Pur nell’invasione di videotapes e cemento, emergono le vestigia di un mondo in cui “l’uguaglianza non era uniformità, la saggezza non era morale, la forza non era dominio, la civiltà non era progresso e il progresso non era sfruttamento”.
Ed ecco che all’iniziale viaggio di inchiesta, al reportage, si affianca l’itinerario mistico che interiorizza la meta esterna, in cui il Gaharu diviene simbolo di quella conoscenza sapienzale la cui ricerca è il filo conduttore di tutto il libro

Vittoria Alliata, siciliana, esperta del mondo islamico. Ha pubblicato In Digest(1973), Harem(1980), le Case del Paradiso(1983), Baraka (1984)

Visualizza indice

I) Dicono i malesi a proposito della creazione di Adamo

II) L’obbedienza trascina verso la luce

III) Il santo non è colui che attraversa l’aria

IV) Insieme si trasporta il fardello più grave

V) Cosa ha dunque trovato colui che ti ha perduto?

VI) O fratello, il tuo essere e l’immagine del tuo pensiero

VII) Quando apparirà  il Dajjal (l’Anticristo), le donne

VIII) Quando la luna è piena, comincia a calare

IX) Se il coltello è corto

X) Desidero costruire un palazzo

XI) Allora egli (Alessandro il Bicorne) seguì un’altra via

XII) Se udite del Dajjal (l’Anticristo) badate a starne lontani

XIII) E allora emerge dalle onde cerulee un’isola

XIV) Perchè perde tempo? Perchè non si affretta a partire?

XV) L’uomo perfetto non è colui che compie miracoli

XVI) Abbiamo percorso al servizio dell’Inìmperatore Ming

XVII) Rompere con ogni attività, ritrovarsi dal mondo

XVIII) L’alto fato di Dio sarebbe rotto

XIX) Degli indiani portarono un elefante e lo esibirono

XX) Per gli iniziati, Dio fa parlare ogni minuzia

XXI) La malattia in sè è una cura

XXII) Non abbiamo che le frasche del tetto

XXIII) Yamadvipa ha una nobile montagna da cui nascono fiumi d’oro

XXIV) Gli dei  erano nelle Isole a Nord del Mondo

XXV) In un piccolo regno di non densa popolazione

Glossario
Bibliografia
Ringraziamenti

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Argomenti: Agiografia, Vita di Santi,

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