Ragione e Violenza
Autore/i: Laing Ronald D.; Cooper David
Editore: Armando Armando Editore
presentazione di Jean-Paul Sartre, introduzione degli autori, traduzione di Giuseppe Lisciani.
pp. 216, Roma
Laing e Cooper costituiscono ormai dei punti di riferimento obbligati per chiunque voglia considerare la malattia mentale non come una semplice deviazione da escludere, ma piuttosto come una condizione da interpretare in termini esistenziali. Il modello esistenzialista rappresenta, infatti per i due studiosi, una chiave di interpretazione che, se da una parte si presenta in termini suggestivi e accattivanti, dall’altra porta anche con sé una notevole carica di negazione delle istituzioni dominanti nelle civiltà del mondo occidentale.
Sulla base di questa premessa, si comprende bene l’importanza fondamentale, per il lettore italiano, di prendere visione della maniera in cui i due studiosi inglesi interpretano la filosofia esistenzialistica.
In Ragione e violenza, Laing e Cooper “confessano”, appunto, entro quali termini il loro pensiero può considerarsi di matrice esistenziale. Per far questo, i due autori hanno scelto di condurre una analisi sulla filosofia di Sartre. E non a caso. Sartre è, in un certo senso, l’esistenzialista più impegnato nella prassi, l’esistenzialista più marxista. Se si riflette sul fatto che la professione di Laing e Cooper è tutt’altro che una “contemplazione del mondo”, ci si rende conto una volta di più dell’importanza culturale di Ragione e violenza.
Il volume si sofferma su tre opere fondamentali di Sartre, tre opere che ne testimoniano altrettante dimensioni e articolazioni di pensiero: Saint Genet, Comédien et Martyr; Questions de Méthode; Critique de la Raison Dialectique.
Particolarmente interessante la trattazione su Genet, autore che solo di recente ha cominciato ad essere conosciuto in Italia ma la cui vita e la cui opera rappresentano un esempio privilegiato di condizione esistenziale che sfocia in una attività della mente niente affatto convenzionale e accettata dalla collettività «normale».
Sartre stesso si è congratulato per l’acutezza con cui Laing e Cooper hanno condotto l’analisi del suo pensiero. Ma, soprattutto, dopo aver letto Ragione e violenza, Sartre ha scritto agli autori dichiarandosi convinto che i loro sforzi contribuiranno sicuramente ad avvicinare l’epoca di una psichiatria «umana». Ragione e violenza vuole essere un ulteriore impegno verso questa edificazione di un nuovo futuro.
Ronald D. Laing è nato a Glasgow nel 1925. Psichiatra e psicoanalista ha ormai raggiunto molta notorietà anche in Italia, dove sono stati pubblicati diversi suoi volumi, tra cui L’io e gli altri, 1972; L’io diviso, 1969; La politica dell’esperienza, 1968.
David Cooper è nato nel 1931 a Città del Capo, dove si è laureato all’età di 24 anni. Ha lavorato prevalentemente in Inghilterra, collaborando con Laing. Come quest’ultimo, è membro fondatore della Philadelphia Association di Londra (di cui Laing è anche presidente).
Alcuni suoi lavori sono stati tradotti in italiano ed hanno notevolmente contribuito a sollecitare anche nel nostro paese una maniera nuova, non istituzionale, di concepire la psichiatria. Di Cooper cfr. in queste edizioni Psichiatria e antipsichiatria, 1972.
Argomenti: Esistenza, Malattie, Malattie della Mente, Società Moderna, Società Occidentale,