Libreria Editrice OssidianeLibreria Editrice Ossidiane

Racconti di un Pellegrino Russo

Racconti di un Pellegrino Russo

Autore/i: Anonimo

Editore: Rusconi

introduzione di Cristina Campo, traduzione dal russo di Milli Martinelli.

pp. 372, nn. tavv. a colori f.t., Milano

«Per grazia di Dio sono uomo e cristiano, per azioni grande peccatore, per vocazione pellegrino della specie più misera, errante di luogo in luogo.»
Così si apre questo risplendente poema russo, che è al tempo stesso fiaba poetica e grande trattato spirituale. Della fiaba esso infatti ha la continuità narrativa, gli ingenui refrains, i temi tradizionali, la candida forma letteraria, la fantasiosa vena lirica. Ma al di là della storia incantevole del pellegrino risoluto a procedere all’infinito tra steppe e foreste, città e villaggi, finché non gli sarà svelato il significato delle parole dell’apostolo Paolo, udite quasi per caso: «Pregate senza intermissione», di cui egli ha immediatamente colto l’aspetto iperbolico (come è possibile pregare senza intermissione, quando siamo tanto occupati a vivere?), palpita l’intuizione spirituale di una esperienza mistica, dell’inseguimento di una visione ignota e inesplicabile, spesso soltanto una parola arcana, per la quale si abbandona ogni bene e ci si fa pellegrini per amore.
Nel suo itinerario spirituale, lo soccorre uno starets, quasi il genio delle fiabe, che gli consegna una formula magica – l’antica invocazione del Nome di Cristo – e due talismani, un libro e un rosario. L’opera è appunto la cronaca del mirabile cammino spirituale del pellegrino, fino alla stupefatta ed ebbra convivenza con la Preghiera del Nome, quando non più lui vive la Preghiera ma ne è vissuto, non il suo cuore scandisce le divine parole ma ne è divinamente scandito, secondo la frase paolina: «Non son più io che vivo, è Cristo che vive in me».

L’autore di questi racconti è ignoto.
Secondo la tradizione si tratterebbe di un contadino della provincia di Orel che, al ritorno da un viaggio in Terra Santa, si sarebbe fermato al Monte Athos, forse come monaco, per scrivere la storia del suo straordinario viaggio, probabilmente su richiesta dello starets ieroskimonaco Ieronim Solomentsev.
Il testo anonimo fu trascritto sul Monte Athos dall’abate Paissy del monastero di San Michele Arcangelo dei Ceremissi presso Kazan’ e fu pubblicato. L’edizione di Kazan’, che comprendeva quattro racconti, risale agli anni immediatamente successivi al 1860. Ulteriori edizioni, sempre a Kazan’, furono, pare, corrette e completate da Teofano il Recluso e comprendono anche alcuni testi patristici. Solo nel 1911 apparve l’edizione degli altri tre Racconti, probabilmente non scritti dallo stesso autore.
Solo nel 1930 a Parigi, per la YMCA Press, esce la prima edizione completa, comprendente sia i racconti delle edizioni di Kazan’ che gli altri editi nel 1911, e i testi patristici. Su di essa, appunto, è stata condotta questa traduzione, la prima integrale in Europa. Si è ritenuto utile aggiungere in appendice anche un testo di Teofano il Recluso sulla Preghiera di Gesù.

Vai alla scheda libro e aggiungi al carrello Modalità di acquisto

Commenti

Comments are closed.