Quel che il Cuore Sapeva – Giulia Beccaria, i Verri, i Manzoni
Autore/i: Boneschi Marta
Editore: Arnoldo Mondadori Editore
prima edizione, premessa e nota per il lettore dell’autore, collana: Le Scie Mondadori, in sovraccoperta: Mary Cosway Hadfield, «Ritratto di Giulia Beccaria» (1802-03). Milano, Biblioteca Nazionale Braidense, Sala Manzoniana.
pp. 428, ill. in b/n, Milano
…Alla scoperta di Giulia, un personaggio femminile controverso, figlia dell’illuminismo lombardo e madre del romanticismo manzoniano in un periodo fervido e creativo della storia europea…
“Ma che ne sa il cuore?” domanda Alessandro Manzoni nei Promessi Sposi, e risponde con ironia: “Appena un poco di quello che è già accaduto”. In realtà, dalla madre Giulia Beccaria lui stesso aveva appreso che il sentimento è il sale di un una vita saggia e sincera. A sua volta, Giulia aveva imparato a caro prezzo quanto può essere tormentoso vivere ignorando le ragioni del cuore. Giulia è nata nella Milano dei lumi settecenteschi, che si apre alla modernità. Figlia primogenita di Cesare Beccaria, autore del libro famoso in tutta Europa Dei delitti e delle pene, e di Teresa de Blasco, protagonista assoluta della mondanità cittadina. Uscita a diciott’anni dal collegio in cui era stata rinchiusa sei anni prima, s’innamora, ricambiata, di Giovanni Verri, fratello di Pietro e Alessandro, ma le ferree consuetudini dell’epoca le proibiscono di sposarlo: lui è un cadetto spiantato, lei una ragazza senza dote. Viene destinata allo scialbo Pietro Manzoni, un nobile un po’ più anziano di suo padre. Ma l’amore tra Giulia e Giovanni è tutt’altro che finito: nel 1785 nasce Alessandro Manzoni, figlio “bastardo” di un Verri e di una Beccaria. Forte e sincera, Giulia è decisa a dipanare quel groviglio di menzogne che è diventata la sua vita: lascia Giovanni, ormai cinico e infedele; chiede la separazione da Pietro; affida Alessandro a un collegio, e ricomincia da se stessa. A Giulia Beccaria dobbiamo delle scuse: considerata a lungo una peccatrice, un’adultera, una madre snaturata, è stata invece il pilastro di una mirabile costruzione familiare. La sua famiglia moderna, ispirata all’ideale di Rousseau e di Pietro Verri, fondata sull’affetto più che sull’interesse, su un progetto comune più che sul lignaggio, è la stessa che ancora oggi la maggior parte delle persone vorrebbe avere intorno a sé, la stessa in cui molti di noi vorrebbero avere la buona sorte di nascere e vivere.
Marta Boneschi è nata nel 1946 a Milano, dove ha lavorato per oltre un quarto di secolo come giornalista. Da Mondadori ha pubblicato Poveri ma belli (1995, Premio donna città di Roma per l’opera prima) sugli anni Cinquanta; La grande illusione (1996) sugli anni Sessanta; Santa pazienza (1998, una storia delle donne italiane nella seconda metà del Novecento); Senso (2000), su come sono mutati i costumi sessuali degli italiani dal 1880 a oggi; Di testa loro (2002), la biografia di dieci protagoniste del Novecento.
Premessa
Nota per il lettore
Giulia come Julie
- Molto onore, poco contante
- Mia cara, cuor mio
- Alle ortiche Segneri, osanna a Rousseau
- Figlia dei lumi
Pietro il terribile
- Sempre sotto il rigore
- Filosofia e amore alla moda
- Capitano, cortigiano e studioso
A pugni contro la tradizione
- Accademici come fratelli
- La bottega del caffè
- A favore dell’umanità
Marito, moglie e cavalier servente
- Parigi, quest’oceano di uomini
- Una pena non proporzionata
- Bel tempo per cercare una moglie
La vita come passatempo
- L’amabile cadetto
In cerca della pace domestica
- Non avrò rossore di amare la moglie
- Un signor padre veramente galantuomo
- Egli ci ha resi tutti quanti infelici
Giulia venduta
- Idee poco ragionevoli
- L’affare Manzoni
- Il figlio non suo Alessandro
- Carlo garzon bellissimo
Solitudine e abbandono
- Donna Giulia è malcontenta
- Le ristrettezze e i bisogni
- Sozzo ovil di mercenario armento
La madre riabbraccia il figlio
- Nessuno parlò tanto male del suo paese
- Una famiglia d’elezione, i francesi
- La vita e la morte sta nelle mani del Signor Iddio
- Un milanese a Parigi
Enrichetta, viso d’angelo e volontà d’acciaio
- Qualche cosa che può rendere felice un uomo
- Quella giovinetta di cui vi ho parlato
- Una vispa e sana fanciulla
- Io adoro questo nuovo prodigio
Le preghiere e i salassi
- La malattia come volontà divina
- Tra la famiglia, gli alberi e i versi
- Gli assassini alla porta di casa
- Tra mal di nervi e mal di poesia
Da Milano a Parigi e ritorno
- Non cooperare al male
- Sono madre di famiglia
- La poesia che ha per oggetto il vero
- Addio deliziosa Sophie
Il romanzo finalmente
- Questa vita non può essere esente da pene
- In carovana per risciacquare i panni in Arno
Giulietta e il bellimbusto
- Abbiamo fatto un bel sogno, povera mamma!
- Ora le cose hanno preso un’ottima piega
- Moglie e nuora martire
Tanto caro sangue
- Un atto di debolezza
- Cristina e Sofia, due spose promesse
- 7 luglio 1841
Epilogo
- Quella grande casa dissoltasi poi in nulla
Bibliografia
Referenze iconografiche
Indice dei nomi
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