Quando l’Italia Tollerava
Autore/i: Fusco Giancarlo
Editore: Neri Pozza Editore
con testimonianze di Buzzati, Comisso, Maccari, Pattarini, Soldati, Talarico, Zavattini.
pp. 176, Vicenza
«L’Italia comincio a “tollerare” molto presto.
Circa quattro secoli prima dell’unita nazionale. Esattamente sessant’anni prima che Cristoforo Colombo scoprisse l’America. 557 anni prima che a Pozzonovo, in provincia di Padova, venisse alla luce la senatrice Angelina Merlin.
La prima “casa” autorizzata dalla legge, di cui si abbia sicura, storica notizia, apri i battenti (naturalmente, quel tanto che bastava) a Messina, nel 1432.
Luigi Pulci era appena lattante.
Lorenzo il Magnifico, un adolescente.
Leonardo da Vinci era già un vigoroso ventenne. Se si fosse trovato, per caso, a passare da Messina, avrebbe potuto essere un buon cliente. Ma pare che coltivasse altri interessi…».
«Ritengo che le case chiuse non fossero quell’abominio che molti hanno cercato di far credere. Le ho frequentate per parecchi anni e sinceramente le rimpiango. Pensate, voi giovanotti che non avete fatto in tempo a conoscerle: in qualsiasi ora del giorno e della sera, è con spesa ragionevole, poter avere, senza nessuna complicazione nè rischio, senza perdita di tempo, poter avere di colpo una ragazza giovanissima, di straordinaria bellezza (ne conobbi più d’una che poteva rivaleggiare facile con Marilyn Monroe) e di bravura superiore, quale nel regime attuale, richiederebbe – ammesso che esista e sia indispensabile – lunghe e tormentose manovre di approccio e il dispendio di parecchi milioni. Devo dire inoltre di non aver mai constato che quelle donne fossero delle infelici, oppresse e conculcate. Avevo anzi l’impressione che facessero quella vita molto volentieri. Aggiungo che a mio modo di vedere il mestiere di donna pubblica è tutt’altro che spregevole e in sè disonorante. Se per antichi pregiudizi quelle creature sono giudicate essere inferiori e quasi tenute al bando della società onesta, questo non significa che sia giusto. Esse svolgono una funzione apprezzabilissima, la quale, se adempiuta con gentilezza, umanità e sapienza, può divenire una cosa molto bella».
Giancarlo Fusco, nato a La Spezia nel 1915 e morto nel 1984, fu giornalista e narratore curioso di ogni aspetto umano, e famoso nel trattare con acre divertimento – tra ridicolo e pietà – i fatti di costume.
Tra le migliori prove del suo talento di scrittore sono Le rose del Ventennio, sulla realtà quotidiana del fascismo, con il quale esordi nel 1958, e il successivo e non meno famoso Quando lItalia tollerava apparso la prima volta con le stampe di Mino Maccari.
Quando L’ITALIA TOLLERAVA
Testimonianze
Come fece Erostrato di Dino Buzzati
Tre testimonianze di Giovanni Comisso
Interviste, verbali, registrazioni a cura di Mino Maccari
“Marchetta” è nata a Milano di Franco Pattarino
L’uscio del batticuore di Mario Soldati
Le “escursioni” degli intellettuali di Vincenzo Talarico
In via Panico di Cesare Zavattini
Argomenti: Sociologia, Storia, Storia dei Costumi, Storia del Pensiero, Storia Italiana,