Psicologia della Dementia Praecox
Autore/i: Jung Carl Gustav
Editore: Mondadori
introduzione di Concetto Gullotta, prefazione dell’autore, traduzione di Verena Faganello.
pp. XXX-174, Milano
Pubblicato nel 1907, il saggio Psicologia della Dementia Praecox nasce in un periodo in cui, tra i maggiori esponenti della giovane scienza psichiatrica, il dibattito sulla genesi e sulla configurazione psicopatologica del disturbo mentale è molto acceso. Alla sua uscita, il testo, che pure suscitò critiche severe e articolate nei circoli più ortodossi, venne salutato entusiasticamente da Sigmund Freud, che in una lettera al collega svizzero lo definì “il contributo più notevole e più ricco al mio lavoro che mi sia toccato in sorte”. L’originalità dell’assunto junghiano, insieme sintesi e superamento delle concezioni dei suoi mentori Bleuler e Freud, risiede nel rielaborare il concetto di “affettività”, nell’assegnare un’eziologia primariamente psichica alla schizofrenia e nel riconoscere ai “complessi a tonalità affettiva” (le “unità psichiche” attraverso le quali sentimenti, idee e sensazioni vengono trasmessi alla Coscienza) la capacità di modificare la struttura biochimica del cervello. In quest’ottica, il presente lavoro può essere considerato a pieno titolo il paradigma del successivo sviluppo del pensiero junghiano, che tanto ha influenzato la cultura scientifica del nostro tempo.
Argomenti: Psichiatria, Psicologia, Rapporti Affettivi, Scienze Psichiche, Sentimenti,