Prima della Bibbia – Sulle Tracce della Religione Arcaica del Proto-Israele
Autore/i: Baldacci Massimo
Editore: Arnoldo Mondadori Editore
introduzione dell’autore, collana: Uomini e religioni, in sovraccoperta: Pieter Bruegel, La piccola torre di Babele, 1563 circa Rotterdam, Museum Boymans-van Beuningen.
pp. 304, tavole a colori f.t., Milano
Jhwh era Dio di Israele ma nessuno, prima di Osea o di Amos o del secondo Isaia, immaginava di essere nel peccato se coltivava la sua fede politeista o se annetteva alla figura di Jhwh simboli propri di El o di Baal, né se l’affiancava alla divinità femminile di Asherah, da sempre presente in ogni casa a protezione della famiglia.
È forse un caso che la solenne proclamazione di fede del Deuteronomio reciti “mio padre era un arameo errante”? o che il profeta Isaia indichi la lingua ebraica come “lingua di Canaan”? o che dei 1454 termini utilizzati nella letteratura di Ugarit per descrivere il mondo divino, ben 711 (quasi il 50%!) vengano reimpiegati dalla Bibbia ebraica? o che i testi più antichi della Bibbia presentino inequivocabili radici cananee?
Qualunque sia stata la nascita di Israele, questa avvenne in territorio cananeo, tra popolazioni cananee, in un periodo storico a cultura cananea e, probabilmente, da genti cananee. È la Bibbia stessa, del resto, a imporre di essere letta in relazione con i testi delle culture circostanti, perché in essa traspaiono con evidenza il colore dei miti delle origini, le antiche migrazioni delle singole tribù, le leggendarie storie degli eroi, i culti ancestrali della pietà popolare. La Bibbia della fede non può essere separata dalla Bibbia della storia. La comprensione è strettamente legata al contesto della sua nascita, fatto di tribù semitiche con dialetti diversi, di potenti città stato, di raffinata cultura letteraria e religiosa, di grandi dei. Chi viene prima, allora, Jhwh, oppure El, Baal, Shamash, Resep, Molok, o le dee Asherah e Anat? e la religione di Israele è sempre stata monoteista? oppure al monoteismo si arrivò gradualmente? e quando, e come?
Disponendoli secondo l’ordine del canone biblico, questo volume presenta i numerosi e a volte emblematici testi paralleli alla Bibbia ebraica presenti negli scritti dei popoli circostanti, dalle vicinissime città stato cananee di Ugarit e della Fenicia, ai regni siriani di Mari ed Ebla, alla potente realtà aramaica, alla cultura millenaria della Mesopotamia. Una grande rassegna per comprendere la Bibbia nel contesto socio-culturale da cui è sorta, un’opera unica nel panorama culturale italiano, e non solo italiano.
Massimo Baldacci (Università di L’Aquila; Visiting Professor in Germania), formatosi al Pontificio Istituto Biblico sotto la guida autorevole di Carlo Maria Martini, Luis Alonso Schökel e Mitchell Dahood, è uno dei più autorevoli esperti a livello mondiale della letteratura cananea. Tra le sue pubblicazioni recenti: La scoperta di Ugarit (Piemme, Casale Monferrato 1996); Il libro dei morti dell’antica Ugarit. Le più antiche testimonianze sull’Aldilà prima della Bibbia (Piemme, Casale Monferrato 1998) e nel 1999 presso Mondadori Il diluvio. Mito e realtà del più grande cataclisma di tutti i tempi.
Argomenti: Antichi Costumi, Antichità, Bibbia, Misteri dell'Antichità, Popoli Primitivi, Storia dei Popoli, Vecchio Testamento,