Prigioniero del Silenzio
Titolo originale: Putain de Silence
Autore/i: Vigand Philippe; Vigand Stéphane
Editore: Rizzoli
nota dell’editore, traduzione di Alda La Rosa.
pp. 220, Milano
«Una sublime anatomia del coraggio: il mondo intero dovrebbe leggere questo libro.» (la Croix)
«Parola dopo parola, davanti alle macchine sofisticate che gli permettono d’infrangere il muro del silenzio, Philippe Vigand grida la sua rabbia di vivere.» (Paris-Match)
«Le due versioni di questa storia vissuta in simbiosi si confrontano e si rispondono offrendo una testimonianza appassionante.» (Elle)
Il 4 luglio 1990 Philippe Vigand, 33 anni – un uomo brillante e sportivo, padre di due bambine – cade per strada a Neuilly, vicino a Parigi, vittima di un male oscuro che due ore dopo lo fa precipitare in coma profondo. La diagnosi non potrebbe essere più brutale, drammatica: locked-in syndrome, una gravissima malattia neurologica che provoca una paralisi completa dell’organismo rendendo impossibile qualsiasi movimento ma lasciando intatte le facoltà intellettive.
Steso nel suo letto d’ospedale, circondato da una selva di tubi, fili, monitor, congegni complessi, Philippe emerge due mesi dopo dal sonno della coscienza… “murato vivo”: prigioniero del proprio corpo come di una trappola che non lascia scampo, disperatamente immobile, muto.
Pian piano si rende conto di poter farsi sentire, capire soltanto in un modo: battendo le palpebre, l’unica parte del suo corpo che riesce ancora a comandare. Da quel momento – prima grazie all’ uso di un provvidenziale codice che gli consente di comunicare con infinitesimi movimenti degli occhi, poi avvalendosi di un computer speciale adattato alle sue esigenze – lancia la sua sfida al destino e comincia a lottare. Per uscire dall’incubo, per ricominciare a vivere malgrado tutto, per riprendere il proprio posto tra i suoi cari: cosa che oggi, dopo sette lunghi anni, si è in parte realizzata. Un cammino arduo, lastricato di successi e sconfitte, che Philippe rievoca in queste pagine con accenti che vibrano di passione per la vita, di ribellione contro il silenzio che lo imprigiona, di coraggio e di speranza. “Ho fatto un sogno”, dice spesso Philippe, “parlerò e camminerò di nuovo.” Una fiducia incrollabile a dispetto di tutto, una forza d’animo che lascia stupefatti.
La stessa fiducia, la stessa forza d’animo che ispirano sua moglie, cui è affidata la seconda parte del libro. Stéphane è giovane e bella, coraggiosa e tenace e ha sostenuto Philippe in mille battaglie con un amore che non ha mai conosciuto cedimenti. Facendo seguire la propria voce a quella del marito, Stéphane descrive la sua quotidianità di moglie e di madre e ripercorre senza autocompiacimenti il dramma che le è accaduto.
Cosa succede a un matrimonio quando l’essere con cui si è scelto di dividere la vita muta in modo così radicale? Come vincere la fatica, fisica e morale, le crisi, il senso di impotenza, la maledizione del silenzio, la frustrazione? Come allontanare quel sentimento così umano di rabbia per essere stata in qualche modo “tradita” nelle speranze, nelle illusioni proprio da chi più si ama? Eppure questa donna straordinaria ce l’ha fatta. Insieme Philippe e Stéphane hanno appreso il codice alfabetico che oggi permette loro di comunicare. Insieme hanno affrontato gradino per gradino il cammino di un difficile recupero inventandosi una vita a due completamente nuova e diversa. Insieme – ed è l’evento più straordinario – hanno concepito il bambino-miracolo che è venuto al mondo dopo l’inferno: il piccolo Pierre. Dalla loro storia esemplare è nato questo libro toccante: un inno alla vita e una lezione d’amore.
Philippe (40 anni) e Stéphane (35 anni, pubblicitaria) Vigand sono sposati dal 1982 e hanno tre figli: Capucine, Juliette e Pierre. Vivono a Parigi.
Argomenti: Biografie, Personalità, Racconti, Saggi, Storie di Vita,