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Per un’Antropologia Fenomenologica – Saggi e Conferenze Psichiatriche

Per un’Antropologia Fenomenologica – Saggi e Conferenze Psichiatriche

Titolo originale: Ausgewählte Vorträge und Aufsätze

Autore/i: Binswanger Ludwig

Editore: Giangiacomo Feltrinelli Editore

prima edizione, introduzione e cura di Ferruccio Giacanelli, traduzione dal tedescodi Enrico Filippini, collana: Biblioteca di psichiatria e di psicologia clinica 25.

pp. XI-388, Milano

Nell’attuale momento di rinnovamento e di riflessione critica della psichiatria italiana. quest’ampia raccolta di saggi di Ludwig Binswanger, pubblicati per la prima volta in Italia nella loro versione originale a cura di Ferruccio Giacanelli, trova una particolare collocazione. La Daseinsanalyse – o antropoanalisi – ha già arricchito il bagaglio culturale dei giovani psichiatri italiani soprattutto attraverso l’opera di Danilo Cargnello, che fin dal 1947 ne proponeva, in un’attenta lettura, gli enunciati fondamentali. Proprio per gli studi di carattere antropoanalitico Binswanger è, da noi, maggiormente noto. Ma, come ha notato Ervin Straus, «la passione e la produzione scientifica di Binswanger si sono alimentate a due fonti : come clinico si è occupato di problemi psichiatrici quali la “fuga delle idee”, le fobie, “la stramberia”, come filosofo del problema della psichiatria, vale a dire della fondazione teoretica della psichiatria come scienza». I saggi raccolti nel presente volume testimoniano soprattutto di questo secondo aspetto della teoria binswangeriana.

Ludwig Binswanger nacque nel 1881 a Kreuzlin-gen (Cantone Thurgau), una cittadina svizzera ai confini del Bodensee, da una famiglia che annoverava già alcuni psichiatri di chiara fama. Studiò medicina a Losanna, Zurigo e Heidelberg; si laureò a Zurigo nel 1906: qui fu assistente di Bleuler nel 1906-1907 e collaborò con C.G. Jung in alcune ricerche neurologiche; fu anche a Jena assistente dello zio Otto Binswanger. Tornato a Kreuzlingen nel 1910 successe al padre Robert nella direzione del «Sanatorium Bellevue». Qui si può dire svolse tutta la sua attività sino al 1956, anno in cui si ritirò dalla direzione dellTstituto, per vivere a Kreuzlingen, dove ha lavoralo sino agli ultimi giorni. È morto il 5 febbraio 1966. Nel 1956 gli era stato conferito il «Premio Kraepelin», massimo riconoscimento internazionale nel campo degli studi psichiatrici.

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Argomenti: Psichiatria,

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