Per una Pedagogia del Linguaggio Sonoro
Autore/i: Mammarella Ermanno; Mazzoli Franca
Editore: La Nuova Italia
introduzione degli autori.
pp. VI-122, Firenze
Le esperienze sul linguaggio sonoro nella scuola dell’infanzia spesso sono state associate e confuse con il lavoro musicale: proprio per questo motivo sono state generalmente condotte da tecnici della musica che ne hanno inevitabilmente ridotto l’importanza educativa.
Prima della musica esiste un’area esperienziale all’interno della quale il bambino opera progressivamente la sua scoperta dei suoni come conoscenza di se stesso e dell’ambiente in cui vive, in chiave comunicativa e relazionale.
L’insegnante deve affiancarsi al bambino nella sua ricerca della realtà sonora e offrirgli gli strumenti per raccogliere e analizzare le sue scoperte ed arrivare ad acquisire un codice che si innesta direttamente sulle sue esperienze.
Gli interventi qui riportati, che affrontano il problema del linguaggio sonoro da un punto di vista strettamente pedagogico, non si propongono come progetto definitivo; si tratta di materiali di discussione che documentano una tappa di un percorso di ricerca che continua e che può portare a scoperte e ad elaborazioni differenti in relazione alla realtà educativa in cui si colloca.
Ermanno Mammarella è stato per sei anni pedagogista nell’équipe di coordinamento pedagogico delle scuole dell’infanzia del Comune di Bologna.
Ha pubblicato Gli insegnanti e i linguaggi alternativi (con Piero Sacchetto) per la Emme Edizioni, Facciamo insieme la scuola materna (con Alessandra Orlandi) per la Fabbri; fa parte della redazione della rivista « Infanzia » edita dalla Nuova Italia.
Franca Mazzoli ha lavorato come pedagogista nel collettivo di animazione musicale «Intermusica», in diverse istituzioni per l’infanzia. Collabora alla rivista «Infanzia».
Introduzione
PARTE PRIMA
Metodi e tradizione
I. Musica e tradizione nella scuola dell’infanzia
1. Musica come linguaggio
2. Note sul metodo Agazzi
3. Note sul metodo Montessori
4. Metodo e sperimentazione
5. Gli Orientamenti statali del 1969
6. Chi è stonato?
7. Cenni sui «metodi moderni»: Orff, Kodaly, Willems
PARTE SECONDA
Un’esperienza di lavoro a Forlì
Premessa
A. Concetti per una riflessione pedagogica
A1. Suono, linguaggio e comunicazione
A2. Suono, linguaggio ed espressività
A3. I linguaggi della corporeità
A4. Un’antinomia pedagogica: «attivo» e «passivo»
B. Le tappe di un percorso metodologico
B1. Il corpo, strumento di comunicazione
B2. Gli oggetti e l’ambiente
B3. Catalogazione e archivio sonoro
B4. Le tappe della codificazione
C. Considerazioni conclusive
C1. L’adulto e il bambino non parlano la stessa lingua
C2. La creatività
C3. Educazione e creatività
C4. Espressività, apprendimento e codificazione
C5. L’ascolto musicale: educazione o condizionamento?
PARTE TERZA
Un’esperienza di lavoro a Cesena
Premessa
Approcci concreti al mondo sonoro
1. Le aspettative deluse
2. Una traccia metodologica
3. Ascolto: alcuni punti di discussione
4. Ascolto: una traccia operativa
5. Una proposta didattica: le «schede del suono»
Nota bibliografica
Indice dei nomi
Argomenti: Bambini, Indagine, Infanzia, Linguistica, Pedagogia, Psicologia Infantile, Studio Pratica e Ricerca,