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Per una Filosofia della Storia

Per una Filosofia della Storia

Titolo originale: On the philosophy of history

Autore/i: Maritain Jacques

Editore: Morcelliana

seconda edizione, premessa dell’autore, traduzione di Enzo Maccagnolo.

pp. 144, figure in b/n, Brescia

La filosofia della storia, nel pensiero di J. Maritain, è uno dei temi fondamentali; essa sta all’origine di tutte le sue ricerche di filosofia pratica, politica e morale. Settore specializzato del sapere pratico, essa ha struttura formale e oggetto propri, che la differenziano da tutti gli altri momenti di quel sapere.
Questo studio non fa che prendere coscienza della specificità e della legittimità di questa disciplina che l’autore ha praticata e applicata prima ancora di averla esplicitamente considerata e ammessa. Distinta dalla teologia della storia, ha con questa legami vitali, quali convengono a una disciplina pratica che intende essere coscienza regolativa dell’agire umano e che pertanto deve integrare i dati teologici relativi allo stato esistenziale dell’uomo. Non solo questa integrazione è, in Maritain, condizione preliminare al costituirsi del sapere pratico in generale, ma, in particolare, la filosofia della storia ne è condizionata in modo speciale; infatti solo la nozione cristiana del tempo l’ha resa possibile, nel senso che unicamente il cristianesimo ha saputo riconoscere il tempo nella sua autenticità di realtà irreversibile, sottraendo, contemporaneamente, la coscienza a quel terrore del tempo che passa, a cui ia mentalità arcaica aveva opposto la concezione ciclica dell’eterno ritorno. Ne segue, non solo che una vera filosofia della storia è possibile a condizione di aprirsi all’orizzonte della trascendenza e del divino, ma, ancora, che assolutizzarla e farne la generatrice del reale – al modo di Hegel e dell’evoluzionismo assoluto – equivale a non comprendere più la storia come storia, bensì a pensarla indebitamente come salvezza ed eternità.
In questa prospettiva si colloca la filosofia (e la teologia) del mondo, come reale contesa tra Dio e il Principe di questo secolo, nasce quindi la situazione di ambiguità nei confronti della grazia e del Regno, è pertanto la permanente necessità per il mondo di essere autenticato mediante l’apertura alla salvezza che in esso il cristiano provoca. La salvezza si deve escatologicamente perseguire oltre la condizione storica del mondo, quando sarà definitivamente eliminata l’ambiguità d’esso.

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