Pensiero Indiano e Mistica Carmelitana
Titolo originale : Pensee Indienne et Mystique Carmelitain
Autore/i: Svāmi Siddheśvarānanda
Editore: Edizioni Āśram Vidyā
prefazione all’edizione francese dell’autore, prefazione all’edizione italiana di Raphael, traduzione dal francese di Romana Visentin in collaborazione col Gruppo Āśram Vidyā.
pp. 208, Roma
Svāmi Siddheśvarānanda è molto conosciuto sia in India che in Europa dove, per lunghi anni, ha lavorato per la presentazione della dottrina Vedānta.
In questa sua opera, Pensiero indiano e Mistica carmelitana, presentata per la prima volta in italiano, egli mostra l’intima relazione esistente tra la religione cristiana e la spiritualità indù sul piano mistico, e come queste si incontrino perfettamente nel descrivere le qualificazioni necessarie per la realizzazione del Sentiero.
«Intraprendendo questa serie di conversazioni – afferma lo Svāmi – non e mia intenzione di insistere sui dogmi e sulle dottrine ma sulle trasformazioni che arricchiscono l’uomo interiore… Questo studio non ha la pretesa di essere completo: dal confronto delle due correnti di pensiero, esso mira soltanto a far emergere alcuni chiarimenti»; e proprio in questi chiarimenti egli si rivela quale profondo conoscitore della mistica orientale ed occidentale. Si veda, in particolare, lo studio comparativo tra la Notte Oscura di San Giovanni della Croce e l’Astāṅga Yoga (otto mezzi yoga) di Patañjali.
Nel libro, non solo sono riportati molti passi tratti dalla Salita del Monte Carmelo e dalla Notte Oscura raffrontati con quelli della Bhagavad-Gītā e delle Upanisad, ma viene data la chiave, sia al Cristiano che all’Indù, per un giusto accostamento a concezioni diverse dalle proprie: «… l’accostamento consiste nell’adottare momentaneamente la visione dell’altro, di vedere come l’altro vede, dimenticando l’adesione ad una particolare dottrina. Questo metodo, che consiste nel far propri, punti di vista differenti, ci rende capaci di realizzare una vasta sintesi. Ciò non è uno sterile sincretismo ne’ un eclettismo, ma un saper cogliere nelle varie Scritture elementi essenziali che si completino l’un l’altro».
Riteniamo queste parole di Siddheśvarānanda la miglior presentazione a quest’opera che ci fa comprendere come i Mistici (sperimentatori della dottrina) di ogni religione, intesa come «sforzo dell’individuo per realizzare un più alto livello di coscienza e una trasformazione del suo essere», avendo trasceso la sfera della discorsività teologica e dogmatica, possono benissimo intendersi e sentirsi uniti.
Possa questo messaggio dello Svāmi stimolare quanti sono pronti a seguire una sādhanā-ascesi, non ha importanza se cristiana o induista, ha importanza che sia concreta, fattiva e operante. (Raphael)
II – Ascesi e sâdhanâ secondo San Giovanni della Croce e la mistica indiana
III – Studio preliminare sullo yoga di San Giovanni della Croce
IV – Il bhakti yoga e l’opera di San Giovanni della Croce
V – Lo yoga di San Giovanni della Croce
VI – Il râȷa yoga di San Giovanni della Croce
Argomenti: Maestro Spirituale, Misticismo, Spiritualità, Trascendenza,