Pensiero e Poesia
Autore/i: Heidegger Martin
Editore: Armando Armando Editore
introduzione, traduzione e commento di Armando Rigobello.
pp. 84, 4 fotografie b/n, Roma
Heidegger poeta è forse meno noto che come pensatore. Per qualcuno può essere una inattesa scoperta.
«Arte e pensiero nella filosofia di Martin Heidegger» e tuttavia il tema di un convegno recentissimo svoltosi a Pisa, la Città del primo traduttore di Heidegger, Armando Carlini, mentre la presente raccolta poetica era in bozze.
Nel testo che presentiamo brevi parole introducono ogni partitura poetica e ne illustrano la singolare situazione di paesaggio da cui la poesia ha preso le mosse. In due o tre righe di prosa, spesso altamente poetica essa stessa, Heidegger riesce a delineare uno stato d’animo di trepida attesa in uno sfondo in cui le forze naturali irrompono violente oppure si dispongono in una pacata composizione. La singolarità delle connotazioni, le inconsuete sottolineature, tutto contribuisce a stabilire un rapporto col mondo circostante che è insieme di distacco dalla sua immagine ordinaria e di partecipazione ad un suo volto inconsueto.
Da questa rottura con la consuetudine nasce la poesia.
Il pensiero non procede dalla ricerca critica, ma dall’abbandono alla rivelazione che viene dalle profondità dell’essere, non è tormento speculativo ma quiete serena. L’ontologia si presenta allora come fenomenologia, il pensare diviene esperienza del pensare; al dominio logico succede il raccoglimento, l’attesa, il ringraziamento: pensare è ringraziare.
Pensare è collocarsi in una dimensione di luminosità indiretta, rifiutare formalizzazioni logiche o oggettivazioni e avvertire, fare esperienza del pensiero che sopraggiunge come la luce nella radura del bosco.
Tutto è dominato da quell’avvento che è insieme un ritorno, in una posizione che oscilla tra la contestazione radicale e la quiete serena di una panica dimora nell’eterno. Quel pensare da cui siamo investiti e che solo la poesia ha la forza di esprimere, è il pensare l’essere senza la rottura di una misteriosa continuità che colloca pensiero e essere in una stessa dimensione, sia pure variegata di atti incompiuti, di silenzi allusivi, di espressioni interrotte.
Argomenti: Filosofia, Filosofia Occidentale, Poesia, Storia del Pensiero,