Pensieri della Notte
Autore/i: Rea Domenico
Editore: Rusconi
prima edizione.
pp. 148, Milano
Mai come in queste pagine Rea è ilare nella tristezza e triste nell’ilarità.
Nel lontano Spaccanapoli (1947, riproposto dalla Rusconi nel 1986) la teatralità dell’espressionismo di Rea esaltava il gesto attivo e sovvertitore dei personaggi, costante centro dell’azione; in quest’ultimo libro la centralità del narratore cade di fronte alla prevaricante spettacolarità di un mondo che di teatrale ha soltanto la fosforescenza di un’esasperata radiografia notturna.
Il teatro non è più la molla dell’azione, ma il succedersi delle tinte fosche di un mondo, Napoli, forse mai equilibrato e razionale, che qui celebra per energia endogena il suo disfacimento «attivo» e il suo orgoglio nella «morte». Con quest’opera Rea fa sommaria giustizia di ogni equivoco critico sul suo stile. Il suo documentarismo lievita ad altezze di fantasia e di sperimentazione espressiva che lo collocano nel filone della nostra grande prosa di ricerca sulla linea Rajberti, Imbriani, Faldella, Dossi, Gadda.
«I racconti di Rea sono come gli incidenti stradali, ci si ferma a guardarli.» (Antonio D’Orrico)
Gabriele Catalano Domenico Rea è nato a Napoli dove vive e lavora. Ha pubblicato quattro libri di racconti, due romanzi, due commedie, un libro di saggi e centinaia di articoli. I suoi ultimi libri, pubblicati da Rusconi, sono: Il fondaco nudo (1985) e Spaccanapoli (1986).
Argomenti: Storia Italiana, Teatro e Spettacolo,