Paradossi della Scienza Suprema
In cui si rivelano le verità profonde dell’occultismo
Autore/i: Elifas Levi
Editore: Editrice Atanòr
pp. 152, Roma
«In cui si rivelano per la prima volta le verità più profonde dell’occultismo, allo scopo di conciliare i futuri sviluppi della scienza e della filosofia con la religione eterna.»
È questo il più importante fra gli scritti di Elifas Levi Zahed (Alphonse Louis Constant), poiché rivela un aspetto dell’autore completamente diverso da quello comunemente noto ai suoi lettori. Infatti, a differenza di altre sue opere, dove i vari aspetti della magia e del mondo occulto sono analiticamente affrontati, i «Paradossi della Scienza Suprema» costituiscono la sintesi della sua opera e forniscono indicazioni di principio sulle verità profonde dell’occultismo.
I «Paradossi» furono resi noti perla prima volta con l’edizione inglese di Calcutta del 1882. Negli ultimi anni della sua vita, malato e caduto in miseria, Elifas Levi fu ospite di Gustavo Gebhard di Elberfeld Console di Persia, fondatore della prima Loggia Teosofioa in Germania, che ne raccolse l’eredità letteraria.
Il Cristianesimo cui si riferisce non è quello ufficiale (fu per questo espulso dal Seminario) bensì il Cristianesimo «gnostico» o «giovanneo», cioè quell’«eresia» che interpretava in senso esoterico e magico l’insegnamento di Cristo, quale si trae delle Sacre Scritture e soprattutto dai testi attribuiti a Giovanni.
La signora M. Gebhard, sua discepola per sette anni, così descrive Elifas Levi: «Statura bassa e corpulenta, d’aspetto gentile e benevolo con una gran barba bianca che gli ricopre il volto e il petto».
Morì nel 1875.
Argomenti: Filosofia, Magia, Occultismo, Religione, Scienza,