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Parabole Buddhiste

Parabole Buddhiste

La morale buddhista esemplificata in quasi 200 favolette, che vedono in azione piante, animali, uomini e dèi. In nessun altro testo lo spirito del buddhismo si riflette con tanta spontaneità e innocente chiarezza.

Autore/i: Autori vari

Editore: Editori Laterza

introduzione e traduzione dal Pâli di Eugene Watson Burlingame, ridotte in italiano da Mario D’Anna, prefazione di G. De Lorenzo.

pp. 240, Bari

In poche altre opere come nei jātaka, o storie favolose delle vite anteriori del Buddha, si riflette con più spontaneità ed innocente chiarezza lo spirito della fede buddhistica. I jātaka, come le favole, parlano a tutti. Nessuna disputa dottrinale, nessun insegnamento teorico, ma piuttosto esempi pratici di virtù, di bene premiato, di male punito. L’azione non è mai conclusa in se stessa, non perisee mai, ma dà necessariamente un frutto, buono o cattivo, secondo la qualità dell’azione stessa. I jātaka nascono appunto da questa certezza.
Ogni essere è il frutto delle sue azioni, e quindi intorno ad ogni essere si allaccia nell’ingenua immaginazione popolare la domanda di quello che egli ha fatto nel suo passato per meritare la sorte buona o cattiva di cui gode. La sorte, non le sue azioni volontarie. Il passato è responsabile soltanto della condizione di vita in cui ci troviamo e di quanto ci sopraggiunge involontariamente, automaticamente, ma non delle nostre azioni volontarie, le quali sono sempre libere dal passato e, secondo il loro carattere morale buono o cattivo, seme necessariamente di frutti buoni o cattivi, in questa o in successive esistenze. Queste esistenze possono essere ricordate. Non solo il Buddha, ma anche ogni altra persona, può, in determinate condizioni, ricordarsi nonché delle sue vite passate, ma anche di quelle degli altri.
La vera biografia di ogni individuo non è dunque limitata alla sua vita presente, ma si estende e dilunga per infinite vite passate e future. La serie delle rinascite, determinata dalla legge dell’atto, chiamato con un termine ormai ben conosciuto anche in Occidente, karma, non ha né principio né fine. La «trasmigrazione degli esseri, o monaci, non ha né principio né fine. (…) Non è facile, o monaci, trovare un essere che nel corso del lungo cammino della trasmigrazione non sia stato già vostra madre, vostro padre, vostra sorella o vostro figlio».
La benevolenza o amichevolezza buddhistica si estende ugualmente a tutto il creato. L’uomo è solo una parte di esso. Accanto a lui vivono le generazioni animali, invisibili, le divinità, anch’esse capaci di atti di eroismo e di sacrificio. La lepre e l’elefante non esitano a sacrificarsi per adempiere ai doveri di ospitalità.
Indra, il re degli dei, per non urtare col timone del carro un nido pieno di piccoli uccelli, si espone ad essere ucciso e travolto dagli eserciti dei demoni.
In questo volume il lettore non incontra soltanto jātaka. Il Burlingame, oltre i jātaka veri e propri, ha raccolto similitudini, paragoni, favole di animali, racconti popolari tratti da varie opere del Buddhismo.
Tutti questi racconti sono stati tradotti dal pali e risalgono quindi, nella forma attuale, ai primi secoli della nostra era. Tuttavia essi sono, a loro volta, traduzioni e rimaneggiamenti di testi assai più antichi: verosimilmente taluni di essi risalgono ai Buddha stesso, fedelmente mandati a memoria e trasmessi dai suoi primi discepoli. (Raniero Gnoli)

L’americano Eugene Watson Burlingame fu un benemerito della diffusione in Occidente della tradizione e del pensiero buddhista. Oltre che la traduzione in inglese di quest’opera, a lui si devono anche le traduzioni, sempre dall’antica lingua pâli, del commentario al Dhammapada.

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Prefazione

Introduzione

I. Parabole dal libro delle anteriori nascite di Buddha, sulla gratitudine degli animali e l’ingratitudine dell’uomo

1. L’elefante grato – 2. Ammali grati ed uomo ingrato – 3. L’elefante virtuoso e il legnaiuolo ingrato

II. Parabole dal libro delle anteriori nascite di Buddha e dal libro della disciplina sulla concordia e la discordia

4. La quaglia – 5. La quaglia e l’uccellatore – 6. Brahmadatta, Dîghîti e Dîghâvu – 7. Dhammapada

III. Parabole dal libro delle anteriori nascite di Buddha, su diversi soggetti

8. Due capi carovana – 9. Vedabbha ed i briganti – 10. Il principe Cinquearmi – 11. Due giocatori – 12. Brahmadatta e Mallika – 13. Dadhivâhana – 14. L’antilope – 15. Il rimbombo – 16. La pernice – 17. Il falco – 18. Incantesimo di serpenti – 19. Serpente collo di gemme

IV. Parabole da antiche fonti su diversi soggetti

20. Gli uccelli – 21. La scimmia – 22. I ciechi e l’elefante – 23. L’orco mangiatore di rabbia

V. Parabole umoristiche da fonti antiche e recenti

24. Padrona Vedehikâ – 25. Scimmia e tintore – 26. La zanzara – 27. Rohinî – 28. Distruzione di un giardino – 29. Il cinghiale – 30. Lo scarabeo stercorario

VI. Parabole da diverse fonti sulla morte

31. Kisa Gotamî – 32 Patâcârâ – 33. I nunzi divini – 34. Upasâlhakâ – 35. Ubbirî – 36. Il dolore di Visâkhâ

VII. Parabole della raccolta lunga sul soggetto se vi sia vita dopo la morte

37. Il criminale condannato – 38. L’uomo nel letamaio – 39. Il tempo nel cielo – 40. Il cieco – 41. La donna incinta – 42. Non si vede l’anima durante la vita – 43. I selvaggi e la tromba – 44. Lasciare il meno buono per il meglio

VIII. Parabole delle leggende dei santi di Buddhaghosa

45. Ghosaka – 46. Bhaddâ la ricciutella

IX. Parabole da antiche fonti sulla dottrina

47. Il seminatore – 48. Il Buddha ed Ananda – 49. Il Buddha e Vakkali – 50. Buddha e il malato – 51. Il serpe – 52. Frutti della fede – 53. Le stazioni di posta – 54. Il giro infinito dell’esistenza – 55. La dottrina è come il mare – 56. Buddha ed il mandriano Dhaniya – 57. Il coltello nella bocca

X. Paragoni e brevi parabole dal Milindapanha

1. Non v’è permanente individualità – 58. Il carro – 2 Non v’è continuazione d’identità personale` – 59. Il germe ed il bambino – 60. Lampada e fiamma – 61. Latte e burro – 3. Che cosa dunque rinasce? – 62. Il ladro di frutti di mango – 63. Fuoco in un campo – 64. Lampada sotto il tetto – 65. Fanciulla e donna – 66. Latte e latte quagliato – 67. Germe ed uovo – 4. Il tempo non ha principio – 68. Seme e frutto – 69. Uovo e gallina – 70. Il circolo – 5. Niente viene dal niente – 71. Casa e materiale da costruzione – 72. Semi e piante – 73. Creta e vasi – 74. Suono e liuto – 75. Fuoco e fiammifero – 76. Fuoco e lente di vetro – 77. Specchio ed immagine – 6. Non v’è anima – 78. Le porte dei sensi – 7. ll Nirvâna è inalterata beatitudine – 79. Beatitudine della sovranità – 80. Beatitudine della conoscenza – 8. Il Nirvâna non rassomiglia a nulla – 81. Il grande oceano – 82. Una qualità del loto – 83. Due qualità dell’acqua – 84. Tre qualità della medicina – 85. Quattro qualità del mare – 86. Cinque qualità dell’alta montagna – 9. Come possiamo conoscere che Buddha è esistito? – 87. Il costruttore d’una città e conosciuto per la sua citta – 88. Così il Buddha è conosciuto dalla città della sua dottrina – 89 Magazzino dei fiori – 90. Magazzino dei profumi – 91 Magazzino dei frutti – 92. Magazzino delle medicine – 93. Magazzino delle erbe – 94. Magazzino dell’ambrosia – 95. Magazzino dei gioielli – 96. Magazzino generale – 10. Le pratiche pure. (Ventisei paragoni). Da 97 a 122

XI. Parabole diverse dai Discorsi della Raccolta Media

123. I debiti – 124. La malattia – 125. Le carceri – 126. La servitù – 127. Il viaggio pericoloso – 128. La schiuma di sapone – 129. Il lago con sorgente sotterranea – 130. 1 fiori di loto – 131. Il mantello bianco – 132. Il viaggio – 133. Le due case – 134. Il lago alpino – 135. La pastura – 136. Le mandre di buoi – 137. Guardia ai buoi – 138. Branco di selvaggina – 139. Il bovaro – 140. Ossa spolpate – 141. Brani di carne – 142. Paglia fiammante – 143. Carboni ardenti – 144. Visioni di sogno – 145. Prestiti – 146. Frutti d’albero – 147. Albero e pianta rampicante – 148. Fiasca con veleno – 149. Coppa con veleno – 150. Amara medicina – 151. Crema e miele – 152. Il sole – 153. Carboni accesi – 154. Letamaio – 155. Albero senza ombra – 156. Albero ombroso – 157. Casa di campagna – 158. Lago con piante di loto

XII. Parabole sul cuore di Buddha

159. Cinghiale e leone – 160. Il principe delle fate ed il grifone – 161. Il gioielliere il monaco e l’oca – 162. Rúpâvatî – 163. Il re Sibi e l’uccello – 164. Il re Sivi ed il pezzente cieco – 165. La bella Subha e il seduttore – 166. Il principe asceta – 167. Il principe Kunala

Leggende cristiane sul sacrificio dell’occhio

168. Santa Brigida di Kildare – 169. Santa Lucia di Siracusa – 170. Santa Lucia di Alessandria 233

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