Libri dalla categoria Illuminismo
Nessuno Nasce, Nessuno Muore – Insegnamenti di Nisargadatta Maharaj
Titolo originale: Pointers from Nisargadatta Maharaj
Autore/i: Balsekar Ramesh S.
Editore: Edizioni Il Punto d’Incontro
prima edizione, prefazione e cura di Ramesh Balsekar, traduzione di Sergio Peterlini.
pp. 256, ill. in b/n, Vicenza
…Una meravigliosa raccolta. Nisargadatta sposta senza esitazione e subito nel cuore della filosofia advaita, compie ogni volta il miracolo di trasferire in un’aria purissima, che pochi sanno respirare…(Elémire Zolla)
Nisargadatta Maharaj è stato uno dei più grandi saggi del nostro secolo ed il suo insegnamento è forse l’espressione più alta dell’esperienza diretta dell’Assoluto. Questo è l’unico libro in cui i suoi insegnamenti risultano accessibili anche ai neofiti, o quasi, in virtù del fatto che per la prima volta e con la sua approvazione sono stati raggruppati per argomenti e sviluppati fino alle estreme conseguenze. Questo ne facilita la comprensione intellettuale che, per i più fortunati, verrà poi soppiantata dalla comprensione intuitiva, l’unica che conduce all’esperienza diretta della Realtà Ultima.
Ramesh S. Balsekar, nato in India, a Bombay, il 25 Maggio 1917, ha studiato in Inghilterra all’Elphinstone College e si è laureato in Economia alla London School. Ha lavorato 37 anni nella State Bank of India, di cui è poi divenuto Presidente pochi anni prima di andare in pensione nel 1968. Ramesh è sposato ed ha condotto una normale vita di famiglia fino al momento della sua realizzazione, quindi la sua vita può esserci d’esempio confermandoci che una vita nel mondo non è di ostacolo alla realizzazione del Sé. Ramesh Balsekar ha iniziato ad insegnare nel 1982 e da allora ha guidato seminari negli Stati Uniti ed in Europa e la porta della sua casa di Bombay è aperta ogni giorno a tutti i ricercatori di Verità, senza distinzione alcuna. Avendo raggiunto una profonda e notevole capacità di comunicare la comprensione dei concetti non dualistici che lo hanno portato all’illuminazione, li elabora con estrema chiarezza comparandoli a quelli del suo Maestro Nisargadatta Maharaj, del Buddha, e Ramana Maharshi, senza mai tralasciare le più importanti Scritture Vediche ed alcuni testi Taoisti.
La Costruzione della Lingua Scritta nel Bambino
Titolo originale: Los Sistemas de Escritura en el Desarrollo del Niño
Autore/i: Ferreiro Emilia; Teberosk Ana
Editore: Giunti Barbèra
presentazione e cura dell’edizione italiana di Clotilde Pontecorvo e Grazia Noce, prefazione di Hermine Sinclair, traduzione di Grazia Noce.
pp. XXII-350, Firenze
Già da tempo, tanto psicologi che valenti educatori avevano intuito che l’apprendimento della lettura e della scrittura non poteva ridursi ad un insieme di tecniche percettivo-motorie né alla « volontà » o alla «motivazione», ma pensavano che doveva piuttosto trattarsi, più profondamente, di un’acquisizione concettuale. Tuttavia fino ad oggi queste idee non erano considerate che a livello di ipotesi molto generali. Che specie di concettualizzazione è codesta senza la quale il lettore principiante non potrà mai essere totalmente partecipe del mondo culturale della scrittura, malgrado tutti gli sforzi compiuti per inculcargli buone abitudini percettivo-motorie e tecniche di interpretazione?
Questo libro risponde a tale domanda. Le sue autrici, appartenenti alla scuola di J. Piaget, ci propongono un approccio completamente nuovo al problema dell’apprendimento del sistema di scrittura; esse sono riuscite a tradurre le idee – corrette ma vaghe – dei loro precursori in ipotesi che possono essere trattate sperimentalmente…
Sebbene questo volume sia destinato in primo luogo ad insegnanti e psicologi, a mio parere merita di essere letto da un pubblico molto più vasto: linguisti, epistemologi, storici, genitori, poeti e molti altri scopriranno in esso cose interessanti. (Hermine Sinclair dalla Prefazione al libro)
Ruolo del Padre e Sviluppo Psicologico del Bambino
Autore/i: Smorti Andrea
Editore: La Nuova Italia
prima edizione.
pp. 204, Firenze
Nella nostra società il padre sembra essere stato emarginato o addirittura «dimenticato», sostituito da figure femminili (la madre, l’insegnante) o da modelli lontani ed immaginari di super-uomini proposti dai mass-media. Il bambino si trova così nell’impossibilità di sperimentare un rapporto valido e concreto con suo padre, un rapporto di cui pure ha bisogno e che va a ricercare in maniera illusoria nei personaggi mitici e potenti della cultura di massa. Ma quali saranno allora le conseguenze di questa carenza paterna sul suo sviluppo psicologico? E, d’altra parte, attraverso quali processi un’interazione concreta e valida col padre può favorire la socializzazione e lo sviluppo cognitivo del bambino? L’autore che da anni porta avanti studi sull’argomento fa il punto sullo stato attuale delle indagini individuando le cause storiche e sociali che hanno determinato questo «vuoto» paterno. Nell’ambito di un’attenta e ricca analisi rigorosamente condotta, l’autore cerca di recuperare la centralità del ruolo e della funzione paterna nello sviluppo psicologico del bambino mettendo a fuoco i periodi critici nei quali la sua influenza risulta particolarmente decisiva.
Andrea Smorti è nato nel 1949 a Firenze dove tuttora svolge attività di studio e di ricerca presso l’Istituto di Psicologia della Facoltà di Magistero. I suoi interessi scientifici si sono fino ad ora principalmente indirizzati sull’influenza della coppia parentale sull’apprendimento e la socializzazione del bambino con particolare riferimento al rapporto tra dinamica della coppia ed esperienza del figlio malato. Oltre a numerosi articoli sull’argomento ha pubblicato un volume (in collaborazione con F. Boschi e F. Tani) su La lettura e l’insegnante (Firenze, O. S., 1977).
Il Furioso e la Cultura del Rinascimento
Autore/i: Savarese Gennaro
Editore: Bulzoni Editore
unica edizione, premessa dell’autore.
pp. 96, Roma
Sommario:
Premessa
- I. – Il progetto del poema tra Marsilio Ficino e «adescatrici galliche»
- II. – La vestale e il paladino (Il De voluptate e il comportamento dei personaggi ariosteschi)
- III. – Ariosto «vitruviano»: Il Furioso e le arti visive
- IV. – Lo spazio dell’«impostura»: il Furioso e la Luna
Indice dei nomi
La Letteratura delle Immagini nel Cinquescento
Autore/i: Savarese Gennaro; Gareffi Andrea
Editore: Bulzoni Editore
introduzione di Gennaro Savarese.
pp. 496, ill. b/n, Roma
È noto che nel Cinquecento si ebbe una straordinaria produzione di imprese, emblemi, motti, alla quale contribuirono spesso letterati di prima grandezza, e che in parallelo alle teorie sulle arti figurative si sviluppò tutto un filone di repertori per soggetti di pitture e sculture. Questo fenomeno, però, risulterebbe superficiale e senza radici, come è spesso accaduto in passato anche a grossi nomi della critica letteraria, se non si tenesse conto delle condizioni culturali, religiose, sociali che determinavano quegli esiti più facilmente percepibili, e che concorrevano al costituirsi di una cultura delle immagini comune a filosofi e letterati, artisti e politici. La filosofia, soprattutto quella di stampo neoplatonico, esoterico, simbolico, lo studio sulla mitologia antica, che rinnovava miti arcaici con istanze culturali nuove e i fermenti religiosi, spesso eterodossi, presenti nella vita del Cinquecento, ebbero una parte assai più notevole di quanto a prima vista possa apparire nel condizionare la comune imagerie relativa al simbolismo di affetti e passioni, virtù e vizi, credenze religiose e ordini sociali.
Gennaro Savarese, nato a Solofra nel 1924, è ordinario di letteratura italiana nell’Università di Roma. È autore di libri su Parini, Leopardi, De Sanctis, Saba e di studi su Ariosto, Genovesi, Svevo e altri scrittori. Ha curato inoltre testi di Genovesi, Parini e De Sanctis.
Andrea Gareffi e nato a Genova nel 1949. Si è occupato di diversi aspetti della cultura cinquecentesca in scritti usciti su riviste. Ha pubblicato la Judit del Della Valle e le commedie di Lorenzo Strozzi.
Il Cuore e la Circolazione del Sangue
Titolo originale: The Story of Your Circulatory System
Autore/i: Schneider Leo
Editore: Giangiacomo Feltrinelli Editore
unica edizione, traduzione dall’inglese di Enrico De Luigi, illustrazioni nel testo di Jere Donovan.
pp. 140, 4 tavv. a colori f.t., nn. ill. b/n, Milano
I casi sono due: o vi è già capitato di imparare qualcosa sul corpo umano, o non ne sapete niente. Se non ne sapete niente forse è meglio, perché cosi, leggendo questo libro, potrete cominciare nel migliore dei modi a farvi poche idee molto chiare sul principale meccanismo che abbiamo dentro.
In fondo, il corpo umano assomiglia a un complesso di motori. Con dei discorsi molto facili e dei disegni molto semplici vi diventerà familiare la storia della pompa e dei tubi, cioè del cuore e delle vene; seguirete gli itinerari di quel curioso mezzo di trasporto che è il sangue; vedrete quell’apparato difensivo che è sempre all’erta in tutto il vostro corpo come un esercito in armi.
Ogni tanto, poi, questo libro racconta qualcosa delle idee che avevano gli antichi sul cuore e sulla circolazione del sangue: vedrete che cose ridicole potevano arrivare a pensare gli uomini qualche secolo fa, che coraggio ci sia voluto per scoprire e per dire la verità.
E se invece sapete già qualcosa sul corpo umano, questo libro è una buona occasione per cominciare sul serio a saperne qualcosa di più preciso, di più aggiornato.
Dal Mal di Vivere alla Depressione
Autore/i: Lalli Nicola
Editore: Edizioni Scientifiche Ma.Gi.
presentazione di Goffredo Bartocci.
pp. 256, nn. ill. a colori, Roma
La depressione nell’ultimo cinquantennio è stata terra di conquista da parte delle case farmaceutiche che ricorrendo al poco conosciuto disease mongering, hanno creato, a tavolino, nuove patologie e soprattutto nuovi bisogni per plasmare una categoria sempre più ampia di clienti, non certamente di pazienti. È sconcertante come numerosi psichiatri e ricercatori abbiano colluso, spesso in maniera consapevole, con questa dinamica di mercato che nulla ha a che fare con la scienza.
L’autore ha sentito la necessità, ripercorrendo un lungo viaggio nella storia, nell’antropologia culturale, nelle neuroscienze, nella clinica, nella letteratura e nell’arte, di riportare alla luce le vere caratteristiche della depressione e le sue possibili cause. Convinto che solo una comprensione approfondita, priva di ideologie e di pregiudizi, possa fornire una valida risposta a quella che è stata definita come la malattia del nostro tempo.
Quindi, senza farsi incantare dalle sirene del marketing, dalle riviste patinate di psichiatria o dai megacongressi, il lettore potrà esplorare «le terre della depressione», consapevole che Scilla e Cariddi lo attendono al varco.
Il biologismo riduttivo da una parte, lo psicologismo eclettico e accattivante dall’altra. Pertanto l’esposizione sarà saldamente ancorata alla linea mediana della clinica e terrà costantemente presente l’importanza dei fattori culturali e la loro evoluzione nel corso del tempo: dati fondamentali per differenziare nettamente il «mal di vivere» – tipica e strutturale modalità dell’uomo – dalla depressione come evento clinico.
In questa ottica, il volume si propone come un saggio di «psicodinamica culturale» sulla depressione.
Nicola Lalli, titolare di Clinica Psichiatrica e Psicoterapia, già Primario presso l’Università «La Sapienza» di Roma, è autore di oltre 150 lavori, molti dei quali presentati a congressi nazionali e internazionali e di numerosi volumi frutto dell’attività clinica e di ricerca iniziata alla fine degli anni Sessanta. Tale attività di ricerca è stata esposta in vari volumi tra i quali si segnalano: Il primo colloquio psichiatrico (1980), Le psiconevrosi: fenomenologia e psicodinamica (1988), Manuale di Psichiatria e Psicoterapia (1989), L’altra faccia della luna. I misteri del sonno e del sogno (1994), Lo spazio della mente: saggi di psicosomatica (1998), Elementi di psicoterapia dinamica (2006). Tra questi si evidenzia il Manuale di Psichiatria e Psicoterapia, soprattutto la seconda edizione ampliata del 1999 che ripropone concretamente la possibilità di un raccordo tra Psichiatria e Psicoterapia e tra Medicina e Psicologia. Tale integrazione è stata possibile con l’ausilio di un modello psicodinamico sviluppato e ampliato dall’autore nel corso del tempo. Il presente volume costituisce un ulteriore approfondimento di tale modello che, nel sottolineare l’importanza dei fattori culturali, rende più articolata la comprensione della complessa galassia «depressione».
Dalla Ronda al Baretti – Gli Intellettuali di Fronte al Fascismo negli Anni ’20
Autore/i: Manacorda Giuliano
Editore: Bastogi Editrice Italiana
seconda edizione, introduzione dell’autore.
pp. 204, Foggia
L’esplorazione di Giuliano Manacorda, centrata su plessi ideologici, su nodi di convergenza e di raccordo, si prefigge un traguardo «culturale in quel senso pieno del termine che non esclude ma pretende un impegno totale nel mondo in cui si vive», e prende le mosse dalla situazione intellettuale del primo dopoguerra, in cui le fervide e tumultuose avventure del primo Novecento si vanno assestanto e decantando.
Su un versante troviamo «La Ronda», chiamata qui in causa non per l’illustre testimonianza stilistica e meno ancora per gli specifici risultati estetici dei singoli rondisti, ma per la sua evasività sul piano dell’impegno civile – tipica dell’eterno letterato italiano contro cui si abbatteva proprio in quegli anni l’esordiente Luigi Russo – e ancor più per certi connotati ideologici che un occhio attento riesce a scovare pur tra le levigate pareti di quella torre eburnea, sigillata nell’aristocratico disdegno per la politica. Sul versante opposto ecco scendere in campo Gobetti, al tempo di «Energie Nove» poco più che diciassettenne ma già tutto armato di consapevolezza storica e di fermezza morale. Due opposte scelte, dunque, della borghesia intellettuale italiana sullo scorcio cruciale degli anni venti, già oscurato dall’opprimente imminenza della lunga dittatura. Due diversi atteggiamenti verso la letteratura e verso la vita in genere. Persino, forse, due diverse entità di geografia spirituale: una Roma scettica e accomodante, mecca di burocrati, archeologi e turisti, nutrita di antica bellezza, affascinata in una luce (la grande luce estiva di Cardarelli) e in uno spazio che sembrano fuori della storia, di fronte a una Torino aperta e operosa, percorsa da antichi e moderni lieviti moralistici, Vicina alle esperienze più mature della classe operaia italiana. Congeniale contesto, quest’ultimo, perché vi prendesse respiro e vigore la presenza così appassionata e insieme così chiaroveggente del giovane Gobetti, col suo coraggio indomito sino al sacrifìcio, con la costante onestà della sua ricerca e la sua autentica modernità. Se «La Ronda» rivendica tradizioni, l’attività di Gobetti reperisce le proprie nella gloriosa linea padana che dal «Caffè» giunge al «Politecnico».
L’apporto più suggestivo del libro è proprio il «ritratto in movimento» di Gobetti, scrittore, moralista e organizzatore culturale: dalle vigilie crociane e salveminiane di «Energie Nove» al cercarsi e al pieno ritrovarsi nell’intenso travaglio intellettuale della «Rivoluzione liberale», e infine a quel «Baretti» che riuscirà a far convergere un insieme di voci giovani quanto ricche di destino, da Debenedetti a Montale, da Sapegno a Solmi. Pagina, quella del «Baretti», tra le più nobili della cultura italiana del Novecento. Tra le più fresche e vive, nella generosità del partecipare alle conquiste più valide dell’anima europea contemporanea, nel vigile senso dell’umanità del fatto letterario che si traduce in linguaggio critico animato e convinto, alieno da accademie.
Dichiarato proposito del Manacorda è far parlare testi di per sé eloquenti (e non tutti sinora adeguatamente esplorati). Risultato è il quadro organico, tracciato con lucidità che però non è mai neutralità, di una stagione-chiave della vita intellettuale italiana. Breve stagione di esitazioni e di fatali smarrimenti, ma in cùi pure prendono netta consistenza valori ideali che i resistenti e gli esuli riusciranno a tener desti lungo un ventennio, per offrirli all’Italia risorgente dalle macerie della seconda guerra mondiale. (Emerico Giachery)
Lingua, Linguaggi e Società – Proposta per un Aggiornamento
Autore/i: Gensini Stefano; Vedovelli Massimo
Editore: Luciano Manzuoli Editore
seconda edizione ampliata, introduzione e appendice storica di Tullio De Mauro, «Gramsci e le Questioni Linguistiche» è a cura di Maria Emilia Passaporti, il seminario di aggiornamento è stato organizzato dal Comune di Scandicci.
pp. 136, ill. b/n, Firenze
[…come si fa a vedere se uno parla o scrive bene o male, se uno capisce molto, poco o niente di quello che ascolta o che legge? A parte i casi limite positivi e negativi, rari, il resto è di nuovo nebbia. E, nella nebbia, non del tutto a torto, chi insegna sente il bisogno di darsi punti di riferimento precisi, cioè la capacità di rispettare certi particolari ortografici, o la capacità di ripetere paradigmi e regole di grammatica, anche se si sa benissimo che si tratta di punti di riferimento secondari o, addirittura, come nel caso delle regole di grammatica, privi di importanza. Perché, diciamolo ancora una volta, saper usare bene il gerundio e sapere ripetere le regole d’uso del gerundio, che, del resto, le grammatiche trattano di solito male assai, sono due variabili indipendenti, così come lo studio della termodinamica non ci fa sentire caldo e sentire caldo non significa sapere la termodinamica.
Ma perché nel seguire lo sviluppo delle capacità linguistiche degli allievi gli insegnanti non adoperano strumenti di valutazione dei vari livelli possibili?
Questa domanda ci ha sospinto verso molte questioni non più didattiche, ma teoriche e perfino di teoria delle teorie linguistiche].
Il Marchese Rampante – Emilio Pucci: Avventure, Illusioni, Successi di un Inventore della Moda Italiana
Autore/i: Mannucci Enrico
Editore: Baldini&Castoldi
unica edizione, ringraziamenti dell’autore, collana: Storie della Storia d’Italia n° 42 – collana diretta da Oreste Del Buono.
pp. 384, ill. in b/n f.t., Milano
…Credo fermamente nella selezione. La selezione avviene nei cavalli, nei fiori da serra, cani da caccia, e di conseguenza negli uomini. Chi proviene da una famiglia che bene o male è sopravvissuta un migliaio di anni in una città come Firenze deve avere doti più forti di un altro…
Ben prima che la moda italiana conquistasse il mondo, e facesse delle griffe e dei volti di Armani e Valentino, Versace e Ferré icone presenti in ogni angolo del pianeta, lui – il marchese Emilio Pucci – c’era. Anzi, di quell’esplosivo espandersi del made in Italy al di qua e al di là dell’Atlantico, lui era stato sin dai primi anni Cinquanta il caparbio anticipatore. Forse, per certi versi, il geniale artefice.Eppure nessuno nell’immediato dopoguerra avrebbe puntato su Pucci, tantomeno in quella sua Firenze che lo guardò sempre con scettica ironia e severa lontananza sin dai tempi in cui il suo legame sentimentale con Edda Ciano accese di pettegolezzi Cortina e Forte dei Marmi nonché tutti i salotti che contavano dell’Italietta fascista. Eppure, in Pucci, il lato fatuo, la flânerie, non è mai disgiunto dal tratto drammatico, a volte tragico, con cui la vita presenta i suoi conti. Accade anche a lui quando, sullo scorcio di una repubblica di Salò livida e insanguinata, collabora con Edda che gli affida per condurre in porto, in uno zigzag mozzafiato fra servizi segreti alleati e ufficiali della Gestapo, il salvataggio dei diari del marito, Galeazzo Ciano, appena fucilato a Verona. Ma in questo libro – dove Mannucci unisce il rigore del biografo, ossessionato dalla precisione dei riscontri e delle testimonianze, a una vena narrativa assolutamente felice – sono memorabili gli incontri, le atmosfere, i personaggi. Dalla famiglia Mussolini agli Agnelli, da Giorgio La Pira al clan dei Kennedy, dalla politica al mondo degli affari, dalle scene della mondanità a quelle della pubblicità, la vita di Pucci – fascista illuminato e stilista esclusivo, imprenditore paternalista e anarchico conservatore – percorre questo libro con inesauribile brio e attraversa mezzo secolo della nostra storia.
Enrico Mannucci, fiorentino, giornalista dal 1975. Ha lavorato a Paese Sera, al Tirreno e alla Nazione. Nel 1995 ha pubblicato per Baldini&Castoldi I giornali non sono scarpe, una biografia accurata e avvincente del giornalista Tommaso Besozzi.
Toscanini
Autore/i: Sacchi Filippo
Editore: Longanesi & C.
collana: Il Cammeo n° 167, in copertina: Arturo Toscanini, in retrocopertina: Toscanini e Sacchi.
pp. 370, Milano
…Quando ero giovane ho dato il mio primo bacio a una ragazza e fumata la mia prima sigaretta nello stesso giorno. Credete, da allora non ho più perso tempo con il tabacco…(Arturo Toscanini)
In questa classica e consolidata biografia, dal taglio vivace e dalla forte capacità di analisi psicologica, vengono ripercorse tutte le straordinarie esperienze umane e artistiche del grande direttore d’orchestra italiano. Nato nel 1867 a Parma, nel sanguigno quartiere di Oltretorrente, Toscanini studiò violoncello e composizione al Conservatorio della sua città, diplomandosi nel 1885. L’anno seguente partì con una compagnia per una stagione d’opera italiana in Brasile, e qui, per uno di quegli eventi fortunosi che spesso segnano il destino dei geni, si trovò a dirigere l’Aida a soli diciannove anni. Ebbe inizio così una carriera folgorante, che assunse presto le forme del mito e che lo vide titanico protagonista del mondo lirico e musicale italiano e internazionale, oltre che promotore di un profondo rinnovamento dello spettacolo d’opera. Dotato di un eccezionale carisma, di una memoria prodigiosa, di una caparbia determinazione a introdurre nella cultura musicale italiana opere di Wagner, Strauss e Debussy, fino ad allora mai o raramente eseguite, Toscanini fu anche un uomo autentico, dalle passioni viscerali, dotato di una possente personalità, di sentimenti tenaci, appartenente alla stessa razza di Verdi e legato, come lui, alle sue profonde radici emiliane. Attingendo alla diretta voce del protagonista, a preziose testimonianze di amici e conoscenti, oltre che numerosi documenti, l’autore di questo libro – scritto in prima stesura quando il Maestro era ancora in vita – lo ritrasse con affettuosa partecipazione ma anche con lucida oggettività, sviscerandone le più intime caratteristiche umane e illuminando la stretta compenetrazione tra queste e il suo talento artistico.
Filippo Sacchi, giornalista, scrittore e critico cinematografico, nato a Vicenza il 6 aprile 1887 e morto a Pietrasanta (Lucca) l’8 settembre 1971. Negli anni Trenta, quando l’interesse per la nuova forma d’arte fece mobilitare scrittori e letterati nell’osservazione del cinema come fenomeno culturale e di costume, ponendo le basi della “critica di gusto”, Sacchi fu giudice accorto e scrupoloso nell’offrire uno sguardo critico sugli stimoli e le emozioni cui veniva sottoposto lo spettatore più che sulle caratteristiche tecniche dei film. Filologo di formazione, seppe soddisfare e al tempo stesso orientare gli interessi del pubblico, unendo sensibilità morale a un gusto moderato e a una raffinata cultura letteraria.
- Il ragazzo dell’Oltretorrente
- Nell’alveare della musicale
- Una città nella valigia
- Cominciano le corone di alloro
- Il saluto sulla porta
- Il motore gira
- Sua Maestà l’opera
- La Scala galante
- La battaglia di Broadway
- Tamburo maggiore
- La Scala è mia
- Che brot lavurìr!
- Musica alle frontiere
- In faccia agli spazi
- Il cappello chiaro
- Il podio vuoto
Indice dei nomi
Le Parole dei Bambini e l’Adulto Sordo
Titolo originale: La Cause des Enfants
Autore/i: Dolto Françoise
Editore: Edizione CDE
prefazione di Silvia Vegetti Finzi, traduzione di Attilio Scarpellini e Alessandra Alberti.
pp. XV-304, Milano
«L’amore da solo non basta, ci insegna la Dolto, ad accostarci armonicamente ai bambini. L’amore che noi adulti nutriamo nei loro confronti è intriso di narcisismo, poggia su aspettative che si radicano nella nostra storia, che esprimono il nostro sistema di valori. Non è pertanto sufficientemente rispettoso della unicità e dell’autonomia del bambino, del suo essere radicalmente “altro”». Silvia Vegetti Finzi esprime in queste parole, tratte dalla prefazione, la chiave di questo libro: un’appassionata difesa del bambino dall’aggressione del mondo adulto, una serie di consigli ai grandi, perchè ne aiutino lo sviluppo armonico della personalità, soprattutto imparando a comprenderne il linguaggio. È un libro che si legge con il piacere con cui si ascolta una donna che è madre e nonna, ma che ha anche cinquant’anni di pratica terapeutica alle spalle e che i francesi amano come gli italiani amano Musatti.
Françoise Dolto, specialista di psicanalisi infantile, allieva di Jacques Lacan, Françoise Dolto è conosciuta in tutto il mondo per i suoi lavori scientifici e per la partecipazione appassionata ai problemi quotidiani di genitori e di educatori: ha creato, tra l’altro, le «Maisons Vertes», un esperimento pionieristico di iniziazione precoce del bambino alla vita sociale. Tra i suoi libri tradotti in Italia: Psicoanalisi e pediatria (1973); Quando c’è un bambino (1982); Seminario di psicoanalisi infantile (1984).
L’Uomo in Fuga
Titolo originale: The Running Man
Autore/i: King Stephen
Editore: Arnoldo Mondadori Editore
traduzione di Delio Zinoni.
pp. 196, Milano
I giochi televisivi del XXI secolo sono agghiaccianti. Devono esserlo per distrarre la gente dall’orrore della realtà. Ben Richards lo sa. Eppure decide di partecipare al gioco più crudele di tutti: L’UOMO IN FUGA. Braccato da una squadra di killer, tenterà di sfuggire alla morte per un mese, in cambio di un montepremi che cresce di 100 dollari all’ora. Ben Richards è L’uomo in fuga che tiene l’America col fiato sospeso. È l’eroe disperato e furibondo di un romanzo che non si dimentica.
Stephen King (Richard Bachman), universalmente definito dalla critica “il re del brivido”, vincitore di un O. Henry Award, vive e lavora nel Maine con la moglie Tabitha, anche lei scrittrice, e i figli. Le sue storie da incubo sono best-seller clamorosi in tutto il mondo e hanno ispirato l’opera di registi famosi come Stanley Kubrick, Brian De Palma e Robert Reiner.
Il Libro dei Maestri del Mondo
Titolo originale: Le Livre des Maitres du Monde
Autore/i: Charroux Robert
Editore: Casa Editrice Ceschina
unica edizione, prefazione dell’autore, traduzione di Donato Piantanida.
pp. 384, nn. tavv. e ill. b/n, Milano
Dopo aver offerto i due volumi: STORIA SCONOSCIUTA DEGLI UOMINI e IL LIBRO DEI SEGRETI TRADITI, ai lettori interessati a quanto nel nostro passato non fosse spiegato in maniera soddisfacente dalla storiografia ufficiale, presentiamo ora in questo LIBRO
DEI MAESTRI DEL MONDO ancora altri risultati dell’attività di ricercatore e divulgatore di Robert Charroux.
La rilettura « in controluce » che l’Autore effettua sui testi più antichi consente nuove incredibili aperture nella storia del nostro passato, nelle vicende del pianeta Terra e dei suoi abitanti, nell’evoluzione del genere umano.
Un libro che certo non deluderà chi ha già letto le altre opere dello stesso Charroux, e che indurrà i nuovi lettori a leggere anche i precedenti.
Centomila Annni di Storia Sconosciuta degli Uomini
Autore/i: Charroux Robert
Editore: Casa Editrice Ceschina
terza edizione, prefazione dell’autore, traduzione di Donato Piantanida.
pp. 392, nn. tavv. b/n f.t., Milano
Questo libro sottolinea avvenimenti misteriosi che i più ignorano o dimenticano. Per esempio:
- 20.000 anni fa gli uomini costruivano dei missili siderali…
- La Vallata della Morte…
- L’esplosione nella Taiga…
- Sodoma e Gomorra…
- Le Legioni dei dannati…
- La Congiura dei Signori del Mondo si è riunita in Congresso a Kitzbul nel 1958…
- I fondi marini sono stati annessi da S.S. che preparano l’Era dell’Homo Aquaticus…
- Dei satelliti «in più» vagano nel nostro cielo…
- I nostri antenati hanno atomizzato il globo e sono fuggiti verso i pianeti. Essi sono tornati in seguito a Tiahuanaco, a Glozel e a Bamiyan…
- I Superiori Sconosciuti…
- Biologi fabbricano “mutanti” e super-uomini dal 1960…
- Ventiquattro parafulmini sul Tempio di Salomone…
- L’illuminazione elettrica era già conosciuta nel Medio-Evo…
- Il mistero della ’Puerta del Sol’… di Ba’ Albek e di Zimbabwe…
- La macchina per Viaggiare nel Tempo dell’ingegnere Emile Drouet…
«Il libro che non smentisce quanto è detto nel titolo, si dovrebbe conservarlo, consultarlo… e meditare l’umiltà di un insieme di prove che inquadrano la terribile e lunga stoltizia degli uomini e delle scoperte che si perseguono su povere vie.» (Jean Cocteau)
Antico Manuale per Fare le Carte e Leggere la Mano
Il Vostro e l’Altrui Futuro Senza l’Aiuto della Cartomante
Autore/i: Autori vari
Editore: Napoleone Editore
presentazione.
pp. 126, nn. ill. b/n, Roma
Fra i tanti manuali in circolazione per fare le carte e leggere la mano questo è uno dei più antichi e quindi sistematizza la lunga e consolidata tradizione cartomantica e chiromantica ed offre quindi una sintesi divulgativa di quella che una volta era ristretta conoscenza esoterica usufruita da pochi.
Per questo – al contrario di certi libri «improvvisati» in quattro e quattro otto per fare uscire un libro «alla moda» – con questo volume possiamo conoscere la ricchissima simbologia di queste pratiche divinatorie, i significati a cui rimandano le immagini delle carta e le linee della mano. Attraverso le immagini un sistema di conoscenza e interpretazione della realtà.
Un linguaggio affascinante quindi, fisso e preciso che offre una lettura della realtà – tra presente e futuro – in grado – forse – di rinviare direttamente a noi stessi e ai nostri desideri.
Una disciplina «discutibile»? Certamente. Ma non è un caso che – alla fine degli anni ’70 – nessun osservatore culturale a nessun livello si permette più di «ironizzare» su questi argomenti. «Discutere» sì, certamente, ma rifiutare il mondo dell’irrazionale in toto è da considerare atteggiamento troppo grossolano.
Sotto le Stelle della Galizia
Diario di un laico a Santiago de Compostela
Autore/i: Troisi Gaetano
Editore: Editoriale Jaca Book
prima edizione.
pp. 256, Milano
Racconto di un pellegrino laico
Stressato dalla convulsa vita in città e dalle angustie professionali, un avvocato coglie l’occasione di un viaggio fuori dalle rotte comuni per una boccata d’ossigeno a Santiago de Compostela: ha solo voglia di «staccare» dalla routine e vivere una parentesi, seppur breve, divenendo «altro» da quello che è. Con baldanza giovanile a dispetto dell’età, mette piede sul Camino e dà inizio alla sua avventura. Confonde il suo passo con i milioni di passi che nel corso dei secoli hanno battuto lo stesso sentiero, esaltandosi nella «riscoperta del Medioevo». Nel collegamento ideale col passato, il viaggio comincia a diventare qualcosa d’altro dallo sforzo atletico, in simbiosi con l’ambiente naturale integro. Nascono panorami nuovi nel rapporto con quanti, fianco a fianco, vengono a marciare da ogni parte del mondo. Buen camino è il saluto che si scambia ad ogni incontro. Ci si incammina in gruppi o da soli, tutti nella stessa direzione. Il saluto diventa una sorta di viatico allegorico per la traversata nella vita. Via via si scopre intruso in un mondo che non gli appartiene; e questo sentimento si schiarisce quando entra nelle chiese lungo il percorso e le visita timidamente, come dovesse superare un immaginario ponte levatoio. Ne nasce una lacerazione intima per l’impossibilità di far parte a pieno titolo della stessa famiglia; e, ripensando al passato, raggiunge i luoghi dell’infanzia con i rudimenti della formazione religiosa: il conflitto permanente tra «fede» e «ragione» si rafforza e l’irrequieto marciatore resta faticosamente in bilico in tale contraddizione, vissuta con un duro scavo interiore anche quando è immerso nella più allegra compagnia. I panorami dello spirito vengono alla ribalta e pongono la domanda delle domande: il senso della vita, che, secondo ragione, non dovrebbe avere senso. Il Camino diventa una sorta di resoconto esistenziale. La risposta tarda a venire ma non perde vigore, ed è addirittura drammatica, l’ultima sera del viaggio, quando il popolo dei camminanti si dà appuntamento sul promontorio di Finis Terrae, dinanzi all’oracolo del Sole morente. Tutto scorre, panta rei, è il responso. E la riscoperta di se stessi, dei propri limiti e della forza dei valori dell’Uomo nel «Creato» diventano ossigeno per il ritorno alla vita «normale». La prosecuzione dell’altro cammino sarà avvalorata da una ricerca continua, nella consapevolezza di essere molecole del divenire umano, portatrici di valori inalienabili. Verso dove?
Gaetano Troisi è nato a Tufo (Avellino) il 14 agosto 1936. Avvocato, vive a Salerno. È stato bancario a Milano e cultore di politica economica presso l’Università degli Studi di Salerno. Ha scritto: Inchiesta sul sistema bancario (1970); Il sonno delle guardie (1985); Una realtà, una lotta, una carcerazione (1985); Colpevole ad ogni costo. Il caso Zarrelli (1988); Due anni all’Inps (1990); Il gioco dei giusti (1991); L’oro di Tufo (2003); Lo scandalo della giustizia. Il Diario di un giudice di Dante Troisi cinquant’anni dopo (2005).
La Macchina di Propaganda del Pentagono
Titolo originale: The Pentagon’s Propaganda Machine
Autore/i: Fulbright J. William
Editore: Editori Riuniti
unica edizione, introduzione di Gianfranco Corsini, traduzione di Catherine Krajkeman.
pp. 180, Roma
Sommario:
Introduzione
- I. – Il memoriale Starbird
- II. – Dall’informazione alla propaganda
- III. Il Pentagono
- IV. – La marina: da Mahan a Moorer
- V. – Il sistema dell’esercito
- VI. – Lassù nell’azzurro
- VII. – Immagini distorte
- VIII. – Tanti sproloqui
- IX. – Pericoli della propaganda militare
Olocausto
Autore/i: Green Gerald
Editore: Sansoni Editore
edizione scolastica a cura di Rosanna Serpa, unica traduzione italiana autorizzata di Katya Gordini.
pp. 292, Firenze
Una storia di odio, di amore, di sopravvivenza, che ha per protagonisti due giovani, uno tedesco, l’altro ebreo. Il diario parallelo delle loro vite, di chi si crede vincitore ed è dichiarato vinto dalla storia e di una vittima che risulta l’eroe vendicatore degli ebrei.
Chi, a causa della sua giovane età, è lontano nel tempo e nello spirito dagli avvenimenti raccontati, potrà derivare dalla lettura di molte pagine di Olocausto una sorta di malessere o di raccapriccio, o addirittura potrà forse noti sottrarsi a un vago sentimento d’incredulità. Accade infatti che i romanzi, talora, allontanino nel mondo del fantastico e dell’immaginario, sfumandoli, i contorni di eventi tanto veri quanto allucinanti.
Ma voi qui non leggerete una «storia». Gli orrori di quell’inferno che fu la persecuzione nazista dell’ebraismo sono reali. Occorre ripeterlo a chi, come un giovane, spesso non ha ancora avuto accesso né alle testimonianze né ai documenti. Infatti quegli orrori sono tanto intollerabili che irresistibilmente tendono a sfuggire al mondo della possibilità, e un pensiero pigro o riluttante può essere portato a considerarli mostruosità partorite dalla fantasia dello scrittore.
Gerald Green divide con altri scrittori il merito di riportare nella nostra vita la memoria di quei fatti, i lineamenti foschi e terribili di tutta la loro realtà.
Ma è un merito di Olocausto quello di collocare l’indicibile tragedia nella normalità della vita quotidiana, di mostrare in che modo la banale vita delle persone perbene si svolgesse proprio accanto all’infamia più spaventosa, e come questa infamia facesse parte delle incombenze quotidiane: generata non da menti mostruose, ma da atteggiamenti ordinari di una condizione civile che ha segnato profondamente una parte della nostra storia.
Ecco perché Olocausto può essere importante: ci suggerisce di mantenere vigili le armi della ragione contro i pericoli di un orrore sempre possibile nella sua ordinarietà.
Oltre la Terza Dimensione – Scienza e Fantascienza
Autore/i: Sterlini Guido
Editore: Edizioni Greco
unica edizione, premessa dell’autore.
pp. 80, ill. in b/n, Catania
…Il presente lavoro, di non grandi pretese, tocca un tasto molto scabroso e delicato e precisamente: l’Aldilà…certamente chi leggerà le seguenti pagine, potrà essere credente o scettico, ma non si pretende di cambiare o far cambiare le idee. L’utilità del lavoro è quella di far presente che esistono molti fenomeni che ci circondano e che sono ancora ignoti, non potendo ancora dare noi una logica giustificazione…(dalla premessa)
Premessa
- Evasione della propria dimensione
- Evasione dallo spazio ad una dimensione
- Evasione dallo spazio a due dimensioni
- Evasione dallo spazio a tre dimensioni
- Lo spazio a quattro dimensioni
- Iperspazi
- Contatti con lo spazio a quattro dimensioni
- I superdotati
- Il mio amico sensitivo
- Esperimento di veggenza
- L’aereo caduto
- Il pianista
- Sogni premonitori
- La Vita e la Morte
- L’uomo in nero
- Avvenimenti strani
- Giuliano de’ Medici
- L’accendino
- I sogni
- Sogni che si avverano
- Al cimitero
- La bilocazione
- Il sogno vissuto
- Lettera dall’altro Mondo
- Cronaca di sedute medianiche
- Ieri, oggi e domani
- La dilatazione del tempo
- I due gemelli
- Anno-Luce
- Il futuro della nostra Terra
- Viaggi nel Tempo
- Il pianeta X
Bibliografia