Libri dalla categoria Perù
Pasolini Matera
Autore/i: Notarangelo Domenico
Editore: Edizioni Giannatelli
edizione bilingue Italiano-inglese.
pp. 132, nn. ill. in b/n, Matera
Sommario:
- Radiografia di un film/X-Rays of a movie (Vittorio Fantuzzi)
- Matera la Gerusalemme del cinema/Matera as a cinematic Jerusalem (Paride Leporace)
- Matera location dell’anima/Matera location of the soul (Rocco Calandriello)
- La città delle grotte/The city of the rocks (Domenico Notarangelo)
- Matera, città democratica/Matera, democratic city (Domenico Notarangelo)
- L’incontro col Maestro/Meeting the Maestro (Domenico Notarangelo)
- Il centurione comunista/ The comunist centurion (Domenico Notarangelo)
- Matera, nuova terra santa/Matera, new holy land (Domenico Notarangelo)
Pugliese di nascita, lucano di adozione, Domenico Notarangelo è stato per molti anni corrispondente de L’Unità, e redattore di emittenti televisive. Collabora con numerosi riviste nazionali e locali. Ha sempre accompagnato l’interesse professionale alla ricerca e allo studio del giornalismo periodico delle regioni meridionali, pubblicando numerosi volumi sulle testate di Puglia e Basilicata. Appassionato di fotografia ha raccolto e documentato testimonianze di costume e di tradizioni popolari e religiose, meritandosi numerosi riconoscimenti, fra cui nel 2001 il Premio Nazionale Valle dei Trulli per il volume “I sentieri della pietà”, e nel 2012 il prestigioso Premio Levi per la saggistica con il volume “Da Carlo Levi a Franco Rosi”. Nel corso di circa mezzo secolo, Notarangelo ha raccolto centinaia di documenti che oggi costituiscono uno dei più importanti archivi privati del Mezzogiorno, meritandosi il riconoscimento da parte del Ministero per i Beni Culturali che lo ha dichiarato di interesse nazionale.
Racconti (di)Versi – Appunti e Spunti sul Leggere Poesia ai Bambini
Autore/i: Valentino Merletti Rita
Editore: Arnoldo Mondadori Editore
unica edizione, premessa dell’autrice.
pp. 132, Milano
Questo libro è un invito alla lettura di poesia per bambini, con l’ambizione di conquistare gli adulti, gli inevitabili mediatori della proposta. È un invito a cominciare prestissimo, perché nelle ninne nanne, nelle filastrocche e nelle storie in rima sono presenti “tracce” di linguaggio poetico che servono a familiarizzare il bambino con alcuni elementi fondamentali della poesia. Servono insomma a “fargli l’orecchio”, a fargli conoscere il piacere dell’ascolto dei suoni e dei ritmi nascosti dentro le storie. Un’ampia gamma di suggerimenti di lettura di autori italiani e stranieri per aiutare a capire non solo quello che “fa” di una poesia una poesia, ma soprattutto per constatare ciò che la poesia – anche quella per bambini – “fa” alla mente e al cuore di chi accetta di crescere con lei.
Rita Valentino Merletti, studiosa di letteratura per l’infanzia, ha perfezionato la sua preparazione negli Stati Uniti, studiando e lavorando presso il Simmon’s College e la Boston University. Nella collana “Infanzie” della Mondadori ha pubblicato i saggi Leggere ad alta voce (1996) e Raccontar storie (1998). Dal 1999 cura la collana “Infanzie Strumenti” per la quale ha scritto il volume Libri per ragazzi: come valutarli? (1999).
Ho Sognato di Essere un’Oca e Altri 320 Pensieri Notturni di Adolescenti Italiani
Autore/i: Liberali Sandro
Editore: Leonardo Editore
unica edizione, prefazione dell’autore.
pp. 144, Milano
Il bello del sogno è che non è mai come ce lo aspetteremmo. Così i ragazzi, su cui gravano da sempre precise aspettative e continui tentativi di inquadrarli, a discapito della creatività, dell’umorismo e perfino della comunicazione.
Ho sognato di essere un’oca dà voce ai giovani, lasciandoli liberi di esprimere tutta la freschezza e la forza dirompente della loro età, senza il filtro di commenti adulti che ci impedirebbero di sognare insieme a loro.
Un arcobaleno di sorprese: andare a letto con Giuliano Ferrara e “sentirne” tutto il peso; venire colti in flagrante adulterio e nella veglia voler strangolare la moglie indiscreta; essere circondato da odalische e scoprire che si tratta di maschioni marocchini; subire le insistenze della madre e mangiare fino a esplodere; trovarsi in mezzo a una folla urlante contro Pillitteri dove l’unico che applaude prende un sacco di botte; sognare di essere un’oca inseguita dai cannibali; fare il più fantastico sogno erotico della propria vita e non riuscire a ricordarlo; vivere felici in una bella casa con giardino e tanti alberi da frutto.
A scuola, per la strada, a letto, al buio, in treno, in ascensore, nel deserto, fra le nuvole o nell’oceano, in vestaglia, con o senza mutande; coraggio, paura, desideri, dolori, urla, pianti, risate, delitti: un mondo sospeso che attraverso il racconto rivela il paradosso della fragilità e della forza dei giovani, questi sconosciuti.
Sandro Liberali, giornalista, è direttore editoriale di riviste specializzate Mondadori, fra cui «Starbene», che è anche stata una trasmissione televisiva di Canale 5. Fiorentino di nascita e milanese di adozione, sposato, con una figlia, si è sempre occupato di psicologia dell’età evolutiva. Fra i suoi libri, il recentissimo “manuale per genitori” I figli: istruzioni per l’uso.
Introduzione all’Astrologia e Decifrazione dello Zodiaco
Autore/i: Morpurgo Lisa
Editore: Longanesi & C.
seconda edizione riveduta e ampliata, premessa alla seconda edizione, introduzione dell’autrice.
pp. 384, 55 illustrazioni b/n, Milano
L’interesse sempre crescente che l’astrologia sta sollevando in tutto il mondo da parecchi anni ha provocato i commenti più vari da parte di giornalisti, saggisti, studiosi del comportamento umano.
Sembra infatti inverosimile che un’arte divinatoria, e dunque «magica», praticata migliaia di anni fa, possa ancora attirare l’attenzione nel nostro secolo. Che cosa si cela dietro l’astrologia?
Perché lo Zodiaco, a dispetto dell’astronomia moderna, continua a fornire indicazioni sorprendentemente esatte sul carattere e sul destino degli individui? È giusto considerare razionale l’atteggiamento di chi si sbarazza di questi inquietanti quesiti con una risata e una scrollata di spalle? Non sarebbe invece più razionale riesaminare il problema da principio e senza pregiudizi di parte? Partendo da tale presupposto, e seguendo un processo rigorosamente logico, questo libro dimostra come lo Zodiaco sia un prodigioso strumento di conoscenza, un vero e proprio «canale di informazione» a schema binario, impostato su quel sistema dello zero-uno che è la base della matematica universale. All’interno di questo canale, i pianeti, i segni e la loro complessa simbologia sono sistemati secondo una struttura di straordinaria precisione geometrica e rappresentano insomma un codice che si presta a un’attenta e intelligente lettura. Basta possederne la chiave, e è appunto tale chiave che il presente volume vi fornisce con ampia ricchezza di particolari. Il grande successo delle successive edizioni, che hanno fatto del libro una specie di bibbia per gli studiosi e gli appassionati, è una prova della serietà e dell’efficacia del metodo seguito.
Lisa Morpurgo Dordoni è nata a Soncino in provincia di Cremona, si è laureata in lettere all’università di Milano, conosce quattro lingue e cominciò a tradurre giovanissima, soprattutto dall’inglese e dall’americano. Nel 1968 pubblicò il suo primo romanzo, Madame andata e ritorno, che già fa intravedere, sotto una sottile linea di ironia, la capacità di immaginare situazioni al confine tra il quotidiano e il surreale, e soprattutto quell’interesse per la dimensione del tempo che l’ha spinta più tardi ad analizzare lo Zodiaco. La sua Introduzione all’astrologia, giunta ora alla settima edizione aggiornata, è stata tradotta in varie lingue e ha ottenuto in Francia il premio Morin de Villefranche 1974 per la migliore opera dedicata all’argomento. Anche il suo secondo romanzo, Macbarath, è stato pubblicato con successo dalla Longanesi & C.
Astrologia – 2000 Anni di Scienza degli Oroscopi
Autore/i: La Mattina Marina
Editore: Fenice 2000
unica edizione, introduzione dell’autrice.
pp. 160, numerose illustrazioni a colori e b/n, Milano
L’astrologia è una disciplina complessa e antichissima, usata fin dai tempi remoti come strumento di analisi del carattere, delle attitudini, dei punti di forza dell’individuo, nonché nell’interpretazione dei momenti di maggior fortuna di condottieri e imperatori. Col tempo, è divenuta una scienza che si propone di spiegare nel modo più razionale possibile il rapporto tra l’uomo e il cosmo e di prevedere le reazioni dell’individuo agli influssi dei pianeti e delle stelle. Il volume mette in risalto come ogni segno zodiacale abbia sue caratteristiche ben precise, non solo in linea generale ma anche e soprattutto nei suoi rapporti con gli altri. Stabilite queste premesse, il punto di partenza fondamentale è la carta del cielo al momento della nascita, indispensabile strumento per addentrarsi nella compilazione di un oroscopo completo. La guida illustra l’esatto significato e la particolare posizione dei pianeti e delle Case zodiacali che, in quel momento, attribuiscono a ognuno caratteristiche specifiche ed esclusive. Uno sguardo all’astrologia orientale, indiana, cinese e araba, completa la trattazione e istituisce singolari affinità tra culture apparentemente così lontane tra loro.
Marina La Mattina si è da sempre dedicata allo studio della natura umana approfondendo le sue conoscenze in ambito esoterico e in particolar modo nel campo, ormai considerato a tutti gli effetti scientifico, dell’astrologia. Esperta anche di cartomanzia, ha collaborato a un’enciclopedia di larga divulgazione curando la sezione specificamente dedicata all’astrologia. Gran parte del suo interesse è volto allo studio delle influenze astrali sulla psiche umana.
Giacomo Puccini – Biografia Critica
Autore/i: Carner Mosco
Editore: Il Saggiatore
prima edizione, prefazioni dell’autore, traduzione di Luisa Pavolini.
pp. 722, ill. b/n, Milano
Il centenario di Puccini (1958) aveva fatto sperare il libro da cui uscisse, adeguata al gusto e alla musicologia moderna, la spiegazione del Maestro che tutto il mondo spontaneamente ama. Forse questo del Carnet è il solo che abbia risposto all’attesa e possa considerarsi come un’opera base. La parte biografica raccoglie tutto quanto è necessario sapere, in un racconto di eccellente evidenza letteraria e di ineccepibile documentazione. La seconda parte, sulla musica, comprende un lucido esame dei motivi critici essenziali (situazione dell’Opera italiana tra la fine dell’800 e l’inizio del 900, fondamenti psicologici dell’opera pucciniana, drammaturgia e stile musicale del Maestro) e un’analisi di tutte le opere. Conoscenza assoluta della materia, sicurezza di gusto, obiettività di giudizio, assenza di sussiego intellettualistico ne garantiscono l’attendibilità. Dal suo podio di direttore d’orchestra, l’autore ha controllato il respiro di Puccini alla prova di chi sa quante esecuzioni. E adesso, senza soperchierie descrittive, ci chiama a riascoltare quella musica su una persuasiva ribalta critica. Checché si possa pensare del «complesso materno» che il Carnet diagnostica in Puccini, questa ipotesi psicologica rinnova in noi, e delucida, lo struggimento di Mimì, di Butterfly, di Liù e delle altre indimenticabili eroine.
Mosco Garner ha compiuto a Vienna, dove è nato, i suoi studi musicali ed è stato tra i discepoli di Guido Adler, il grande cultore della musicologia come storia dello stile. Direttore del Teatro di Stato di Danzica fino al 1953, si è poi trasferito a Londra, dove ha svolto quell’attività di critico che gli ha dato fama internazionale. Tra i suoi libri più noti, il Saggio sull’armonia del XX secolo e Uomini e Musica, sostanziale contributo alla comprensione di Schubert, Schumann, Mahler, Bartok e Berg. Carnet dirige di frequente l’orchestra di Londra, e consigliere musicale della B.B.C., critico dell’«Evening News» e del settimanale «Time and Tide».
Il Libro Olympus
Autore/i: Spagnolo Stefano
Editore: Cesco Ciapanna Editore
prima edizione.
pp. 226, riccamente illustrato in b/n, Roma
Il Libro Olympus, completamente riscritto e illustrato, è un manuale che cerca di rispondere in modo esauriente alle esigenze di chi si avvicina per la prima volta ad una macchina fotografica impegnativa come la Olympus. È un libro semplice e discorsivo, ma puntuale all’appuntamento di dire con chiarezza al lettore esperto e a quello alle prime armi come sfruttare i vantaggi e come superare gli eventuali difetti, cosa è utile acquistare e cosa invece è solo uno spreco.
Le Età della Vita – Saper Vivere al Meglio ogni Stagione dell’Esistenza
Autore/i: Abraham Giorgio
Editore: Arnoldo Mondadori Editore
prima edizione, introduzione dell’autore.
pp. 258, Milano
Secondo lo psicologo e sessuologo Giorgio Abraham, il vecchio conflitto tra le generazioni si è recentemente tramutato in conflitto di età all’interno di ciascuno di noi: adolescenze prolungate, gioventù bruciate, maturità respinte, vecchiaie interminabili hanno sconvolto le nostre esistenze un tempo prevedibili e programmate. Niente più passaggi di età sottolineati da iniziazioni perentorie, niente più modelli di riferimento per il momento presente e quello successivo. Si vivono, con profondo disagio, più età simultaneamente, anticipando e prolungando in continuazione le stagioni tradizionali della vita. Eppure il tempo passa, il corpo si trasforma, le possibilità e le responsabilità del vivere quotidiano si affacciano in modo sempre diverso. L’autore esplora e descrive ogni età nei suoi tratti essenziali, nelle ineliminabili differenze che tutti possiamo riconoscere in noi e in chi ci sta accanto (coetanei, figli, padri e madri), e ci offre una guida efficace, che tuttavia non vuole essere prescrittiva, per gestire le nostre complesse relazioni con gli altri.
Abraham mette in gioco rutti i suoi saperi: la psicoanalisi e la sessuologia, sulle quali si è formato, ma anche la psicologia di laboratorio, la ricerca sociologica e antropologica e, non ultime, la scienza fisica e biologica, con i loro vertiginosi sconfinamenti nei perché dell’universo, dall’infinitamente piccolo aU’infinitamente grande.
Nel percorso del vivere quotidiano vengono individuati alcuni nodi essenziali su cui l’autore ferma la sua riflessione: il rapporto con il cibo, per esempio, con il sonno e il sogno, con il piacere e il dolore, con l’amore e la morte, con la memoria e la dimenticanza. In questo libro, che ci insegna a comprendere più a fondo ogni stagione della nostra vita, e a goderne, i mutamenti in corso e il ripetersi degli eventi tornano ad assumere dimensioni accettabili dai sentimenti e dalla ragione. Se ne ricava la capacità di vivere dentro alla propria età, in equilibrio tra le leggi della natura e le possibili scelte del libero arbitrio.
Favola d’Amore – Le Trasformazioni di Pictor
Contiene Fac-simile del manoscritto e delle illustrazioni originali di Hermann Hesse.
Autore/i: Hesse Hermann
Editore: Stampa Alternativa – Nuovi Equilibri
terza edizione riveduta e corretta, con le tavole del manoscritto originale illustrato dall’autore, un testo di Volker Michels, a cura di Marcello Baraghini, traduzione di Katja Tenenbaum.
pp. 56, Roma
“Solo in questo consiste per me la vita, nel fluttuare tra due poli, nell’oscillazione tra i due pilastri portanti del mondo. Vorrei con gioia far vedere sempre la beata varietà del mondo e anche sempre ricordare che al fondo di questa varietà vi è un’unità”. Dopo il 1915 gli scritti di Hesse si richiamano spesso ad una delle concezioni più antiche dell’umanità, la filosofia cinese dello yin e yang, forze opposte da cui scaturisce la tensione necessaria alla vita, alla trasformazione. Una fiaba d’amore gaia e luminosa, attinta dalla saggezza del Siddharta, dove parola e disegno si fondono come uomo e donna, come sole e luna, a raccontare il paradiso del perenne rinnovamento.
Paradiso Perduto
Titolo originale: A Devil in Paradise
Autore/i: Miller Henry
Editore: Arnoldo Mondadori Editore
introduzione Pietro Citati, traduzione Vincenzo Mantovani, collana: Gli Oscar n° 344.
pp. 190, Milano
…Le grottesche avventure di Moricand, astrologo dilettante e parassita professionista. Una delle storie più divertenti dell’autore dei Tropici…
A Henry Miller, ritiratosi in una casetta a Big Sur, in California, si rivolge un vecchio amico parigino, Conrad Moricand, strano tipo di astrologo dilettante, che l’ultima guerra ha ridotto agli estremi. Miller gli offre ospitalità fino alla fine dei suoi giorni, raccoglie fondi per il viaggio in aereo, gli procura amici che parlino francese. Ma ben presto Moricand si rivela una presenza inquietante; le sue pretese, le sue diaboliche trovate mettono a dura prova il benefattore che dovrà compiere enormi sforzi di pazienza e di comprensione per sopportarlo finché riuscirà a liberarsene. Una storia punteggiata di episodi grotteschi, fra le più divertenti che l’autore dei Tropici abbia scritto. È il personaggio di Moricand, lugubre, una via di mezzo fra mago e mummia, costituisce, fra gli innumerevoli incontri collezionati da Miller, un ritratto a parte, una prova d’insolita penetrazione psicologica e di classica purezza narrativa.
Il Gioco delle Bocce
Autore/i: Ciccillo Ubaldo
Editore: Forte Editore
prima edizione, collana: I Manuali Forte.
pp. 128, nn. ill. in b/n, Milano
…Indubbiamente il gioco delle bocce è uno dei più belli e dei più antichi che si conoscano. Si può dire che è nato quasi insieme alla storia dell’umanità, era praticato anche nell’antica Roma, naturalmente non con le regole che vigono oggi, come il bocciare, ma solo cercando di avvicinare il più possibile la boccia ad una specie di pallino. Col passare degli anni il gioco coinvolse persone sempre più importanti, che ne fecero il loro passatempo preferito. Parliamo dei Papi, di Napoleone, delle varie nobildonne francesi del Regno di Luigi XIV. Ma il gioco delle bocce non si è fermato solo alle personalità: è arrivato anche al popolo, agli operai…
Le Ragioni della Speranza – Lungo Viaggio al Centro della Natura
Titolo originale: «Reason for Hope»
Autore/i: Goodall Jane; Berman Phillip
Editore: Baldini&Castoldi
unica edizione, traduzione dall’americano di Libero Sosio.
pp. 304, numerose fotografie b/n f.t., Milano
Per buona parte del Novecento gli scienziati hanno considerato gli animali come delle macchine o poco più: delle specie di automi dominati in maniera tirannica dall’arroganza dei propri istinti. L’ipotesi che potessero avere un pensiero, dei sentimenti o delle motivazioni in qualche modo simili alle nostre è stata a lungo osteggiata da psicologi e biologi. Che a studiare gli animali, poi, fossero le donne era addirittura un’eresia: si pensava che le studiose, essendo più sensibili degli uomini, rischiassero con le loro emozioni di inficiare l’oggettività delle osservazioni stesse. Eppure, o forse proprio per questo, sono state soprattutto le donne ad affrancare gli animali dal ruolo di semplici macchine.
Fra tali donne – e possiamo citare Diane Fossey, Joy Adamson, Cynthia Moss – spicca in modo particolare il nome di Jane Goodall. Il suo lavoro, rigorosamente on the field, sul campo, ha aperto una finestra privilegiata sul mondo animale, provando come le differenze fra loro e noi siano in gran parte di ordine culturale. Con i suoi studi, la Goodall ha dimostrato che gli scimpanzé manifestano comportamenti ritenuti in precedenza caratteristica esclusiva dell’uomo: come la costruzione e l’uso di utensili, la presenza di una ricca vita affettiva, la capacità – proprio come l’uomo – di gesti nobili e di azioni spregevoli. E’ proprio per questo, come sostiene la stessa studiosa, che l’osservazione dei loro comportamenti permette di capire meglio non solo l’uomo primitivo, ma anche gli uomini di oggi.
Lo studio degli scimpanzé compiuto da Goodall ha un’importanza scientifica unica, e al tempo stesso il pathos di una grande esperienza emotiva. I casi raccontati da Goodall, la vita, le sofferenze e la morte di questi nostri cugini, sono spesso commoventi, non in seguito ad artifici letterari, bensì per i sentimenti stessi che gli scimpanzé sono in grado di provare e di esprimere.
Il libro è sia un’autobiografia appassionata, sia un coinvolgente viaggio spirituale. In queste pagine troviamo il racconto della vita di Jane Goodall, dall’infanzia al trasferimento in Africa, ai due matrimoni, fino al suo deciso impegno a favore della conservazione degli scimpanzé (ridotti al rango di specie in pericolo di estinzione), del loro habitat e, più in generale, dell’intero pianeta che sta ormai mostrando una preoccupante fragilità.
Jane Goodall, nata 65 anni fa a Londra, è una delle più importanti figure nel campo dell’etologia e delle attività in difesa della natura. Le sue ricerche sugli scimpanzé sono considerate una pietra miliare nello studio del comportamento animale. Nel 1965 ha fondato il Gombe Stream Research Center, in Tanzania, per consentire a studenti provenienti da ogni parte del mondo di dedicarsi, sotto la sua supervisione, all’osservazione sul campo di scimpanzé e babbuini. Nel 1975 ha dato vita al Jane Goodall Institute for Wildlife Research, Education and Conservation.
Phillip Berman si è laureato in Storia delle Religioni all’Università di Harvard. I suoi colloqui con Jane Goodall hanno permesso la realizzazione di questo libro.
Il Popolo degli Scimpanzé – 30 Anni di Osservazioni nella Giungla di Gombe
Titolo originale: Through a Window – Thirty Years with Chimpanzees of Gombe
Autore/i: Goodall Jane
Editore: Rizzoli
unica edizione, traduzione di Laura Montixi Comoglio, in sovraccoperta: Fifi e Faustino (foto di Gerry Ellis/Ellis Wildlife Collection).
pp. 304, numerose fotografie b/n f.t., Milano
Jane Goodall ha speso buona parte della sua vita in Tanzania, nel Gombe National Park, dove da trent’anni si dedica all’osservazione e allo studio del comportamento e delle abitudini di vita degli scimpanzé.
Quando, negli anni Sessanta, la Goodall arrivò in Africa, si sapeva ben poco della vita degli scimpanzé nel loro habitat naturale; in questo lungo lasso di tempo, grazie agli straordinari risultati conseguiti e alle necessità emerse dalla ricerca sul campo, la scienziata è riuscita a ottenere collaboratori, fondi di finanziamento, e ha raccolto e ordinato una mole imponente di dati, di osservazioni, di informazioni che si sono tramutati in contributi scientifici e in alta divulgazione (specialmente per il «National Geographic»), ma anche in racconto capace di affascinare per la trama romanzesca, per la durata di questa stessa trama, che si estende a coprire più generazioni di protagonisti: insomma, una saga vera e propria che sembra corrispondere al ritratto antropomorfico, o di famiglia, di una comunità umana.
Questo libro segue il suo primo best-seller internazionale, ugualmente dedicato alla vita degli scimpanzé, In the Shadow of Man, ovvero L’ombra dell’uomo (Rizzoli, 1974). E l’ombra è il passato e il futuro di questi animali e dell’uomo, sempre più braccati e inseguiti nel comune habitat: solo se li comprenderemo potremo curarcene, solo se ce ne cureremo potremo aiutarli, solo se li aiuteremo potranno salvarsi, dice la Goodall nell’epigrafe iniziale.
Un’opera avvincente, che si legge come un moderno «romanzo di natura», e la cui tesi di fondo, seppure mimetizzata, è molto chiara: non c’è più spazio, per nessuno degli animali terrestri, per il dominio o la distruzione.
Jane Goodall è nata nel 1934 a Londra e dal 1960 ha iniziato una «ricerca sul campo», con record di durata, in Tanzania, per studiare la vita degli scimpanzè. Nel 1965 ha conseguito a Cambridge il dottorato in etologia e negli anni seguenti ha conquistato notorietà internazionale grazie alle pubblicazioni e ai documentari da lei curati per il «National Geographic». Attualmente si occupa sia della difesa degli scimpanzé allo stato selvaggio sia del miglioramento delle condizioni di cattività di questi animali (ivi compreso un onorevole pensionamento).
Il Jane Goodall Institute for Wildlife Research Education and Conservation ha sede negli Stati Uniti, in Canada e in Gran Bretagna. Enti prestigiosi quali il WWF, l’Enciclopedia Britannica, la Fondazione Albert Schweitzer, hanno attribuito alla Goodall premi e importanti riconoscimenti. La scrittrice ha raccolto i suoi studi in un’opera scientifica dal titolo Chimpanzees of Gombe: Patterns of Behaviour e in due best-seller di divulgazione: il già citato In the Shadow of Man e questo Through a Window, ovvero Il popolo degli scimpanzé.
Hermann Hesse nei Ricordi del Suo Medico
Autore/i: Groppali Enrico
Editore: Arnoldo Mondadori Editore
unica edizione.
pp. 196, numerose tavv. a colori f.t., numerose fotografie b/n f.t., Milano
Enrico Grappali ha scoperto l’esistenza di un’individualità straordinaria: il dottor Clemente Molo, che tuttora vive e opera a Bellinzona nel Canton Ticino. “Medico del corpo” ma anche medico dell’anima di Hesse, amico di Chagall, di Peter Suhrkamp e di Max Frisch, Molo era il messaggero cui l’autore di Siddharta trasmetteva telepaticamente il dolore cocente della propria estraneità dalle miserie della civiltà tecnologica, il custode del premio Nobel nascosto nella cassa di un violino, l’uomo che “serve” i suoi pazienti come Hesse “serviva” e venerava la voce della natura.
Enrico Groppali, critico e traduttore (di Schnitzler e Wedekind di Hofmannsthal e Rilke), ha scritto libri su Pasolini e Moravia (L’Ossessione e il Fantasma), Pabst e Abel Gance. Collabora alla terza pagina del «Giornale Nuovo», a «Epoca», «MiIteli bri», «Nuovi Argomenti».
Il Loro Nome è Legione – Dodici Anni nell’Unione Sovietica tra i Delinquenti Comuni
Titolo originale: Ihr Name ist Legion
Autore/i: de Santerre Maximilien
Editore: Edizioni del Borghese
unica edizione, traduzione dal tedesco di Maria Pia Villani.
pp. 276, Milano
Questo libro è la storia di dodici anni trascorsi dall’autore, Maximilien de Santerre, nei campi di lavoro e di prigionia della Siberia, ma soprattutto la storia di milioni di esseri umani, abbrutiti, bastonati, dimenticati, sepolti, negli spaventosi luoghi di pena russi.
Dodici anni di storia contemporanea, dal 1946 al 1958, che denunciano l’illusorietà di quelle dottrine «progressiste» le quali, lungi dall’aver redento la società, bau semmai inasprito le sue piaghe ed esacerbato i suoi insanabili contrasti.
La Russia d’oggi non è quella degli sputnik o dei documentari propagandistici, è ancora quella dei «Blatnoi», feroci e sanguinari, e dei «Suki», loro spietati avversari, cui è negata ogni possibilità d’inserimento nel consorzio civile e che trascorrono la loro squallida vita nei campi di concentramento. È quella delle contadine quattordicenni, condannate a venti anni di lavori forzati per aver «spigolato» abusivamente nei campi dello Stato.
Maximilien de Santerre, «collaborazionista» della Francia di Vichy, poi istruttore nelle armate del Terzo Reich, imprigionato dai russi dopo la fine della guerra, ha vissuto a contatto con questa massa umana per ben dodici anni. Ha conosciuto e sofferto le passioni, le piccole gioie, le umiliazioni di questa «carne paziente», condannata a vivere al di fuori dei confini della civiltà. «Il loro nome è legione», dice l’autore, perché nel loro animo albergano innumerevoli demoni, ma anche perché la loro individualità è annullata, schiacciata da un «regime» che non conosce pietà.
Europa – Peccati e Virtù
Autore/i: Altavilla Enrico
Editore: Rizzoli
unica edizione.
pp. 256, Milano
A Londra: caduto l’adulterio come motivo valido per il divorzio, di conseguenza tramonta anche l’onorevole professione di «presunta complice in adulterio» esercitata da oneste ragazze che fingono di trascorrere la notte con un uomo sposato. A Parigi: i giovani partecipano, come mai prima nella storia, al processo produttivo e diventano uno degli elementi fondamentali delle industrie che alimentano i consumi di massa. A Bonn: massiccia propaganda intesa a stabilire che la moglie è più importante della carriera e che non è più possibile insistere nell’atteggiamento autoritario tipico dei mariti tedeschi. A Berlino: scambio di bottigliate in testa tra operai e supposti seguaci di Rudy Dutschke, il profeta della nuova rivoluzione. A Stoccolma: il fisco istituisce un ufficio che fornisce ai cittadini consigli adeguati per pagare tasse meno elevate; nelle scuole viene introdotta una macchina per l’insegnamento sessuale; si pubblica una «Guida delle case di tolleranza svedesi…».
Di tutto questo ci parla Enrico Altavilla, in giro per l’Europa a fiutare l’aria che soffia con insistenza sul nostro vecchio e sempre imprevedibile continente; aria fatta di peccato e di virtù, e tuttavia, per quanto ciò possa sembrare incredibile, fatta più di virtù che di peccato. Il peccato e il suo opposto sono oggi visti con occhi tanto nuovi che le posizioni appaiono spesso capovolte: la gioventù è corrotta ed appare esemplare; la pornografia ha i suoi lati positivi; idem per l’industria del nudo (femminile); alle eventuali ragazze-madri viene assicurata ogni assistenza; e infine, dopotutto, perché perseguitare l’omosessualità e l’incesto? Interviste di cinque righe o di parecchie pagine, notazioni fulminanti, osservazioni saporose, domande pertinenti e risposte impertinenti compendiano in questo volume almeno i nove decimi di quanto oggi succede nella nostra straordinaria Europa che appare qui illuminata nel suo volto più nuovo, più inquieto.
Enrico Altavilla, napoletano, nato nel 1915. Giornalista fin quasi da ragazzo, è stato per oltre vent anni corrispondente dall’estero di grandi quotidiani e settimanali italiani. Come egli stesso dice, le passioni umane lo incuriosiscono assai di più che la politica e l’economia. Naturale quindi il passaggio dal giornalismo psicologico di ottimo livello al più impegnato saggio di costume. Ha al suo attivo i seguenti libri: I giochi d’azzardo (1963), La battaglia degli stregoni (1965), Processo ai genitori (1966), Svezia inferno e paradiso (1967).
La Prodigiosa Avventura del Nostro Corpo – Attraverso 500 Milioni di Anni
Titolo originale: La Prodigieuse Aventure de Notre Corps
Autore/i: Gasc Jean Pierre
Editore: Rusconi
unica edizione, introduzione dell’autore, traduzione dall’inglese di Lucia Maldacea.
pp. 272, Milano
Il lungo cammino percorso dal corpo umano per giungere alle sue forme attuali: una storia di progressiva conquista dei diversi ambienti, di evoluzione degli organi che ci consentono di masticare, di udire, di parlare…, di formazione degli organi sessuali complementari della donna e dell’uomo. Questa storia avventurosa è stata registrata dal nostro organismo, nella struttura e nei rapporti dei suoi organi e funzioni attuali, e la decifrazione della “memoria” che esso conserva è uno degli aspetti più affascinanti di questo libro.
Jean-Pierre Gasc, nato nel 1937, è vicedirettore del laboratorio di anatomia comparata del Museo nazionale di storia naturale di Parigi. Autore di numerose pubblicazioni scientifiche, ha partecipato a campagne di ricerca biologica in Amazzonia e nella Guiana francese.
Nelle Mie Mani – Il Racconto in Prima Persona dell’Agente Israeliano che ha Catturato Eichmann
Titolo originale: Eichmann in My Hands
Autore/i: Malkin Peter Z.; Stein Harry
Editore: Sperling & Kupfer Editori
traduzione di Giorgio Arduin.
pp. XII-260, Milano
«In base al metro normalmente applicato a situazioni del genere, Eichmann non è stato un uomo palesemente crudele o insensibile. Se oggi vivesse fra noi dirigendo una fabbrica di scarpe, probabilmente verrebbe considerato un marito e padre esemplare, un produttore di eccellenti scarpe a buon prezzo, un esempio per la comunità.
Ed è proprio questo che dovrebbe rendere eternamente inquietante la sua storia, tanto più in tempi eticamente ambigui come i nostri. Perché non si tratta solo del male indicibile perpetrato dagli esecutori nazisti, ma della stupefacente capacità di autogiustificazione di individui non completamente diversi da noi e della facilità con cui, ai fini dell’ideologia o della semplice ambizione, anime in apparenza normali sono riuscite a sfuggire alla loro migliore essenza.
La storia ha opportunamente bollato Adolf Eichmann come un mostro. Un uomo dimentico di ogni impulso, compassione, rimorso o rispetto per la sacralità della vita, sentimenti in base ai quali definiamo la nostra umanità. Eppure, se guardiamo da vicino, ciò che più ci turba è che egli ci appare tanto familiare.»
Trentanni fa, un piccolo gruppo scelto di agenti israeliani rintracciò il criminale nazista più ricercato del mondo, Adolf Eichmann: l’uomo che coniò la definizione « Soluzione Finale » e che fu responsabile dello sterminio di milioni di ebrei europei. Chi eseguì la sensazionale cattura in una strada di Buenos Aires fu Peter Z. Malkin, l’autore di questo esclusivo documento. Entrato nel Mossad giovanissimo, esperto di esplosivi, venne destinato con una squadra di uomini accuratamente selezionati alla ricerca dei criminali di guerra, agendo per anni nel più assoluto segreto. Ora, in questo libro che desta sgomento e commozione allo stesso tempo, egli racconta non solo l’emozionante operazione svoltasi in Argentina, ma anche gli agghiaccianti particolari su un personaggio il cui nome resta tuttora sinonimo di terrore e di morte. Malkin, infatti, dopo aver raggiunto il proprio obiettivo, rimase nascosto in una casa con il suo prigioniero per alcune settimane e, disobbedendo agli ordini che gli vietavano di scambiare anche una sola parola con Eichmann, trascorse ore e ore interrogando il principale imputato di tante indicibili atrocità, spinto dal bisogno ossessivo di comprendere il male e le motivazioni di tanto orrore. Libro-verità dall’impatto sconvolgente, Nelle mie mani è il penetrante ritratto di due uomini impegnati in un confronto senza precedenti, in cui emergono i lati oscuri di una lucida e razionale follia.
Peter Z. Malkin è stato insignito due volte della medaglia d’onore del primo ministro, l’onorificenza più prestigiosa di Israele. Ha lasciato il servizio attivo nel 1976. Oltre a essere un maestro di arti marziali, è anche consulente internazionale in materia di sicurezza e antiterrorismo. È autore di altre quattro opere.
Harry Stein collabora con Esquire ed è autore di altri tre libri.
La Speranza mi ha Tenuto in Vita – da Theresienstadt e Auschwitz a Israele
Titolo originale: Die Hoffnung erhielt mich am Leben – Mein Weg von Theresienstadt und Auschwitz nach Israel
Autore/i: Elias Ruth
Editore: Edizione CDE
traduzione di Marisa Margara.
pp. 288, Milano
Perché pubblicare oggi un’altra testimonianza sul genocidio degli ebrei nei lager nazisti, un altro resoconto di atrocità e disumanizzazione? La domanda è legittima e la risposta non scontata: da una parte, infatti, non mancano in Italia memorie, saggi e testimonianze pregevoli e importanti sui terribili avvenimenti che hanno marchiato per sempre i corpi e le coscienze delle vittime e hanno evocato l’inferno nel cuore del nostro secolo. D’altra parte ci sono molte e buone ragioni per proporre oggi le memorie di Ruth Elias, una donna che si definisce “condannata a convivere con un incubo” ma che non rinuncia a cercare di “penetrare l’incomprensibile”. Una donna che si è imposta di guardare sempre avanti per sfuggire alla pervasività di quel ricordo di morte, ma che a distanza di molti anni si è resa conto di non potere, di non dover più rimuovere l’orrore: il silenzio e l’autocensura, infatti, avevano scavato un distacco profondo fra i sopravvissuti e le generazioni dei figli e dei nipoti. Per far sì che “la persecuzione degli ebrei durante il nazismo” non restasse una formula generica nel Museo degli orrori della Storia, Ruth Elias ha scritto quest’autobiografia: ciò che rende le sue pagine tremende e al tempo stesso indispensabili è la capacità di restituire l’esperienza dei lager nella sua agghiacciante quotidianità, di mostrarci i mille espedienti ed atti di coraggio con cui le vittime dei lager si oppongono a una struttura di dominio e di sterminio organizzata nei più minuti dettagli, creata per annientare “scientificamente” un popolo. In questi nostri anni Novanta, di nuovo tormentati da manifestazioni d’odio razzista e dallo sterminio di popolazioni dichiarate “nemiche” in base all’appartenenza religiosa o etnica, la voce ferma e inesorabile di Ruth Elias può anche servirci a non dimenticare, a non accettare con fatalismo o quiescenza le rinnovate stragi di innocenti.
Cecoslovacchia, anni Trenta: una giovane ebrea vive con la famiglia in una cittadina ai piedi dei monti Tatra. Osservanti, i parenti la educano secondo la tradizione; benestanti, le offrono un’esistenza serena e ricca d’impegni scolastici, sportivi, musicali. Improvvisamente, l’invasione tedesca del 1939 sconvolge la vita di Ruth e dei suoi cari: dapprima emarginati e privati di tutti i loro beni in quanto ebrei, poi costretti a nascondersi per sfuggire alla deportazione, vengono infine rintracciati dalla Gestapo e rinchiusi nel ghetto di Theresienstadt. Da quel momento, Ruth è inesorabilmente costretta a procedere lungo la via del dolore e della morte: le tappe del suo penoso cammino, condiviso da milioni di vittime del nazismo, sono il campo di sterminio di Auschwitz – al quale sopravvive quasi per miracolo – e il campo di lavoro di Taucha, nei pressi di Lipsia. Nel 1945 l’arrivo delle truppe alleate mette in fuga le SS, permettendo la liberazione dei sopravvissuti ai lager.
Il ritorno di Ruth nella patria cecoslovacca è straziante: solo allora misurerà fino in fondo la disperazione di aver perso tutti i suoi cari, di portare in sé le tracce indelebili dell’orrore subito, di cozzare contro l’ottusità e la vigliaccheria dei molti che ancora negano l’evidenza del genocidio.
La straordinaria vitalità e il coraggio che le hanno permesso di sfuggire alla morte l’aiuteranno però a ricostruirsi la vita: sposa Kurt, a sua volta scampato ai lager, e con lui si trasferisce nel 1949 in Israele, dove avranno figli e poi nipoti: proprio a loro, che Ruth definisce con una bellissima espressione “la mia vittoria personale sui persecutori”, è dedicata questa terribile e preziosa testimonianza.
L’Uniforme Borghese
Autore/i: Autori vari
Editore: Istituto Geografico De Agostini
collana: Idee di Moda n° 2 collana a cura di Grazietta Butazzi e Alessandra Mottola Molfino.
pp. 184, nn. ill. a colori e in b/n f.t., Novara
…Tutti quei signori si rassomigliavano, le basette abbondanti sfuggivano dai grandi colletti duri, ch’erano sostenuti dalle cravatte bianche con l’orlo di trina ben spiegato. Tutti i panciotti erano di velluto col risvolto a scialle; tutti gli orologi portavano in capo a un lungo nastro qualche sigillo ovale di corniola; e ognuno teneva appoggiate le mani sulle cosce, abbassando con cura la forca dei calzoni, ch’erano di panno lustro e brillavano più del cuoio delle grasse scarpe…(G. Flaubert, La Signora Bovary, 1857).
La moda come sintesi di una mentalità, come rappresentazione di un comportamento è questo il filo conduttore dei dodici volumi della collana Idee della Moda che si propone un’approfondita analisi del fenomeno moda attraverso i mutamenti psicologici, sociologici, estetici. Saggi redatti da storici della moda e del costume individuano di volta in volta i motivi, i temi, i soggetti, i percorsi essenziali che segnano e permettono di leggere l’evoluzione dei ruoli, femminile e maschile, attraverso quelle trasformazioni. Un corredo iconografico selezionato e un pertinente commento didascalico guidano a una ricostruzione per immagini dei temi proposti.
- Il borghese uniforme: un percorso letterario (Isabella Pezzini)
- Effetto maschio: moda, modi, miti dal cortigiano al borghese (Elisa Coppola)
- L’anglomania (Marzia Cataldi Gallo)
- Democrazia apparente. L’esempio americano (Edward Maeder)
- La nota di colore (Grazietta Butazzi)
Note
Elementi e segni (a cura di Grazietta Butazzi ed Enrica Morini)
Indice delle illustrazioni
Bibliografia