Libri dalla categoria Spiritualismo
L’Allevamento del Lombrico
Autore/i: Brunoli Alberto
Editore: Edagricole
terza ristampa, disegni di Luigi Spighi, collana: Universale Edagricole n° 43 – Un’enciclopedia che serve.
pp. 80, ill. in b/n n.t., Bologna
Compendio sull’allevamento dei lombrichi.
La Via del Wyrd – Alla Scoperta degli Antichi Segreti della Spiritualità Celtica
Titolo originale: The Way of Wyrd
Autore/i: Bates Brian
Editore: Mandala
traduzione Brunello Lotti.
pp. 272, Milano
«Un romanzo che rintraccia nei secoli bui consapevolezze che solo ora stiamo riscoprendo.» (The Guardian)
«Una fusione di Carlos Castaneda e Tolkien.» (Time Out Magazine)
Inviato in missione nelle foreste dell’Inghilterra pagana dell’Alto Medioevo, Wat Brand, un giovane scriba cristiano, scopre traumaticamente l’inadeguatezza della sua visione del mondo. Il paesaggio rassicurante della campagna inglese non è più quello che sembrava: improvvisamente si rivela popolato da spiriti misteriosi e attraversato da poteri e forze soprannaturali. Guidato da Wulf, uomo dalla carismatica fede mistica e dalle formidabili doti sciamaniche, Brand apprende la magia delle piante e delle rune e viene introdotto alla conoscenza del Wyrd: il principio e la potenza che determina il destino di ogni uomo.
Brian Bates lavora all’Università del Sussex a Brighton, dove è direttore del Programma di ricerche sciamaniche e tiene corsi di Coscienza sciamanica. La sua formazione è di psicologo – allievo fra gli altri di Alan Watts – ma i suoi studi si sono rivolti al sapere sciamanico dopo la scoperta dell’antico codice anglosassone Lacnunga.
La Via del Wyrd, pubblicato per la prima volta nel 1983, ha goduto da allora di un silenzioso ma incessante successo vendendo con la sola edizione tascabile 120.000 copie.
Parte prima: La via del Wyrd
1. Il Cerchio degli Spiriti dello stregone
2. Una foresta di fantasmi
3. Storie di poteri pagani
4. Liberate la forza vitale
5. Leggere i presagi del Wyrd
6. Vivere da guerriero
7. Scuotere la trama del Wyrd
Parte seconda: Viaggi nel mondo degli spiriti
8. Le Sorelle del Wyrd
9. Gli spiriti mi rubano l’anima
10. A caccia di un alleato
11. Il calderone del potere
12. Il nano del mondo sotterraneo
13. In cerca dello spirito guardiano
14. Un’anima di stregone
Epilogo
Nota dell’Autore
Bibliografia
Microcosmo e Macrocosmo nella Storia delle Religioni
Autore/i: Krasinski Cyrill Korvin
Editore: Rusconi
traduzione dal tedesco di Aldo Audisio, presentazione di Gino Amiconi.
pp. 358, Milano
L’opera di Cyrill Korvin Krasinski è fra quelle che insegnano l’arte del risveglio. E lo fa con il soccorso di un’antica nozione oggi tanto più preziosa quanto dai più smarrita: che esistono innumerevoli corrispondenze fra l’uomo e la totalità del cosmo, al quale egli è così strettamente apparentato e su di esso così perfettamente ricalcato che si può parlare dell’uomo come di un universo in miniatura, cioè di un microcosmo. L’idea del « microcosmo », come dimostra Krasinski, ricorre con sorprendente logicità in tutte le culture superiori universali. Nella prima parte del libro l’Autore esamina le idee sul microcosmo nelle culture precristiane o nei culti dei popoli non occidentali; nella seconda la riflessione diventa teologica e prende l’avvio dall’affermazione paolina secondo la quale Cristo è la ricapitolazione dell’universo, primogenito avanti ogni creatura, archetipo increato.
Capire l’Arte Contemporanea – Dal 1945 ad Oggi
Autore/i: Vettese Angela
Editore: Umberto Allemandi & C.
premessa dell’autrice.
pp. 328, 74 illustrazioni a colori, Torino
Mancava una «guida facile» all’arte del nostro tempo.
Grazie a questo libro per capire l’arte d’oggi basta saper leggere: scritto per essere letto, scritto per essere capito.
Che differenza c’è tra Astrattismo geometrico e Neo-geo? Come si distingue l’Informale dall’Action painting?
E l’arte cinetica dall’arte elettronica?
Ebbene sì, l’arte contemporanea è «difficile»: lo è perché si sviluppa in gran parte lontano da esigenze narrative figurative, ma anche perché questo secolo detiene il record assoluto di nascite e altrettanto repentine eclissi di avanguardie, tendenze e movimenti, con una decisa impennata nell’ultimo cinquantennio.
Angela Vettese mette ordine in quasi mezzo secolo di ricerche, realizzando un’agile mappa dell’arte contemporanea il cui punto di riferimento è la ricostruzione dei diversi movimenti e teorie, in relazione con l’effervescente attività di un circuito di gallerie, critici, musei e artisti: il famoso «sistema dell’arte».
Il Gioco Serio dell’Arte
Autore/i: Autori vari
Editore: Rizzoli
a cura di Massimiliano Finazzer Flory, con contributi di: Vittorino Andreoli, Remo Bodei, Francesca Brezzi, Maurizio Calvesi, Piero Coda, Giulio Giorello, Predrag Matvejevic, Quirino Principe.
pp. 160, numerose tavole a colori f.t., Milano
Il Gioco serio dell’Arte, quasi un ossimoro che traduce in parole il prodigioso stare insieme delle persone e delle cose, magistralmente rappresentato nell’opera d’arte.
Ma che cos’è, il gioco serio dell’arte? La domanda contiene già in sé la risposta: è un’interrogazione, intesa come relazione misteriosa tra l’arte e l’uomo.
Ed è un viaggio che mette in scena la nostra identità di fronte a otto capolavori, indagati insieme a filosofi e intellettuali di spicco. Per scoprire che l’opera non è solo strumento di conoscenza del mondo e della storia, ma anche di noi spettatori coinvolti.
I Miracoli che hanno fatto Santo Padre Pio
Autore/i: Malatesta Enrico
Editore: Edizioni Piemme
prima edizione, ha collaborato Ambrogio Amati, prefazione di padre Alessio Maria Lépicier.
pp. 392, numerose fotografie b/n f.t., Casale Monferrato (AL)
Per la prima volta il racconto di tutti quei miracoli, accaduti durante la vita e dopo la morte di Padre Pio, che hanno reso di fatto santo il frate stigmatizzato di Pietrelcina. Come è nel suo stile, Enrico Malatesta, dà voce ai protagonisti o ai testimoni di questi fatti, gli unici provati materialmente e scientificamente, la cui natura si discosta dalle tante storie riportate per serietà di intenti dei suoi stessi testimoni e per la minuziosa cura con la quale l’Autore li ha ricercati e analizzati e passati al “microscopio” uno per uno. Malattie, paralisi, pericoli mortali, sofferenze inaccettabili o quant’altro ci possa essere per quegli “incurabili”, a ledere, compromettere o perdere, serenità e felicità dell’uomo, vengono risolti in un modo che non può essere spiegato con la razionalità umana. Fatti che travalicano le leggi ordinarie della natura e che costituiscono, se mai ce ne fosse bisogno, un contributo decisivo alla vera comprensione di chi sia mai stato Padre Pio da Pietrelcina.
Esiste l’Aldilà
Un’eccezionale testimonianza rigorosamente documentata
Autore/i: Sardos Albertini Lino
Editore: Rizzoli
prefazione di Padre Pasquale Magni e Paola Giovetti.
pp. 208, nn. ill. b/n, Milano
Questo libro è la cronaca di un dialogo tutto speciale: un dialogo tra due diverse dimensioni, tra l’Aldiquà e I’Aldilà, tra un padre che chiama e un figlio, morto in circostanze drammatiche, che risponde. il dialogo avviene attraverso una medium che pratica un bizzarro tipo di scrittura automatica, grazie al quale si dipana il filo che tiene uniti l’avvocato Lino Sardos e il suo Andrea. Critico e incredulo all’inizio, Lino Sardos, ha dovuto arrendersi ai fatti inspiegabili che Andrea è stato in grado di addurre, alla logica ferrea delle risposte, alla loro consequenzialità.
i contenuti, decisamente superiori alla cultura sensitiva ma in linea con quella di un giovane coito quale era Andrea, sono soprattutto tesi ad esprimere il fine ultimo di questo particolare contatto: contribuire a far crescere negli uomini la credenza nell’Aldilà. Avvincente come un romanzo, pervaso – pur nella situazione dolorosa – di fede e speranza, questo libro farà meditare profondamente i suoi lettori.
Avvocato cassazionista, libero professionista, Lino Sardos Albertini esercita l’attività a Trieste dove risiede, in via Piccardi 43. Ha svolto anche varie attività a carattere culturale e civico nell’ambito delle quali è stato fra l’altro Presidente dell’Accademia di Studi Giuridici ed Economici «Cenacolo Triestino» e Presidente della Giunta diocesana di Azione Cattolica di Trieste. E tuttora Vice Presidente nazionale dell’Unione Paneuropea Italiana e Presidente dell’Archeoclub di Trieste. E autore di vari studi di carattere giuridico, civico ed europeistico.
L‘autore ha raccolto la documentazione relativa ai fatti successivi al presente libro e i suoi risultati spirituali e religiosi nei volumi «Dall’Aldilà la Fede» (1988) e «Prove e indizi dell’Aldilà» (1992).
Ultimo
Il capitano che arrestò Totò Riina
Autore/i: Torrealta Maurizio
Editore: Giangiacomo Feltrinelli Editore
prefazione di Ilda Boccassini.
pp. 128, Milano
La stessa segretezza che vige nelle “famiglie” mafiose è in vigore anche tra gli uomini che le combattono. Del Capitano dei Carabinieri che ha arrestato Totò Riina, prima di queste pagine, si sapeva solo il nome di battaglia: “Ultimo”. Ultimo perché rifiuta premi e promozioni e vuole affrontare Cosa Nostra a modo suo, da “ultimo”, coni suoi uomini scelti tra i puniti e gli emarginati nell’Arma, “ultimi” anche loro.
Non abitano in caserma, sono in clandestinità come l’organizzazione che combattono; assumono identità diverse a seconda del luogo dove operano; usano microspie e telecamere più della pistola di ordinanza; preferiscono sparire prima che il nemico venga fermato e generalmente lo lasciano arrestare ai loro fratelli dalle luci blu; sono in polemica con tanti, non parlano mai con nessuno. Vivono una vita tremenda, lontani da casa per mesi, senza limiti di orario, a rischio continuo.
La storia degli “ultimi” in prima linea, narrata in un libro che anche nel lettore più smaliziato provocherà una malinconica nostalgia di onestà.
“Un giornalista estremo con copertura armata” così il Capitano dei Carabinieri che arrestò Totò Riina definisce se stesso.
Si fa chiamare Ultimo perché rifiuta premi e promozioni e vuole affrontare Cosa Nostra a modo suo, da “ultimo”, con i suoi uomini scelti tra i puniti e gli emarginati nell’Arma, “ultimi” anche loro. Non vivono in caserma ma in clandestinità e segretezza, come l’organizzazione che combattono; assumono identità diverse in base al luogo dove si trovano a operare; più della pistola di ordinanza usano microspie e telecamere; preferiscono non essere loro ad arrestare i criminali che hanno scovato e li lasciano prendere ai colleghi della polizia; sono continuo oggetto di polemiche; non parlano mai con nessuno; vivono lontani da casa, senza limiti di orario, a rischio continuo. Anche grazie a loro, si può dire che non sono mancati, dopo le stragi del 1992, servitori dello stato pronti a raccogliere l’eredità di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino.
“Ognuno di noi dovrebbe confrontarsi con questi uomini, e chiedersi se sarebbe disponibile a fare lo stesso. Se sarebbe disponibile a rinunciare alla famiglia, al tempo libero, alla gloria e ai soldi, se sarebbe disponibile a rischiare la vita per due milioni al mese lavorando anche quindici ore al giorno. In questo è la loro grandezza. Non nella pistola e nel tesserino. Questo libro è la storia di uomini, uomini semplici e umili.” (dalla Prefazione di Ilda Boccassini)
Maurizio Torrealta (Bologna, 1950), giornalista, ha lavorato al Tg3 come conduttore e ha fondato la redazione inchieste di RaiNews24, di cui ora è caporedattore. Oltre a Ultimo (Feltrinelli, 1995; UE, 2013) ha pubblicato L’esecuzione (Kaos, 1999), con Giorgio e Luciana Alpi e Mariangela Grainer, Il segreto delle tre pallottole (Edizioni Ambiente, 2010), scritto con Emilio Del Giudice, La trattativa (Rizzoli, 2010), Il quarto livello (Rizzoli, 2011) e Processo allo stato (Rizzoli, 2012).
Fatture Stregonerie Malocchi… – Esistono? Come Liberarsi?
Autore/i: Sometti Giuseppe
Editore: ME. B. A. – Associazione Culturale di Psicoterapia
presentazione della ME. B. A., prefazione della redazione, introduzione dell’autore.
pp. 138, Verona
Molti italiani ricorrono, oggigiorno, ai maghi e alle fattucchiere.
La magia, oggi è una attività assai lucrosa. Essa non differisce da quella del passato se non per la maggior spregiudicatezza e sfrontatezza dei maghi nell’approfittare della credulità e delle paure della gente.
L’autore, tanto dal punto di vista scientifico, quanto dal punto di vista teologico, va alla ricerca di spiegazioni e dissolve il fumo che avvolge una materia così nebulosa e che, malgrado lo studio di illustri scienziati, continua a turbare e a lasciare tracce di inquietudine e di negatività sinistre.
Con semplicità e sapienza, Padre Giuseppe Sometti, dà chiare indicazioni per liberare chi si senta oggetto di fatture, malocchi, sortilegi e stregonerie, come pure per fornire gli anticorpi necessari per non cadere nelle insidie e nelle trappole magiche.
Padre Giuseppe Sometti è laureato in Teologia Morale, in Filosofia ed in Psicologia Clinica. Per vari anni è stato membro attivo del centro Latino Americano di Parapsicologia (San Paolo – Brasile), come ricercatore e Professore. E autore di due serie di Cassette-relax per fini terapeutici e di libri di cui i più significativi sono:
- TU SEI CIÒ CHE PENSI
- Pubblicazione e diffusione ME.B.A.
- LIBERAZIONE INTERIORE E SALUTE
- Pubblicazione e diffusione ME.B.A.
- CON MARIA – Pubblicazione e diffusione ME.B.A.
- IL MERAVIGLIOSO – Ed. CITTADELLA.
- AUTOTRASCENDENZA Pubblicazione e diffusione ME.B.A.
Si dedica allo studio di assunti di Psicologia e Religione, dando corsi in questo campo con la finalità di aiutare le persone in uno sviluppo armonioso della personalità.
Attualmente dedica la maggior parte del suo tempo al recupero dei bambini abbandonati per i quali ha fondato un’Associazione che li accoglie in nuclei familiari e nello stesso tempo li avvia ad una attività professionale che consente loro un più sicuro inserimento nel mondo del lavoro in Itapetininga, nello Stato di San Paolo in Brasile.
Essenza dei Tantra
Titolo originale: Tantrasāra
Autore/i: Abhinavagupta
Editore: Rizzoli
prefazione, commento e traduzione di Raniero Gnoli, in copertina: Miniatura del 1680 ca. Basohli, Jammu-Kashmir.
pp. 286, ill. in b/n f.t., Milano
Il tantrismo è uno dei più vasti e complessi movimenti religiosi dell’India. Nel X secolo d.C. esso trovò in Abhinavagupta, filosofo e mistico scivaita vissuto nel Kashmir, il massimo espositore ed esegeta. Attraverso i ventidue capitoli dell’opera, il lettore è condotto in un mondo solo apparentemente allucinato e labirintico, ma obbediente in realtà a un pensiero e a una logica rigorosa, che attinge tra l’altro alla ricchezza caleidoscopica d’immagini tipica dell’induismo. Il fine ultimo è il riconoscimento dell’assoluta identità del nostro io con quello di Siva, l’Io o coscienza cosmica nella sua essenziale e luminosa purezza. Tra le moltissime opere, anche recenti, che introducono al Tantrismo, questa uscita dalla penna di uno dei suoi adepti più ferventi e profondi, è la guida più attendibile e sicura per addentrarsi nei segreti di una delle concezioni filosofiche e religiose più interessanti dell’India e dello gnosticismo in genere.
Fitoterapia e Gemmoterapia nella Pratica Clinica
Autore/i: Brigo Bruno
Editore: La Grafica Briantea
terza edizione (ristampa), premessa dell’autore, illustrazioni di Vincenzo Schininà.
pp. 368, nn. ill. in b/n n.t., Monticello B.za (Como)
…Scopo di questo testo è sopattutto il tentativo di mettere a confronto queste due interpretazioni diverse, ma complementari mediante lo studio della fitoterapia e gemmoterapia, applicata alla pratica clinica…
Bruno Brigo, medico, specializzato in Medicina interna, Terapia fisica e Riabilitazione. Vive e lavora a Verona. Pratica e insegna omeopatia, fitoterapia e oligoterapia. È autore di alcuni testi fra cui: La fitoterapia e oligoterapia, Omeopatia, medicina non violenta, La logica degli oligoelementi, Natura Medicatrix, L’uomo, la fitoterapia, la gemmoterapia, La medicina d’Oriente, Omeopatia e dermatologia, Esami medici dalla A alla Z, Medicina Naturale dalla A alla Z, Emozioni negative emozioni positive. È vice-presidente dell’I.H.M.O. (International Homeo-pathic Medical Organization). È docente CISDO (Centro Italiano Studi e Documentazione in Omeopatia).
Teoria della Canzone
Autore/i: Sgalambro Manlio
Editore: Bompiani
pp. 64, Milano
La sfida, in filosofia della musica, non nasce dal confronto sdegnato tra arie, rondò, lieder e canzonacce… “Ma tra ciò che si pretende eterno e ciò che si sfascia la sera stessa”. Se la cifra di questo secolo è la brevità (intesa come morte dello Spirito e dei suoi attributi “eterni”) solo la canzone riesce a inseguirla e a raggiungerla, essa di brevità se ne intende. Per essere attendibile la “filosofia della nuova musica” deve fondarsi sulla musica cosiddetta leggera: “la musica leggera sarebbe costruita con gli avanzi della musica”, nella Teoria della canzone “non si vuole scaricarla di questi attributi, ma capire perché essa vuole essere proprio così”. La canzone è un occhio puntato contro questo secolo: “come uno gnostico il batterista… punta l’arma e spara direttamente contro il cielo… Dio ci pesta a dovere e noi gli cantiamo in faccia”. Con questo sorprendente “libretto” Sgalambro torna a quel pensare breve in cui è maestro. Aforismi tesi come lucidi plettri di chitarra.
La “filosofia della nuova musica” abbandona i polverosi salotti e si butta nella mischia di un concerto rock.
Proprio così: leggendo questo libro mi è sembrato di vedere, come durante un’esecuzione di Bach, un elegante signore tra il pubblico fare un cenno a se stesso con la testa, spolverarsi i pantaloni, alzarsi in piedi, e tirare fuori una chitarra elettrica. (Ottavio Cappellani)
Nietzsche
(Frammenti di una biografia per versi e voce)
Autore/i: Sgalambro Manlio
Editore: Bompiani
pp. 80, Milano
Questi frammenti catturano il lettore e lo trascinano in un universo personalissimo, affollato di rimandi letterari e filosofici, di immagini lunghe un solo verso, di incanti improvvisi e altrettanto fugaci innamoramenti, di parole e di suoni, di lirismo e ironia in un continuo e apparentemente inesauribile vortice musicale. La lettura di Nietzsche è un’esperienza di immersione totale: la musicalità dei versi, l’evocazione continua di suoni, personaggi, il fascino di un mondo incantato e cristallizzato in un’immagine di nervosa armonia fanno di questo poema sull’ambiguità dell’esistere e su coloro che hanno tragicamente pensato tale ambiguità, un unicum nel panorama culturale italiano.
Manlio Sgalambro è nato a Lentini. Ha pubblicato La morte del sole (Adelphi, 1982); Trattato dell’empietà (Adelphi, 1987); Del metodo ipocondriaco (Il Girasole, 1989); Anatol (Adelphi, 1990); Del pensare breve (Adelphi, 1991); Dialogo teologico (Adelphi, 1993); Contro la musica (De Martinis & C., 1994); Dell’indifferenza in materia di società (Adelphi, 1994); Dialogo sul comunismo (De Martinis & C., 1995); La consolazione (Adelphi, 1995). Da tempo collabora con Franco Battiato: ha scritto il libretto d’opera Il cavaliere dell’intelletto (1994) e i testi de L’ombrello e la macchina da cucire (1995) e (insieme a Battiato) de L’imboscata (1996). Presso Bompiani, in questa collana, ha pubblicato il volume Teoria della canzone (1997, due edizioni).
Arte e Poesia
Autore/i: Baratono Adelchi
Editore: Casa Editrice Valentino Bompiani
prefazione di Dino Formaggio, introduzione dell’autore.
pp. 244, Milano
Questo libro di Adelchi Baratono (un filosofo sobrio e coerente, maestro di pensiero e di vita civile come pochi ce ne furono in Italia) attende da tempo, dal lontano 1945, anno della sua prima pubblicazione, che gli venga fatta giustizia, che gli venga dato il posto che gli spetta nella cultura italiana. Il Baratono era uomo (scrive Dino Formaggio, che fu suo discepolo) “per il quale veramente e concretamente la filosofia s’accendeva di poesia ed il mondo sensibile si illuminava nella purezza teoretica della riflessione”.
E questo suo libro, “sorto da lunga e raccolta meditazione e presago quasi, in certe sue pieghe segrete, di costituire non so che definitivo e testamentario messaggio”, si offre come lettura ricca, folta di suggerimenti, profondissima.
La finissima sensibilità letteraria e artistica del Baratono, quella specie di “religiosità rovesciata” che egli praticava, pensosamente ricercando i significati delle forme sensibili, fanno di quest’opera un “classico” del pensiero estetico.
Ma si tratta di un “classico” che, sorprendentemente, ha saputo precorrere alcuni dei motivi centrali (dalla stilistica allo strutturalismo) del dibattito estetico di oggi.
Cannibali e Re
Le origini delle culture
Autore/i: Harris Marvin
Editore: Club degli Editori
introduzione dell’autore, traduzione dall’americano di Mario Baccianini.
pp. 244, Milano
L’antropologia e l’etnologia, le due discipline che studiano il cosiddetto “uomo primitivo”, vanno acquistando, anche tra i non addetti ai lavori, sempre più lettori.
Le ricerche in questo campo conducono spesso a scoperte stupefacenti, sfatano leggende secolari e spiegano razionalmente costumi che parevano assurdi.
Secondo l’autore di questo ottimo saggio, le diverse civiltà e le culture locali si sono sviluppate e caratterizzate a seconda del loro modo di rispondere alle disponibilità delle risorse. Ed è per questo ch’egli si interroga sui meccanismi di autoregolazione della crescita demografica, sull’infanticidio come valvola di sicurezza per la sopravvivenza della specie: le neonate femmine giudicate inadatte al combattimento subito soppresse, e il cannibalismo che non è soltanto risposta ai bisogni alimentari, ma anche espressione di un sistema di potere altamente gerarchizzato.
In questo incessante adattamento alla realtà in cui vivere, le culture hanno assunto via via la loro forma peculiare e re e despoti, schiavi e padroni, padri e figli, madri e figlie hanno svolto un loro preciso ruolo culturale.
Marvin Harris Dal 1953 insegna alla Columbia University. Le sue ricerche lo hanno condotto in Mozambico, Brasile, Ecuador, India. Fra le sue opere ricordiamo Cows, Pigs, Wars General Anthropology. Cannibali e Re e stato il più tradotto. Presto in Italia sarà pubblicato anche Cultural Materialism: The Struggle for a Scienc of Culture.
Violenza e Tabù
Percorsi filosofici di confine
Autore/i: Türcke Christoph
Editore: Garzanti Editore
introduzione di Cesare Cases, traduzione dal tedesco di Umberto Colla.
pp. 144, Milano
«Il rifiuto di ogni violenza è soltanto la sua ipocrita approvazione. Ciò non significa tuttavia che sia giusta la sua approvazione esplicita. Piuttosto, la maturità spirituale si deve far valere distruggendo l’illusione dell’assenza di violenza e distinguendo invece nel modo più coscienzioso tra violenza legittima e illegittima. Questo è oltremodo difficile, poiché la violenza è divenuta più che mai inafferrabile: nelle sue forme più sottili come in quelle manifestamente devastanti»: è questo il piglio, deciso e pungente, con cui Christoph Türcke affronta, in Violenza e tabù, una serie di questioni filosofiche, smascherando luoghi comuni e rassicuranti banalità, dimostrando come tante nobili battaglie finiscano in realtà per perpetuare ciò che vorrebbero distruggere.
Muovendosi con aggressiva sicurezza tra filosofia e psicologia, politica e teologia, sociologia e diritto, Türcke affonda il suo bisturi polemico in aree apparentemente lontane: dalla questione tedesca (e annesse tesi «revisioniste» su Hitler e Stalin) all’ecumenismo della buona volontà ecologista, dalle prediche sul rispetto per la vita alla Albert Schweitzer al dibattito sul rapporto tra spirito e natura nel conflitto tra i sessi, con scorribande su matriarcato e femminismo; dalla teoria junghiana degli archetipi al rapporto tra Freud e la religione.
A unificare questi scritti è in primo luogo la provocatoria radicalità delle posizioni, raggiunte con argomentazioni sempre lucide e acute; e soprattutto un bersaglio comune, querulo e invadente, soffocante e stucchevole. Perché, come nota Cesare Cases nella sua introduzione, «anche da noi la chiacchiera oscura l’orizzonte come gli uccelli di Hitchcock; i filosofi, quando non giustificano direttamente la guerra, riversano sui lettori il loro squallido ottimismo verbale e le loro elucubrazioni etiche derise da Türcke. Su questi lettori, i suoi saggi non potranno non avere un effetto demistificante e corroborante».
Christoph Türcke è nato nel 1948, ha studiato filosofia e teologia a Francoforte e insegnato teologia evangelica a Lüneburg e filosofia a Kassel. Attualmente è professore all’università di San Paolo del Brasile. Tra le sue opere, Zum ideologiekritischen Potential der Theologie (Sul potenziale ideologico critico della teologia, 1979, 1990); il saggio Il colpo di genio di Lutero: la razionalizzazione della magia, pubblicato con uno scritto di Friedrich Wilhelm Pohl sotto il titolo Heilige Hure Vernunft (Santa puttana ragione, 1983); Vermittlnng als Gott. Metaphysische Grillen und theologische Mucken didaktisierter Wissenschaft (La mediazione come Dio. Grilli metafisici e capricci teologici di una scienza didattizzata, 1986); Die neue Geschaftigkeit (La nuova alacrità, 1989) e Der tolle Mensch.
Nietzsche und der Wahnsinn der Vernunft (Il folle. Nietzsche e la demenza della ragione, 1989).
Viaggio in India
(«Aus Indien»)
Autore/i: Hesse Hermann
Editore: SugarCo Edizioni
prefazione dell’editore, traduzione di Franca Barda.
pp. VI-122, Milano
Resoconto di alcuni mesi di viaggio (dal settembre all’inverno del 1911) trascorsi da Hesse nel lontano Oriente e precisamente nella Malesia occidentale, a Sumatra e nell’isola di Ceylon, quest’opera, pur nei limiti di un rapido anche se lucido e intelligente ritratto dei paesi visitati, contiene già, nelle sue pieghe, quelle Indie minori, quel fantasma dell’Oriente mitico, «casa e gioventù dell’anima e unione di ogni tempo», che tanto peso avrebbe avuto sul suo futuro sviluppo di narratore e, attraverso i suoi romanzi, sui giovani delle ultime generazioni che lo hanno oggi imprevedibilmente riscoperto.
Hermann Hesse (1877-1962) è considerato, con Thomas Mann, uno dei maggiori scrittori di lingua tedesca di questo secolo. Tra le numerose opere tradotte in italiano ricordiamo: Demian, Il lupo della steppa, Siddharta. Pubblicati dalla SugarCo nella collana Tasco: Amicizia, Viaggio in India, Pellegrinaggio d’autunno, Francesco d’Assisi, False vocazioni (riuniti anche nel volume La stagione della giovinezza), Hermann Lauscher, L’azzurra lontananza, Fragilità, Tempo di fieno, La promessa, Racconti indiani, Da un’altra stella. Nel 1946 gli fu attribuito il premio Nobel per la letteratura.
Il Gioco dei Buzios – La Divinazione nel Candomblé Brasiliano
Autore/i: Barba Bruno
Editore: Xenia Edizioni
premessa dell’autore, disegni di Monica Gobbi, le illustrazioni degli odus sono di Pedro Rafael.
pp. 188, nn. illustrazioni b/n, Milano
Conoscere il proprio destino, il proprio futuro, il volere delle entità che reggono la nostra vita è sempre stata un’aspirazione dell’uomo. Il Candomblé brasiliano, la religione portata nel Nuovo Mondo dagli schiavi africani e trasformatasi dopo l’incontro con il Cattolicesimo dei conquistatori portoghesi, si propone di svelare i misteri della vita, di rispondere alle domande che l’uomo si pone e di fronte alle quali si smarrisce. Il gioco dei búzìos è la divinazione del Candomblé: gettando 16 conchiglie consacrate, il pai de santo, il sacerdote, decifra i misteri della persona che gli sta davanti e che è in una situazione di sofferenza fisica o psicologica.
Secondo il disporsi di queste conchiglie gli orixás, le divinità del Candomblé – che hanno pregi e difetti umani – parlano e raccontano storie mitiche, indicando cammini o risoluzioni diverse per ogni problema. Di tutti i rituali del complesso sistema simbolico del Candomblé, la divinazione compiuta con i búzios è il più importante, perché milioni di persone’ ne sono attratte: di fronte alle conchiglie e al sacerdote che le manipola trovano infatti un conforto e una speranza che sarebbe impossibile trovare altrove.
Bruno Barba, laureato in Lettere con una ricerca di campo a San Paolo del Brasile sul tema dei culti afro-brasiliani, è cultore della materia in Etnologia all’Università di Genova.
Ha collaborato come free lance per varie testate e attualmente è redattore del magazine Soprattutto.
Curare il Mal di Testa con le Piante
E con un’alimentazione idonea
Autore/i: Huibers Jaap
Editore: Hermes Edizioni
traduzione di Nadine Pennington de Jongh
pp. 80, nn. illustrazioni b/n, Roma
La natura, come tutti sanno, è una fonte di salute non soltanto efficacissima, ma soprattutto innocua. Infatti le cure naturali, e quelle con le piante in particolare, non producono in nessun caso effetti negativi o collaterali, come avviene invece per la maggior parte dei farmaci.
È importante che tutti sappiano che il mal di testa può essere guarito.
Anche molte forme inspiegabili e irriducibili possono essere efficacemente trattate con le piante. Questo libro spiega come e perché.
Molte persone vedono la propria vita completamente sconvolta da periodiche e ricorrenti cefalee: ebbene, dopo aver letto questo libro, esse non ricorreranno più al solito e spesso inutile calmante, ma si affideranno alla Natura, la quale potrà fare molto di più per ristabilire il loro equilibrio psicofisico.
Toccare le Nuvole – Fra le Twin Towers, i Miei Ricordi di Funambolo
Titolo originale: To Reach the Clouds
Autore/i: Petit Philippe
Editore: TEA – Tascabili degli Editori Associati
traduzione Danilo Bramati, collana: TEA Saggistica.
pp. 256, ill. in b/n n.t., Milano
«Fu Phillpe Petit che unì le Twin Towers, in un atto d’estasi e bellezza. Adesso che un atto di terrore le ha distrutte, questo libro le riunisce e le resuscita, disobbedendo alla gravità» (Werner Herzog)
«È bello ricordare quel mattino del 1974, quando un giovane fece a New York un omaggio di stupefacente, indelebile bellezza» (Paul Auster)
La mattina del 7 agosto del 1974, centomila newyorkesi si fermarono in strada per guardare estasiati un uomo che camminava su un filo che aveva teso clandestinamente fra le torri gemelle del World Trade Center. Quel puntino che passeggiando e danzando nell’aria a 412 metri da terra attraversò otto volte il cielo fra i due edifici non ancora inaugurati era Philippe Petit, un ventiquattrenne funambolo francese. Questo libro è il racconto appassionante di un’impresa divenuta leggendaria: dalla progettazione meticolosa, con frustrazioni, problemi e infinite difficoltà, al reclutamento dei complici ’ una variopinta combriccola di amici più o meno affidabili, fino alle perlustrazioni segrete nelle torri ancora in costruzione. La prosa sorprendente di Petit, euforica e senz’altro funambolica, i suoi schizzi e le fotografie scattate dai suoi amici fanno di questo libro un filo prodigiosamente sospeso tra la terra e il cielo, da percorrere con leggerezza, «disobbedendo alla gravità». Ora che le torri non ci sono più, la traversata di quest’uomo indocile, geniale e romantico è diventata un simbolo. Il filo e la danza di Philippe Petit riempiono quel vuoto con un messaggio di speranza.
Nato in Francia, Philippe Petit ha scoperto la magia e la prestidigitazione quando era ancora un bambino e ha mosso i primi passi sul filo a sedici anni. Autodidatta, si è fatto espellere da cinque scuole. Ha imparato a cavalcare, a tirare di scherma, ad arrampicarsi, a disegnare; si intende anche di falegnameria (ha costruito, tutto da solo, un granaio sulle Catskill Mountains utilizzando la tecnica e gli attrezzi dei carpentieri del Diciottesimo secolo) e ha studiato persino l’arte della tauromachia. È sui marciapiedi di Parigi che è diventato un artista di strada, dando vita a quel personaggio folle, brillante e silenzioso con cui ancora oggi intrattiene il suo pubblico. Da oltre trent’anni ormai vive a New York ed è Artist-in-Residence presso la cattedrale di Saint John the Divine, la più grande chiesa gotica del mondo. La sua decennale attività di funambolo conta oltre ottanta esibizioni in tutto il mondo, tra cui la più celebre, al centro di un libro, Toccare le nuvole, che nel 2008 ha ispirato un documentario (Man on Wire per la regia di James Marsh), è stata quella tra le Torri gemelle del World Trade Center nel 1974.