Libri dalla categoria Cromoterapia
Sans Papier – Ontologia dell’Attualità
Autore/i: Ferraris Maurizio
Editore: Castelvecchi Editore
prima edizione, collana: Le Navi n° 52.
pp. 240, ill. in b/n f.t., Roma
…Se Platone ha condannato la scrittura, cosa non avrebbe detto dei documenti e dei portafogli, delle carte di credito e dei biglietti elettronici… Senza carta ma non senza scrittura…
Migrazione, globalizzazione, intercettazione: che cosa hanno in comune i tre fatti fondamentali del mondo contemporaneo? L’essere senza carta, ma non senza scrittura. In che senso? Il sans papiers, al plurale, il senza carte, il senza casta, il prototipo del nomade, è in questo libro, il punto di partenza per una originale teoria del documento, di ciò che trasforma la nuda vita, la vita alla mercé di tutti, in una vita vestita, protetta dalle carte. O comunque dalla scrittura. Perché sans papier, alla lettera e al singolare, significa che oggi, e per la prima volta in tanti secoli, le registrazioni non avvengono più, esclusivamente, su carta. Eppure si assiste a una esplosione di scrittura senza carta che, ben più degli aerei, sta alla base della globalizzazione. E della intercettazione. Anche a non avere carte, basta avere un telefonino ed eccoci tracciati, rintracciati, intercettati. Terzo senso, dunque, del sans papier, la crescente minaccia della privacy che viene dal mondo, per così dire, della tracciatura. Sans papier è dunque il nocciolo politico e ontologico del nostro mondo, e indica un problema che abbisogna forse di una Magna Charta.
Maurizio Ferraris insegna Filosofia Teoretica all’Università di Torino, dove dirige il Centro Interuniversitario di Ontologia Teorica e Applicata. Ha scritto più di trenta libri tra cui: Goodbye Kant! Cosa resta oggi della Critica della ragion pura, Bompiani (2004); Jackie Derrida. Ritratto a memoria, Bollati Boringhieri (2006).
Poesia dell’Islam
«L’ordito del prodotto islamico classico è inconfondibile, così nelle belle lettere come in arte» (Gianroberto Scarcia). La prima antologia completa di poesia islamica dal VII al XVIII secolo.
Autore/i: Autori vari
Editore: Sellerio Editore
introduzione e cura di Gianroberto Scarcia, collana: La memoria n. 599, in copertina: miniatura di al-Wâsitî, 1237.
pp. 332, Palermo
«L’ordito del prodotto islamico classico è inconfondibile, così nelle belle lettere come in arte. Dal comune Ombelico del Mondo, anche in quei lidi dove l’onda mediterranea pare travolta dalla marea oceanica e il palmeto par inghiottito dalla giungla, il plettro islamico che dà voce alle corde è sempre in qualche modo inconfondibile». In un momento in cui di Islam si parla moltissimo, avendo perduto ogni buona conoscenza di esso e quasi ogni fraterno contatto, la scelta di questa prima antologia completa di poesia islamica (cioè beduina, araba, iranica, indiana, turca, dal VII secolo al XVIII) è necessaria e fortemente voluta. Pur vivendo un’epoca ormai postislamica, come postcristiana è la nostra (lo spiega il professor Scarcia, curatore del volume), essa intende restituire il senso della diversità e insieme il senso della comune origine presentando il panorama vastissimo di mille anni di visioni poetiche. Da Platone la comune origine. La diversità, in due diverse versioni della stessa illusione, la realtà. Per l’Islam è la definitiva impossibilità di conoscere ogni senso e disegno, la distanza radicale inavvicinabile tra il creatore e la creatura, e l’antirealismo che di tutto questo è figlio. Da cui la trasformazione dell’arte in quell’ardente, variopinta, enigmatica, voluttuosa, instancabile tessitura del sogno che Borges amava tanto. E questa antologia, che presenta tutti i più grandi poeti accompagnando ciascuno con una breve introduzione biobibliografica, facendo chiarezza anche dei miti e delle false immagini creati da un orientalismo occidentale di maniera, è classicamente borgesiana.
Componimenti di: Kumayl Ibn Ziyād, Qutayla. Hassān ibn Thābit, Jamīl, Akhtal, Jarīr, Kuthayyir, Dhū’l-Rumma, Walīd ibn Yazīd, Rābi‘a al-‘Adawiyya, al-Sayyd al-Himyarī, Bashshār ibn Burd, ‘Ulayya bint al-Mahdī, Abū’l-‘Atāhiya, Abū Nuwās, Husayn al-Dahhāk, al-‘Abbās ibn al-Ahnaf. Ibrāhīm al-Nazzām, Abū’l Haytham Khālid ibn Yazīd al-Kātib, ‘Abdallāh ibn al-‘Abbās ibn al-Fadl ibn al-Rabī‘, Abū Tammām, al-Buhturī, Ibn al-Mu‘tazz, al-Mutanabbī, Abū’l-’Alā al- Ma‘arrī, Ibn Hamdīs, ‘Abd al-Rahmān ibn Abī’l-‘Abbās al- Kātib, IbnZaydūn, Abū Muhammad ibn Sufyān, Ibn al-Haddād, Ibn Khafāja, Ibn ‘Arabī, Ibn Zamrak, ‘Umar ibn al-Fārid, Rūdakī, Daqīqī, Farrukhī,Manūchihrī, Gurgānī, Asadī, Nāsir-i Khusraw, Mas‘ūd-i Sa‘d, Sanā’ī, Nizāmī, ’Attār, Kamāl Isfahānī, Rūmī, ‘Irāqī, Yunus Emre, Kaigusuz Sultān, Khwārazmi, Hāfiz, Nasīmī, Jāmī, Sultān Husayn Bayqara, Nawā’ī, ’Ali Harīrī, Ahmad Nishānī, Fuzūlī, Bāqī, Ghālib, Qawsī, ‘Ali Mihrī ‘Arab, Gāzī Gīray, Lisānī, Mullā Wajhī, Sā’ib, Ahmad Khānī, Khushhāl Khān, Hātif Isfahānī, Nazīr Akbarābādī, Bīdil.
The Story of the Stupa
Autore/i: Longhurst Albert Henry
Editore: Asian Educational Services
pp. 54, 43 tavole in b/n f.t., New Delhi
The commonest kind of ancient sepulchre found in Southern India and the Deccan is the tumulus, the prototype of the Buddhist stupa or tomb. These tumuli are low circular mounds of earth surrounded by a ring of big boulders firmly planted in the ground to keep the tumulus in position and to mark the sacred spot. The chief purpose for which stupas were erected by the Buddhists was to serve as monuments enclosing relics of the Buddha, or of Buddhist saints, which were placed in a reliquary enclosed in a stone coffer, over which the stupa was built. Through this book the author traces and studies the evolution of the Stūpa as a religious symbol.
- The Umbrella as a Symbol of Religious Sovereignty
- The Evolution of the Stūpa
- Kerala Architecture
- Himalayan Architecture
Immagini e Simboli – Saggi sul Simbolismo Magico-Religioso
Titolo originale: Images et Symboles. Essai sur le Symbolisme Magico-Religeux
Autore/i: Eliade Mircea
Editore: TEA – Tascabili degli Editori Associati
prefazione di Georges Dumézil, premessa dell’autore, traduzione di Massimo Giacometti.
pp. 160, Milano
«Oggi si comincia a capire che il simbolo, il mito, l’immagine appartengono alla sostanza della vita spirituale, che è possibile mascherarli, degradarli, ma che non li si estirperà mai.» (Mircea Eliade)
Sull’Erotica Mistica Indiana e Altri Scritti – Il Gioco Erotico come Veicolo Verso il Nirvana
Titolo originale: Sur l’Érotique Mystique Indienne
Autore/i: Eliade Mircea
Editore: Bollati Boringhieri Editore
prima edizione, postfazione e traduzione di Guido Brivio Gabutti Di Bestagno.
pp. 104, Torino
“Nuda, ogni donna incarna la Natura (…). La si dovrà dunque contemplare con la stessa ammirazione e lo stesso distacco che si pone nel considerare l’impenetrabile mistero della Natura, il suo potere infinito di creazione”. Così inizia il breve saggio di Eliade che dà il titolo al volumetto. Un contributo di grande suggestione sul cerimoniale sessuale di origine yogico-tantrica rimasto vivo in più di una scuola buddhista o visnuita, dove il gioco erotico svolge il ruolo di un veicolo verso il Nirvana, l’esperienza paradossale della Unità che realizza la condizione divina. Altrettanto appassionante è il testo su Borabudur, il celebre tempio buddhista dell’isola di Giava di cui Eliade analizza il simbolismo cosmico. Più precisamente, il tempio o stupa è un corpo simbolico di Buddha e perciò il fedele sperimenta il buddhismo visitandolo, apprendendolo come se recitasse le parole di Buddha o meditasse su di esse. Corpo mistico, il tempio è insieme monumento funerario e rappresentazione simbolica dell’universo. A questi due studi che rinviano ai contributi maggiori dello storico delle religioni si accompagna una testimonianza autobiografica: il ricordo appena velato di nostalgia del primo soggiorno in India, dal 1928 al 1931, che avrebbe marcato la vita o l’opera dell’autore, allora poco più che ventenne.
Immagini della Donna nel Medioevo
Titolo originale: Visages de Femmes au Moyen Âge
Autore/i: Pernoud Régine
Editore: Editoriale Jaca Book
prima edizione italiana, traduzione dal francese di Giorgio Cavalli, collana: Le Fondamenta.
pp. 264, con 178 pagine a colori, Milano
La donna medievale presenzia in modo rilevante a tutte le attività di città e campagna, quale mercante e quale contadina, assumendo per la prima volta nella storia un ruolo di rilievo. Di questa mentalità Régine Pernoud ci documenta l’eco nell’arte.
Storia Artistica del Medioevo
Titolo originale: Histoire Artistique de l’Europe. Le Moyen Âge
Autore/i: Duby Georges
Editore: Editori Laterza
traduzione di Giorgia Viano Marogna, in sovracoperta: Ambrogio Lorenzetti, «Allegoria del Buon Governo», part. Siena, Palazzo Pubblico.
pp. 136, numerose illustrazioni a colori, Bari
Nel racconto affascinante di Georges Duby l’arte come specchio della società medievale.
Georges Duby (1919-1996), uno dei più grandi storici del Medioevo, ha insegnato per oltre vent’anni al Collège de France. Con Michelle Perrot ha diretto i cinque volumi sulla Storia delle donne in Occidente e ha curato Immagini delle donne. Con Philippe Ariès ha curato i volumi della Vita privata.
Notturno Indiano
«Questo libro, oltre che un’insonnia, è un viaggio. L’insonnia appartiene a chi ha scritto il libro, il viaggio a chi lo fece».
Autore/i: Tabucchi Antonio
Editore: Sellerio Editore
collana: La memoria n. 93, in copertina: miniatura su pergamena di Behzad, XV secolo (particolare).
pp. 120, Palermo
Un’ipotesi dell’autore – una giustificazione per un modo di raccontare così allusivo – è che questo libro potrebbe servire da guida per un amante di percorsi incongrui. E vi è certo dell’incongruo in questa ricerca di un amico disperso, ombra di un passato segnato – s’indovina – da una qualche definitiva rottura; in quest’India conosciuta solo nelle camere d’albergo, negli ospedali, e che pure balugina attraverso i colloqui essenziali con profeti incontrati sui pullman, con gesuiti portoghesi, con gnostici di una società teosofica. Ma è un’incongruità che dall’esplicitarsi di suggerimenti, da concomitanze che si rivelano necessarie, si riordina a metodo. È il lato notturno e occulto delle cose il tema di Notturno indiano.
La Via dell’Incenso – In Viaggio Attraverso l’Arabia alla Riscoperta di una delle più Antiche Vie Commerciali del Mondo
Autore/i: Boccazzi Cino
Editore: Neri Pozza Editore
pp. 116, 1 cartina b/n f.t., numerose fotografie b/n f.t., Vicenza
«Cino Boccazzi appartiene alla categoria, sempre più rara, dei grandi viaggiatori, degli esploratori delle regioni desertiche che hanno saputo narrarci di prima mano il mondo dei luoghi silenzi, delle rade oasi, delle genti ignare della nostra “civiltà” e di quelle che l’hanno respinta per rimanere a contatto con una natura incontaminata dai secoli e dai millenni» (Sabatino Moscati)
Microcosmo – Dagli Organismi Primordiali all’Uomo: un’Evoluzione di Quattro Miliardi di Anni
Titolo originale: Microcosmos
Autore/i: Margulis Lynn; Sagan Dorian
Editore: Arnoldo Mondadori Editore
prima edizione, premessa di Thomas Lewis, ringraziamenti e introduzione degli autori, traduzione di Lucia Maldacea, collana: Saggi.
pp. 314, nn. ill. in b/n, Milano
…”Intelligenza e tecnologia non ci appartengono in modo specifico, ma sono di tutti i viventi, e forse sopravviveranno alla nostra specie in forme del futuro che vanno al di là della nostra limitata immaginazione”…
Se noi “esseri superiori” fossimo così stolti da autodistruggerci con una guerra o una catastrofe ecologica, il “microcosmo” che ci circonda sarebbe pronto a espandersi e a modificare se stesso e il resto del mondo senza di noi, come ha già fatto in passato. I veri protagonisti della saga della vita sulla Terra da circa quattro miliardi di anni, infatti, sono loro: i microbi o i batteri. Veri piccoli alchimisti, hanno “inventato” tutti i sistemi chimici essenziali per la vita e la sua trasformazione: hanno immesso l’ossigeno nell’atmosfera, hanno costruito enormi strutture rocciose che hanno modificato la faccia del nostro pianeta, e, grazie ai complessi processi della simbiosi, sono stati i principali artefici della nostra comparsa sulla Terra. Nove su dieci delle cellule che costituiscono il corpo umano sono batteri, discendenti dai batteri che nuotavano nei mari primordiali miliardi di anni or sono. Quindi non possiamo affermare di esserceli lasciati indietro nella scala evolutiva: grazie al loro costante e rapido adattamento alle condizioni ambientali sono presenti ovunque nella biosfera ed esercitano la loro azione su ogni pianta e su ogni animale. Dunque secondo Lynn Margulis e Dorion Sagan, che in questo insolito saggio riscrivono la storia della vita sul Pianeta, non siamo i padroni assoluti della natura né il punto più alto dell’evoluzione. Alla luce della loro nuova e affascinante teoria le autrici assegnano all’uomo il suo giusto posto in natura, analizzano le cognizioni correnti sul nostro passato e le prospettive sul nostro futuro. E, smontato il concetto di competizione fra le specie e di sopravvivenza del “più forte”, propongono una visione originale secondo cui la vita non si sarebbe affermata attraverso la lotta e la competizione bensì attraverso la coabitazione, la mutua dipendenza, la “solidarietà” fra i vari organismi viventi.
Lynn Margulis è docente di Biologia all’Università di Boston e membro della National Academy of Sciences. La sua attività di ricercatrice si è polarizzata soprattutto su studi relativi alla simbiosi. È autrice di numerosi volumi fra cui The Origin of the Eukaryotic Cell, Symbiosis in Cell Evolution, Early Life, Five Kingdoms (con K. V. Schwartz).
Dorion Sagan, divulgatrice scientifica, ha scritto con L. Margulis numerosi articoli e il recente The Origin of Sex.
Premessa
Introduzione: il microcosmo
Il microcosmo in espansione: un’anticipazione figurata
- Al di fuori del cosmo
- L’animazione della materia
- Il linguaggio della natura
- L’ingresso nel microcosmo
- Il sesso e lo scambio genetico a livello planetario
- L’olocausto provocato dall’ossigeno
- Un nuovo tipo di cellula
- Vivere insieme
- Il cervello simbiotico
- L’enigma del sesso
- Gli ultimi a sbocciare: piante e animali
- L’uomo egocentrico
- Il supercosmo futuro
Note
Glossario
Indice analitico
Marilyn Monroe – Tesori e Ricordi della Diva che Incantò il Mondo
Titolo originale: The Marilyn Monroe Treasures
Autore/i: Glatzer Jenna
Editore: White Star
adattamento Elisabetta Gargagli, traduzione Daniele Ballarini.
pp. 178, nn. ill. a colori e in b/n, Vercelli
Marilyn Monroe: il suo mito supera di gran lunga il pur apprezzato talento artistico di un’attrice sicuramente fuori dal comune, un “sogno proibito” per milioni di appassionati di cinema e modello per l’intero mondo femminile a cavallo degli anni ’50 e ’60, il fascino che emanava dal grande schermo e dalle copertine in carta patinata ha contribuito a farne un sex symbol fuori da ogni tempo; la fragilità che ha contraddistinto la sua esistenza, per molti versi tumultuosa e culminata in una morte tanto prematura quanto misteriosa, l’ha resa una vera e propria icona della cultura pop. Tutto questo, e molto di più, è contenuto in questo volume che racconta la storia di una certa Norma Jeane Mortenson, poi diventata Norma Jeane Baker, che nel 1945 passa dal suo lavoro come ispettrice di paracaduti alla carriera di modella e poi di attrice cambiando ancora nome e vita. Il libro riporta parole della stessa Marilyn, tratte da interviste, e citate da intimi conoscenti e amici nonché riproduzioni di documenti originali e moltissime immagini inedite sia a colori che in bianco e nero.
Grazie all’ineffabile combinazione di innocenza fanciullesca, conturbante sex appeal e ammaliante presenza scenica, Marilyn ha incarnato un’immagine di stile, bellezza e fascino ineguagliato. Questo volume contiene una brillante narrazione biografica e una straordinaria collezione fotografica, e presenta diverse immagini inedite e alcuni cimeli mai pubblicati, compresa la rosa dipinta dalla diva stessa ad acquerello e regalata al presidente John F.Kennedy in occasione del suo compleanno. Una splendida raccolta di immagini esclusive tratte dalla vita di una delle stelle più amate del cinema, una testimonianza unica su una storia che ha fatto epoca, un’opera che non può mancare nella biblioteca di ogni appassionato.
Jenna Glatzer è l’autrice di Céline Dion: For Keeps (2005), la biografia autorizzata dalla celebre cantante. Ha scritto centinaia di articoli per giornali e riviste, pubblica scritti on-line e contribuisce alla redazione del Writer’s Digest. Vive a New York.
- Chiusa in se stessa (1926-1943)
- Sognando la fama (1943-1948)
- Una collezione di benefattori (1949-1951)
- Destinata al successo (1951)
- Ascesa alla popolarità (1951-1952)
- Io sono la bionda (1952-1954)
- Nel bozzolo (1954-1955)
- Tutti abbiamo paura (1956-1962)
- Incompleta (1962)
Filmografia
Notizie sull’autrice
Ringraziamenti
Referenze fotografiche
Mehndi – Tatuaggi con l’Henné
Titolo originale: «Mehndi: The Timeless Art of Henna Painting»
Autore/i: Roome Loretta
Editore: Pan Libri – Armenia Editore
unica edizione, introduzione dell’autrice, traduzione di Elisa Villa.
pp. 192, numerose fotografie a colori f.t., numerose illustrazioni b/n, Milano
L’arte di tatuare con la polvere di henné, definita mehndi nella lingua hindi, da secoli viene impiegata in India, in Africa e in Medio Oriente come strumento per decorare il corpo e come forma di espressione creativa.
In questo libro, Loretta Roome:
- ripercorre la storia di quest’antica tecnica, riscoprendo il significato dei disegni e delle figure tradizionali e rivelando il valore spirituale, rituale ed erotico delle decorazioni;
- esamina in dettaglio i diversi motivi realizzabili con l’henné, spiegando su quali parti del corpo è possibile applicarli;
- illustra come predisporre la pelle a ricevere il tatuaggio, come preparare la pasta d’henné e come applicarla correttamente perchè le decorazioni, sebbene destinate a scomparire, siano intense e durature;
- mostra, grazie a meravigliose fotografie, quali splendide creazioni possano valorizzare la bellezza femminile, conferendole un fascino esotico di grande suggestione e una forte carica seduttiva.
Una Vita Tutta per Sè
Autore/i: Field Joanna
Editore: La Tartaruga Edizioni
prefazione dell’autrice, traduzione di Ritva Raitsalo.
pp. 200, ill. b/n, Milano
Questo libro documenta l’esperienza di una donna che negli anni 1920-30, partendo da una sensazione di disagio, di frustrazione, di fallimento della propria vita, decide di iniziare una personalissima ricerca nei labirinti della mente, per diventare cosciente e riappropriarsi della propria esistenza, per viverla da persona completa, adulta, felice.
Ignorando di proposito ogni schema psicoanalitico, Joanna Field si basa sull’analisi delle proprie sensazioni, usa la tecnica del diario e delle libere associazioni, per iniziare questo viaggio dentro di sé. Come in una terra inesplorata, si trova a combattere paure irrazionali, draghi misteriosi e anche a scoprire momenti di pienezza e di felicità. A conclusione di questa autoanalisi, Joanna Field arriva al problema della bisessualità psichica: l’atteggiamento maschile razionale finalistico e l’atteggiamento femminile intuitivo passivo fine a se stesso. Soltanto attraverso la comprensione e l’equilibrio di questa bipolarità psichica si può raggiungere la pienezza. Con questa intuizione ricca di conseguenze inesplorate, si conclude la ricerca di Joanna Field, che non vuole essere una teorizzazione ma semplicemente offrire i dati di una esperienza personale. In questo modo la sua ricerca acquista valore anche per gli altri.
Il Materialismo Dialettico
Autore/i: Lefebvre Henri
Editore: Giulio Einaudi Editore
traduzione di Aldo Natoli.
pp. 140, Torino
Sommario:
Capitolo primo – La contraddizione dialettica
Critica della dialettica hegeliana – Il materialismo storico – Il materialismo dialettico – Unità della dottrina.
Capitolo secondo – La produzione dell’uomo
Analisi del prodotto – Le attività d’integrazione – Settore dominato e settore non-dominato – Il determinismo fisico – Il determinismo sociale – L’uomo totale – Verso il contenuto totale.
Carrel et Zola Devant le Miracle a Lourdes
Autore/i: Cassagnard Chanoine J.-M.
Editore: Editions de l’Œuvre de la Grotte
edition nouvelle, lettre-préface de Théas.
pp. 204, tavv. b/n f.t., Lourdes
Résumé:
«Les Apparitions de Lourdes ont fait l’objet de nombreux écrits. Le présent ouvrage, après avoir rappelé au lecteur ce que l’on entend par “miracle”, présente l’originalité d’opposer deux théories : celle du Docteur Alexis Carrel, prix Nobel de physiologie et de chirurgie physiologique, à l’origine agnostique et qui devint un catholique militant après avoir assisté à ce qu’il considéra comme un miracle, et celle d’Émile Zola, sceptique convaincu…»
Dreyfus
L’antisemitismo e la ragion di stato contro un piccolo capitano ebreo
Autore/i: Coen Fausto
Editore: Arnoldo Mondadori Editore
prima edizione.
pp. 294, nn. tavv. b/n f.t., Milano
Nell’ottobre 1894, a Parigi, il capitano Alfred Dreyfus, senza alcuna prova e per il solo fatto di essere ebreo, venne arrestato sotto l’accusa infamante di spionaggio a favore della Germania. Incominciò così il caso giudiziario più drammatico e appassionante della storia francese e forse europea, che soltanto dopo dodici anni di depistaggi, trame, attentati, scandali, scoop giornalistici e crisi politiche, si risolverà con la piena riabilitazione di Dreyfus.
La società politica – in una Francia che non aveva ancora accettato la sconfitta militare inflittale da Bismarck e che era divisa da fratture irriducibili: monarchici contro repubblicani, cattolici contro laici, militari contro intellettuali – si spaccò nettamente in due fazioni, che si affrontarono in una battaglia ideologica senza esclusione di colpi.
Fin dall’inizio fu chiaro a qualunque osservatore imparziale che Dreyfus, ufficiale irreprensibile e devoto alla patria, era assolutamente innocente. Tuttavia il tribunale militare, manipolato dalle alte gerarchie dell’esercito e sostenuto dall’antisemitismo di gran parte dell’opinione pubblica, lo condannò all’ergastolo e lo fece deportare all’isola del Diavolo.
Il dramma di un uomo divenne il dramma di una nazione. La destra utilizzò tutti i mezzi leciti e illeciti per sostenere la colpevolezza del capitano: furono orchestrate campagne di stampa contro «l’ebreo traditore», fabbricate ad arte prove inesistenti, falsificati documenti. Chiunque dubitasse dei metodi dell’accusa veniva immediatamente considerato un traditore al soldo del complotto ebraico. In difesa dell’ufficiale perseguitato si batterono, però, i migliori talenti democratici della Terza Repubblica: uomini di cultura, artisti, giornalisti, avvocati. Tra costoro, che proprio allora cominciarono a definirsi «intellettuali», il grande Emile Zola con il suo celebre «]’accuse» e il giovane giornalista viennese Theodor Herzl, che iniziò a predicare la necessità di uno stato per gli ebrei in Palestina. Lo scontro fra colpevolisti e innocentisti portò la Francia sull’orlo della guerra civile, ma le strutture repubblicane ressero all’urto e riuscirono a rinnovarsi nel segno della giustizia.
Fausto Coen racconta una vicenda che non ha mai smesso di appassionare e far discutere, una storia che assume di volta in volta l’aspetto di un dramma, di una commedia degli equivoci, di una spy-story, ma che ha anche un grande valore morale. Dreyfus è l’uomo che soffre a causa dell’ingiustizia, della calunnia, dell’arroganza del potere, e che viene salvato con i semplici mezzi dell’intelligenza, del coraggio e della verità.
Fausto Coen (Mantova 1914), giornalista e scrittore, vive e lavora a Roma. È stato direttore per molti anni di «Paese Sera». Oggi collabora attivamente al programma quindicinale di vita e cultura ebraica di Rai2, «Sorgente di vita». Tra i suoi libri: Israele: quarant’anni di storia (Marietti 1985), Italiani ed ebrei: come eravamo (Marietti 1988) sulle leggi razziali del fascismo, Quel che vide il Mat Cassi (Marietti 1992), 16 ottobre 1943. La grande razzia degli ebrei (Giuntina 1993; Premio Acqui Storia).
L’Ultima Notte
Autore/i: Jesi Furio
Editore: Casa Editrice Marietti
prima edizione, avvertenza dell’editore.
pp. 102, Genova
Dopo secoli di umiliazioni e di silenzi, gli esseri della notte, della terra e del sangue leggono nel cielo il segno della loro imminente riscossa. Stanco degli uomini, Nostro Signore ha premiato la paziente attesa, il lungo carcere dei vampiri, la composta devozione del conte Dracula. Esplode la grande battaglia per la conquista del mondo: la terra comincia a lottare contro il cemento, la natura contro la città, le schiere dei vampiri contro lo sbandato esercito degli uomini. E gli uomini soccombono rapidamente: al consigliere Moriqì, che cerca l’ultima disperata difesa della città in sfacelo, della luce delle lampade contro il buio della notte, non rimane, per continuare a sperare, che l’aiuto degli artisti, dei creatori di immagini e di illusioni: il Grande Poeta e Faraqàt, il giocoliere del teatro delle ombre. La notte suprema della Città si popola allora di lotte e di visioni, di dialoghi celesti e di messi diabolici, di tradimenti e di speranze, di Santi e di Demoni: la guerra tra uomini e vampiri è giunta al suo momento decisivo, e ha per sfondo proprio la capitale subalpina, una Torino rivisitata alla luce delle esperienze adolescenziali dell’autore. Questa prova narrativa, Ultima notte, è il risultato di lunghe prove e di riflessioni protrattesi per un decennio, e cattura per la sua straordinaria efficacia drammatica e stilistica, in cui si fondono con divertissement e fantasia la letteratura, le scienze e le arti, attraversate da un genio insaziabile, onnivoro e curioso, assolutamente raro nel panorama della nostra cultura, come Furio Jesi, lo straordinario studioso del mito e della letteratura, l’antropologo e il germanista tanto apprezzato e prematuramente scomparso. Questa ri-edizione del lavoro che lo studioso torinese era solito definire come il suo «romanzo vampirico» e che fu apprezzato anche da Italo Calvino è arricchita, in Appendice, di una serie di inediti, costituiti da materiali preparatori e da suggestive varianti.
Furio Jesi (Torino 1941-Genova 1980) studioso di miti, storico delle religioni, critico letterario, traduttore e infine professore di Lingua e Letteratura tedesca nelle Università di Palermo e di Genova, ha pubblicato dapprima ricerche su temi attinenti il mito e le scienze religiose nell’ambito della civiltà egizia, greca e tracia. Si è poi dedicato all’approfondimento dei problemi posti dalle manifestazioni del mito nella moderna letteratura mitteleuropea. Tra i suoi scritti: La ceramica egizia (1958; nuova ed. 2008); Germania segreta (1967; nuova ed. 1992); Letteratura e mito (1968; nuova ed. 2002); Mitologie intorno all’illuminismo (1972; nuova ed. 1990); monografie su Rilke, Thomas Mann, Brecht, Kierkegaard, Rousseau, Pascal (1971-73); Mito (1973; nuova ed. 2008); Esoterismo e linguaggio mitologico. Studi su Rainer Maria Rilke (1976; nuova ed. 2002); La festa. Antropologia, etnologia, folklore (1977); Il linguaggio delle pietre. Alla scoperta dell’Italia megalitica (1978); La cultura di destra (1979; nuova ed. 1993); Materiali mitologici (1979; nuova ed. 2001); L’ultima notte (1987); L’accusa del sangue. Mitologie dell’antisemitismo (1993; nuova ed. 2007); la corrispondenza con K. Kerényi Demone e mito. Carteggio 1964-1968 (1999); Spartakus. Simbologia della rivolta (2000); Bachofen (2005); Il tempo della festa (2013).
I Figli di Colombo
Storia degli italiani d’America
Autore/i: Amfitheatrof Erik
Editore: U. Mursia Editore
unica edizione, introduzione dell’autore, traduzione dall’inglese di Anna Molle Briasco e Paulette Peroni.
pp. 336, Milano
I figli di Colombo sono gli italiani che dalla scoperta dell’America fino ai nostri giorni lasciarono un segno nella storia e nel costume del nuovo grande Paese, disegnando come un immenso affresco, dove anche i pochi tratti scuri fanno risaltare la luminosa immagine generale.
La Banca d’America e d’Italia, nel curare la presente edizione speciale di quest’opera, ha voluto rendere omaggio alla memoria di Amadeo Pietro Giannini, fondatore della Banca d’America e d’Italia e della Bank of America, diventata, sotto la sua guida, la più grande Banca del mondo.
La sua personalità dominò la scena finanziaria americana per quasi un cinquantennio soprattutto in virtù delle sue alte doti morali, delle sue ferme convinzioni e dei suoi nobili intenti. Egli volle essere soltanto un piccolo azionista dei colossi finanziari da lui Creati e diretti, donando in larga misura a favore di enti, istituti e fondazioni per il bene ed il progresso delle comunità.
Alla sua morte lasciò un patrimonio personale non ingente, forse minore di quello con cui aveva cominciato la sua attività di banchiere all’inizio del secolo XX.
Un Tocco di Speranza
Un guaritore ci insegna a diventare guaritori – La storia di un uomo dallo straordinario potere di guarigione
Autore/i: Kraft Dean; Kraft Rochelle
Editore: Edizioni Corbaccio
traduzione dall’americano di Giorgio Arduin.
pp. 304, nn. ill. b/n, Milano
Come vi sentireste se la sicura della vostra macchina cominciasse a conversare con voi e rispondesse coerentemente alle vostre domande? Attraverso questo e altri fenomeni inspiegabili e inattesi l’autore ha preso coscienza delle proprie doti di guaritore. A mano a mano che acquisiva esperienza la sua fama aumentava e ben presto ha potuto annoverare tra la sua clientela artisti celebri, personaggi famosi ed esponenti del mondo medico. Un’estrema lucidità e un comprensibile scetticismo lo hanno indotto ad accettare di sottoporsi ad alcuni esperimenti scientifici durante i quali ha dimostrato di possedere un’energia guaritrice che la scienza non è riuscita a spiegare. Nel corso di uno di questi, condotto dal Lawrence Livermore Laboratory e ripetuto dalla Science Unlimited Research Foundation, ha dato ripetutamente prova di essere in grado di uccidere alcune cellule cancerogene semplicemente tenendo fra le mani la provetta di vetro in cui erano sigillate. In questo libro Dean Kraft racconta la sua singolarissima vicenda e le implicazioni di un dono che lo ha spinto sempre più ad aiutare gli altri e ad alleviarne la sofferenza. Egli descrive le sue numerose esperienze di «guaritore con le mani», fornendo ai lettori utili consigli ed esercizi pratici per guarire se stessi e gli altri. Mettendo a confronto varie tecniche e metodologie, Kraft ci insegna inoltre a distinguere quali sono le sindromi da cui è possibile guarire con la pranoterapia e quali invece richiedono assolutamente interventi di medicina tradizionale, dando così prova della sua grande onestà professionale e intellettuale e regalandoci un libro utile e al tempo stesso coinvolgente.
«Era il 22 novembre 1972: la data rimarrà scolpita per sempre nella mia memoria. Il mio capo Buddy e io… stavamo parlando della giornata lavorativa appena trascorsa e Buddy aveva da poco svoltato nella Ocean Parkway quando le quattro serrature elettriche delle portiere cominciarono a scattare su e giù rapidamente. Dopo esserci assicurati che non avevamo toccato i pulsanti del cruscotto, concludemmo che doveva trattarsi di un corto circuito, ma non era mai accaduto prima e le serrature continuavano a scattare ogni due minuti senza il nostro intervento. Buddy era seccato perché avrebbe dovuto trovare il tempo per portare la macchina in officina. Poi, scherzando, suggerì che forse il responsabile del fenomeno era uno ‘spirito’… Presi parte al giochetto e solennemente ordinai: ‘Se c’è uno spirito in questa macchina, faccia cinque scatti!’ Clic…Clic, clic, clic, clic…»
Dean Kraft, è nato a Washington D.C. quarantasette anni fa e ha scoperto di possedere doti di guaritore quando aveva ventidue anni. Con l’aiuto della moglie Rochelle, svolge con grande successo ed estrema serietà l’attività di pranoterapeuta negli studi che ha aperto a New York, in Florida e a Los Angeles.
Il Vero Volto della Astrologia
Titolo originale: Le Vrai Visage de l’Astrologie
Autore/i: Kerneïz Constant
Editore: Gherardo Casini Editore
prima edizione, traduzione A. del Massa, collana: La Scienza e la Vita n° 22 – Collezione di Divulgazione Scientifica.
pp. 296, ill. in b/n n.t., Roma
L’Astrologia, credenza magico-occultistica antica quanto la vita cosciente dell’umanità, è andata sempre soggetta ai più fantastici travestimenti pseudo-scientifici, religiosi, folkloristici. Il Kerneïz – autore anche del volume Hatha Yoga apparso nella medesima collezione – tenta in questo libro di dare un’esposizione lucida, obiettiva e critica dei più importanti motivi delle credenze astrologiche, soprattutto per ciò che riguarda i pronostici sul destino individuale, a seconda delle costellazioni sotto le quali ciascun individuo è nato, i vari temperamenti, variamente influenzati dalle congiunture siderali, e via dicendo. Anche per chi non condivida queste credenze remote e strane, non è facile sottrarsi al loro prestigio, tramandandoci dalle antiche civiltà, poetico e mitico ad un tempo, e alla misteriosa attrazione che possiede l’ipotesi, antica quanto l’uomo, d’una relazione cosmica tra il destino dell’uomo e i corpi planetari. La scienza moderna non crede più a questa relazione: ma si tratta forse d’un limite della scienza moderna. Il vero volto di questa misteriosa saggezza può ancor oggi possedere un fascino per noi, il fascino medesimo del volto della Sfinge.