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Marxismo e Cristianesimo

Marxismo e Cristianesimo

Autore/i: Girardi Giulio

Editore: Cittadella Editrice

quarta edizione aumentata, presentazione di Franziskus Koenig, premessa dell’autore.

pp. 316, Assisi

G. Girardi si è dimostrato uno dei migliori conoscitori del marxismo, sia nella sua storia sia nelle sue forme contemporanee. Ha richiamato con efficacia i punti essenziali da cui il dialogo tra cristianesimo e marxismo dovrebbe muovere. E un particolare merito del presente lavoro dell’eccellente specialista il fornire una Solida conoscenza di quegli elementi che sono necessario presupposto di un tale dialogo, e di distinguere tra le cose che in ordine a esso sono essenziali e quelle che non lo sono. Quanto il marxismo sia per sua natura legato all’ateismo si deve ricavare non solo dall’analisi del marxismo stesso, ma anche in forte misura dalla evoluzione degli Stati marxisti sul terreno politico. È un particolare merito del Girardi l’aver posto con molta acutezza tale questione. (Card. Franziskus Koenig presidente del segretariato per i non credenti)

Giulio Girardi ha scritto sul marxismo le pagine più penetranti e più comprensive. («Le monde» 23 dicembre 1965 – Roger Garaudy direttore del centro di studi marxisti di Parigi docente nell’università di Poitiers)

Ho una grande ammirazione, intellettuale e morale. per don G. Girardi. Intellettuale e morale insieme, in modo non separabile. Ritengo infatti che la virtù caratteristica di G. G. sia una perfetta onestà intellettuale. Rovesciando una posizione tradizionale della apologetica cattolica dominante un tempo, egli si pone nell’atteggiamento di chi vuole, innanzitutto. capire fino in fondo chi la pensa diversamente da lui. Accade cosi che non solo la sua esposizione del pensiero marxista sia quanto mai corretta e penetrante, ma accade persino talvolta che il marxista stesso, attraverso il lucido filtro del pensatore cristiano, veda meglio taluni valori di cui è portatore.
G. G. dà con i suoi scritti testimonianza viva di cosa significhi una fede profonda ma aperta alle altre esperienze. Cristiano. cattolico. sacerdote con pienezza e fermezza, è insieme uomo del dialogo. (Lucio Lombardo-Radice membro del comitato federale del p.c.i. romano ordinarlo nell’università di Roma)

Giulio Girardi è ordinario di filosofia teoretica nell’ateneo salesiano di Roma e direttore dell’enciclopedia su – l’ateismo contemporaneo » alla quale collaborano 150 specialisti di tutto il mondo.
Durante il Concilio ha partecipato alla stesura dello schema XIII.
specialmente per i paragrafi sull’ateismo. Sua costante preoccupazione è quella di congiungere il rigore della riflessione filosofica con l’aderenza ai problemi più impegnativi dell’esistenza, aprendosi con sensibilità alle correnti più vive del mondo moderno.

Di Ritorno dall’Aldilà

Di Ritorno dall’Aldilà

La morte apparente – Escursioni verso altre dimensioni – Le sconvolgenti testimonianze di coloro che sono stati richiamati in vita – “Di là c’è l’armonia perfetta della natura” – Sorprendenti analogie con i messaggi dei defunti.

Autore/i: Delacour Jean-Baptiste

Editore: Armenia Editore

prefazione di A. Resch, premessa dell’autore, traduzione di Margret Trombetta.

pp. 224, Milano

“Un osservatore scientifico che, lontano da ogni romanticismo, si trova davanti all’organismo morto, vede come la morte distrugge, a poco 3 poco, un corpo che si era formato nel corso di anni, come essa distrugge una personalità che ha impiegato molto tempo per diventare uomo”.
Ma è proprio vero che dopo la morte c’è solo il nulla? Siamo destinati a scomparire per sempre nel buio della non-esistenza?
Questo libro raccoglie le testimonianze di numerose persone che si sono trovate sospese fra la vita e la morte, aggrappate a quella soglia oscura dove naufraga la nostra esistenza e da cui parte un’altra nave per un nuovo viaggio nell’ignoto. Sono i racconti di individui clinicamente morti e riportati, quasi per miracolo, in vita: paesaggi favolosi e scintillanti, ponti sospesi sul vuoto, incontri con persone care già scomparse. La fenomenologia è ampia e varia, ma coerente nelle sue linee essenziali, tesa ad una conclusione unanime: la nostra vita non si arresta con la morte. Al di là delle cose che conosciamo, al di là delle esperienze che ci sono note, ci attende qualcosa di cui ignoriamo ancora gli esatti contorni.
Le profondità oscure e le alture illuminate, questo mondo e l’al di là, le cose lontane e vicine si mescolano, si confondono; non hanno confini, né tempo né fine. Tutto è reale e vivo in una dimensione che supera i para. metri usuali del nostro pensiero, in questo affascinante viaggio verso lidi che tutti, prima o poi, dovremo toccare.
Perché la morte, forse, è solo lo stadio di transizione che ci spalanca le porte di un universo più libero.

Ritratto di Medium

Ritratto di Medium

Storie vere di fatti misteriosi

Autore/i: Turi Anna Maria

Editore: Rusconi

prefazione di Roberto Gervaso.

pp. 232, Milano

Chi può dire che cosa sia un medium? A partire dall’Ottocento filosofi, psicologi, psichiatri e perfino criminologi si sono sforzati di penetrare il mistero della medianità, dopo averla fatta oggetto di studi approfonditi.
Ma spesso è accaduto che la mente fredda e razionale dello scienziato sia stata vittima di suggestioni irresistibili, e quindi di fatali errori: questo per l’arte maliziosa e il potere nascosto del medium. Egli e il suo investigatore, perciò, hanno volentieri confuso i loro destini, abbandonandosi a una pazza avventura, in cui l’irreale era meraviglioso, la realtà una bugia assolutamente attendibile, l’amore un’estasi mai provata, e ogni parola poesia. Nella galleria dei personaggi medianici v’è l’indovino come l’artista, il mistico come l’attore nato, e soprattutto il nevrotico, malato interessantissimo. Tutti esseri liberi, dotati e creativi, anche se più degli altri predisposti alla sofferenza. Chi, ancor oggi, può dire esattamente cosa sia un medium, se non l’uomo che conosce il demonio che è in lui?

Incontri con Uomini Straordinari

Incontri con Uomini Straordinari

Titolo originale: Rencontres avec des Hommes Remarquables

Autore/i: Gurdjieff Georges Ivanovič

Editore: Adelphi Edizioni

premessa all’edizione francese, nota di J. de Salzmann e H. Tracol, traduzione di Gisèle Bartoli, in copertina: Guillaume, Charmeur de Serpents (1938).

pp. 392, Milano

Gurdjieff è una delle più enigmatiche e soggioganti figure che abbiano traversato questo secolo. Per molti, incontrarlo volle dire «cambiare la vita», imparare a essere: fra questi René Daumal, Katherine Mansfield, il filosofo Uspenskij. E molti furono anche i suoi nemici e denigratori, che videro in lui soltanto un mistificatore dai pericolosi poteri.
Quando Gurdjieff arrivò in Francia, nel 1922, accompagnato da un piccolo gruppo di seguaci, già lo precedevano disparate leggende. A Parigi, in breve tempo, dopo che egli ebbe costituito la comunità del Prieuré, presso Fontainebleau, si cominciò a parlare di lui come di un maestro inaudito e sconcertante, che insegnava innanzitutto – con l’ausilio di tecniche che sembravano collegate ad antichissime dottrine orientali – a risvegliarsi da una vita di automi addormentati. Tale, infatti, egli giudicava la vita normale degli occidentali. Da quel momento fino alla morte, avvenuta a Parigi nel 1949, l’insegnamento di Gurdjieff si diffuse capillarmente, toccando le persone più diverse: e ancora oggi i suoi seguaci sono sparsi in ogni parte del mondo. Con Incontri con uomini straordinari, pubblicato postumo nel 1960, Gurdjieff non ci introduce soltanto al suo insegnamento, ma solleva il velo sulla sua vita precedente all’arrivo in Francia. Per lui, comunque, come per i sapienti antichi, velare e svelare sono lo stesso gesto, sicché tutto si troverà in queste memorie salvo un taglio di esattezza documentaria: questi ricordi, strabilianti come un sontuoso romanzo d’avventure, animati in ogni riga da una sapiente buffoneria e da un’ispida bruschezza, raccontati nella stessa maniera che usava nella vita, «con una semplicità orientale che sconcertava per la sua apparenza di ingenuità», sono per Gurdjieff innanzitutto uno strumento per iniziare il lettore alle sue dottrine, per sottoporlo a una serie di choc e di paradossi che possono orientarlo verso il risveglio. Dal padre di Gurdjieff, splendida figura di cantore mediorientale, ai suoi imprevedibili amici e compagni in spedizioni nel cuore dell’Asia, alla ricerca della Conoscenza nascosta, vediamo sfilare davanti ai nostri occhi una serie di persone che hanno come una dimensione in più del reale, un po’ come la coscienza nel senso di Gurdjieff ha tutt’altra dimensione rispetto alla coscienza nel senso comune. Ognuna di queste figure si impone con la concretezza dei più felici personaggi romanzeschi, ognuna contribuisce per la sua parte a illuminare in una certa prospettiva un insegnamento che mette tutto in causa, ognuna infine rispecchia, in una moltitudine di sfaccettature, il personaggio che sta al centro e parla – e indubbiamente è il più straordinario di tutti: Gurdjieff stesso, “l’inconoscibile Gurdjieff”.

Studi sull’Induismo

Studi sull’Induismo

Autore/i: Guénon René

Editore: Manilo Basaia Editore

traduzione di Antonino Anzaldi.

pp. 136, Roma

Tra gli errori specificamente moderni uno di quelli che si oppongono più direttamente a qualsiasi vera comprensione delle dottrine tradizionali è quello che si potrebbe chiamare «storicismo». Si tratta in fondo di una semplice conseguenza della mentalità «evoluzionista»; esso consiste nel supporre che ogni cosa abbia dovuto avere inizio nella forma più rudimentale per poi subire una elaborazione progressiva, tanto che una concezione tanto più tardi è apparsa, quanto più è giudicata d’ordine elevato implicando che essa non può essere che «il prodotto di una civilizzazione già avanzata». A questo modo di vedere, conviene opporre nettamente l’affermazione che all’origine tutto ciò che appartiene al campo intellettuale si trova in uno stato di perfezione, dal quale, in seguito non fa che allontanarsi gradualmente nel corso dell’«ottenebramento». Se applichiamo queste considerazioni generai. alla dottrina indù, diremo che, contrariamente all’opinione degli orientalisti, non esiste nulla di ciò che è chiamato «Vedismo», «Brahmanesimo» e «Induismo», se si intendono con questi termini delle dottrine che avrebbero visto la luce in epoche successive e si sarebbero sostituite le une alle altre.

René Guénon (1886-1951) è il principale studioso contemporaneo di quella particolare corrente di pensiero che si definisce «tradizionale». Interrotti gli studi matematici, nel 1909 fonda la rivista «La Gnose», nel 1912 si sposa ed entra nell’islamismo, nel 1921 pubblica i primi suoi libri, nel 1928 muore la moglie e inizia la sua assidua collaborazione a «Le Voile d’Isis» poi «Etudes Traditionnelles», nel 1930 si stabilisce al Cairo dove nel 1934 sposa la figlia di uno sceicco da cui avrà quattro figli, in vita pubblica una quindicina di volumi ed un’altra decina (formati da raccolte organiche di articoli) appaiono dopo la sua morte.

Giovanni Scoto Eriugena

Giovanni Scoto Eriugena

Tre studi

Autore/i: Gregory Tullio

Editore: Le Monnier

pp. 88, Firenze

Sommario:

  • Dall’uno al molteplice
  • Mediazione e incarnazione
  • «Contemplatio theologica» e storia sacra

Il Vangelo da Gerusalemme a Roma

Il Vangelo da Gerusalemme a Roma

L’Origine del Cristianesimo negli Atti degli Apostoli

Autore/i: Marchesi Giovanni

Editore: Rizzoli

introduzione dell’autore.

pp. 304, 2 cartine b/n, Milano

«La cultura dello spirito può progredire finché vuole…
ma non potrà mai andare oltre l’altezza e la cultura del cristianesimo quale brilla nei Vangeli» (Goethe).

Proprio questa «altezza» del messaggio cristiano, incentrato in Gesù Cristo, è quella che gli Apostoli hanno predicato anzitutto agli ebrei di Gerusalemme e della Palestina biblica, e quindi a tutti i popoli dell’impero romano, fino a Roma, Capitale del mondo antico. Il libro di padre Giovanni Marchesi, seguendo il filo conduttore del racconto biblico degli Atti degli Apostoli, integrato dalle Lettere soprattutto di san Paolo, fa rivivere – sotto l’aspetto teologico, storico e culturale – l’origine del cristianesimo, il più grande fenomeno spirituale nella storia dell’umanità. Il lettore riscopre anzitutto l’incontro, talvolta drammatico, tra il Vangelo di Gesù Cristo, predicato dagli Apostoli, e il mondo ebraico e greco-romano; nello stesso tempo è messa in luce la matrice spirituale della civiltà occidentale, alimentata nel suo nascere e nella sua più alta formazione umanistica dal cristianesimo. Perciò questo libro, di facile e piacevole lettura, è destinato a tutti, credenti e non credenti.

Giovanni Marchesi, padre Gesuita, è scrittore de La Civiltà Cattolica ed è professore di teologia presso la Pontificia Università Gregoriana e il Pontificio Istituto Orientale (Roma). Oltre i numerosi saggi teologici, ha pubblicato: «La cristologia di Hans Urs von Balthasar» (1977), «Il Vangelo della salvezza – Anno A» (19892), «Il Vangelo della speranza – Anno B» (19902), «Il Vangelo della misericordia – Anno C» (1988), «Cinque minuti di speranza. Incontri radiofonici col Vangelo» (1988). Collabora spesso ai programmi religiosi della RAI.

La Storia dei Templari

La Storia dei Templari

Autore/i: Barber Malcolm

Editore: Edizioni Piemme

prefazione dell’autore, traduzione dall’inglese di Mirco Scaccabarozzi.

pp. 480, nn. ill. b/n, Casale Monferrato (AL)

L’Ordine del Tempio e stato il più enigmatico e controverso esercito di Santa Romana Chiesa. Fondato nel 1119 per proteggere i pellegrini in Terra Santa, in breve tempo diventò una delle più potenti corporazioni del mondo medievale, ma la sua travolgente ascesa si interruppe sul rogo che il re di Francia fece preparare per Giacomo di Molay, ultimo maestro del Tempio.
Malgrado la misteriosa perdita dell’archivio centrale, i templari hanno lasciato molteplici testimonianze della loro esistenza: come guide delle crociate in Palestina e in Siria, come amministratori di un’ampia rete di beni e terreni, come banchieri e armatori.
Il tragico epilogo della loro storia ha inciso profondamente nell’immaginario collettivo, generando una “storia parallela”, in cui la segreta presenza dei templari viene evocata per spiegare misteri che spaziano dalle cospirazioni massoniche alla reliquia della Sacra Sindone.
L’avvincente narrazione di Malcolm Barber offre non solo una rigorosa e approfondita introduzione alla realtà storica di quest’ordine, ma ripercorre anche la genesi e lo sviluppo del mito nato intorno a questa leggendaria istituzione.

Malcolm Barber, inglese, docente di storia medievale presso l’Università di Reading in Gran Bretagna, è considerato tra i più accreditati e autorevoli studiosi dei templari. È autore di numerosi saggi e pubblicazioni dedicati ai vari aspetti della storia dell’Ordine del Tempio.

Hatha Yoga – Volume secondo

Hatha Yoga – Volume secondo

L’Arte di Star Bene – Un testo fondamentale per fare yoga

Autore/i: Yogi Ramacharaka

Editore: La Bussola Editrice

prefazione dell’autore.

pp. 144, Roma

Vantaggi della respirazione yogica – Respirazione completa: esercizi – Respirazione con il naso non con la bocca – Le cellule: Struttura e funzione Dominio degli organi involontari – Il prana – Esercizi – Come riposare e rilassarsi – Esercizi di rilassamento – Esercitate corpo e mente – L’importanza del bagno – Il sole fonte di prana Aria aperta e sole – Il sonno riparatore – Sublimazione dell’energia sessuale – Il carattere e la mente istintiva – Manifestazione dello spirito infinito.

La Chiave Accantonata

La Chiave Accantonata

Friedrich Nietzsche, Pablo Picasso, Käthe Kollwitz, Buster Keaton… Perchè un Bambino Maltrattato Diventa un artista e non un Criminale Assetato di Vendetta?

Autore/i: Miller Alice

Editore: Garzanti Editore

prima edizione, premessa dell’autrice, traduzione dal tedesco di Umberto Gandini, titolo originale: Der gemiedene Schlüssel.

pp. 144, nn. ill. b/n, Milano

La “chiave accantonata” del titolo è quella dell’infanzia, che apre serrature arrugginite e ci fa scoprire prospettive inattese. Risalendo alle esperienze del bambino, diventa possibile interpretare il destino dell’adulto, capire come un bambino maltrattato e traumatizzato possa diventare un artista o un filosofo oppure, al contrario, un criminale assetato di vendetta.
Rifacendosi anche alla propria sofferta autoanalisi, Alice Miller esamina nella Chiave accantonata individui molto particolari: un filosofo come Friedrich Nietzsche, sorpreso in un’immagine celebre ed emblematica, con la frusta in mano; due pittori come Pablo Picasso, con le esplosioni di corpi che caratterizzano i suoi quadri, e Käthe Kollwitz, nella cui opera ricorre ossessivamente l’immagine della morte che rapisce e libera un bambino; un attore comico come Buster Keaton, con la sua maschera impassibile.
Applicando il suo metodo d’indagine a queste personalità profondamente segnate da un trauma infantile, Alice Miller ci guida alla scoperta delle radici della creatività, aiutandoci a scoprire verità che possono risparmiare gli esseri umani dall’odio e dalla cieca furia dell’autodistruttività.

Alice Miller ha compiuto la sua formazione a Zurigo, dove vive e lavora. Delle sue opere, sono state pubblicate in Italia Il bambino inascoltato: realtà infantile e dogma psicoanalitico (1981), Il dramma del bambino dotato (1982), La persecuzione del bambino: le radici della violenza (1987), L’infanzia rimossa (Garzanti 1990), La fiducia tradita (Garzanti 1991)

La Fiducia Tradita – Violenze e Ipocrisie dell’Educazione

La Fiducia Tradita – Violenze e Ipocrisie dell’Educazione

In Difesa dei Diritti dell’Infanzia, per Comprendere le Esigenze del Bambino e non Affidare al Caso l’Avvenire dei Nostri Figli

Autore/i: Miller Alice

Editore: Garzanti Editore

prima edizione, introduzione dell’autrice, traduzione dal tedesco di Umberto Gandini, titolo originale: Abbruch der Schweigemauer.

pp. 144, Milano

Il bambino è un essere psicologicamente indifeso e facilmente plasmabile, e durante i primi anni di vita subisce i traumi più forti e dolorosi; ma dal momento che l’unica sua risorsa contro il dolore è la rimozione immediata, il piccino «dimentica» subito la ferita (fisica o psichica) che gli viene inferta da chi dovrebbe invece provvedere ai suoi bisogni.
Secondo Alice Miller, tutti noi ci portiamo dentro il bambino che siamo stati; il problema è che non lo vogliamo e non lo sappiamo ascoltare, benché sia portatore delle nostre verità più profonde. Da adulti, ci ritroviamo infelici, inquieti e nevrotici, e spesso del tutto incapaci di comprendere il motivo della nostra sofferenza: nessuno ricorda più, infatti, le ferite subite durante l’infanzia.
Da questa riflessione sul mondo degli adulti, Alice Miller passa all’osservazione e alla difesa dell’universo infantile. Un bambino «male amato» o non desiderato è destinato a diventare un adulto potenzialmente violento, che si rifarà sugli altri per i traumi del disamore patito in tenera età. Gli adulti, nell’efficace immagine dell’autrice, battono i figli come fossero metallo da forgiare, fino a trarne ubbidienti robot di cui potersi servire: ma, così facendo, rischiano di produrre dei futuri criminali.
Alice Miller spezza una lancia in difesa dell’infanzia, contro ogni tipo di abuso sui bambini: ancora oggi, troppe persone sono sorde al problema della violenza sui minori, e le leggi che puniscono i genitori che maltrattano i figli sono gravemente carenti. Senza dimenticare che il presupposto di una corretta educazione è una maternità voluta e consapevole.
La fiducia tradita ci invita a guardare nel nostro passato, perché la guarigione di ognuno può passare solo attraverso l’accettazione dei propri traumi giovanili; ma anche perché non vengano riprodotti antichi metodi educativi (o meglio, diseducativi), che non fanno altro che tramandare di generazione in generazione un’eredità di violenza e di sofferenze.

Alice Miller ha compiuto la sua formazione a Zurigo, dove vive e lavora. Delle sue opere, sono state pubblicate in Italia Il bambino inascoltato: realtà infantile e dogma psicoanalitico (1981), Il dramma del bambino dotato (1982), La persecuzione del bambino: le radici della violenza (1987), L’infanzia rimossa (Garzanti 1990).

L’Infanzia Rimossa – Dal Bambino Maltrattato all’Adulto Distruttivo nel Silenzio della Società

L’Infanzia Rimossa – Dal Bambino Maltrattato all’Adulto Distruttivo nel Silenzio della Società

Autore/i: Miller Alice

Editore: Garzanti Editore

prima edizione, introduzione dell’autrice, traduzione dal tedesco di Umberto Gandini, titolo originale: Der gemiedene Schlüssel.

pp. 182, Milano

Cecità, indifferenza, disattenzione rispetto alle esigenze affettive dei bambini sono comportamenti molto diffusi i cui effetti di lunga durata sono spesso ignorati dai genitori.
Attraverso la sua lunga attività terapeutica, Alice Miller ha maturato la convinzione che alla radice di quasi tutti i comportamenti violenti dell’uomo adulto vi siano i traumi e le angosce derivanti dalle mancate risposte affettive che i genitori hanno inflitto ai bambini. In questo libro l’autrice indaga le forme in cui si attua e le ragioni che determinano la sistematica disattenzione di molti genitori nei confronti dei figli; ci spiega inoltre come si innescano certi meccanismi perversi che trasformano progressivamente la sensazione del bambino di essere rifiutato in comportamenti aggressivi e violenti. Infine, con la chiarezza e la lucidità che le sono proprie, Alice Miller indica il cammino terapeutico da seguire affinché s’interrompa la costante rimozione della propria infanzia, e possa riemergere in noi il bambino che era stato rifiutato e «rimosso» mediante l’educazione che ci è stata impartita.

Alice Miller ha compiuto la sua formazione a Zurigo dove vive e lavora. Delle sue opere, sono uscite in edizione italiana Il dramma del bambino dotato, La persecuzione del bambino: le radici della violenza, Il bambino inascoltato: realtà infantile e dogma psicoanalitico.

La Separazione degli Amanti – Una Fenomenologia della Morte

La Separazione degli Amanti – Una Fenomenologia della Morte

Autore/i: Caruso Igor Alexander

Editore: Giulio Einaudi Editore

unica edizione, premessa dell’autore, traduzione di Ada Cinato, titolo originale: Die Trennung der Liebenden – Eine Phänomenologie des Todes.

pp. VI-362, Torino

In un amore passionale che ha portato due persone a fondersi in un’unità simbiotica, al di fuori della quale è impossibile vivere, l’improvvisa separazione costituisce l’esperienza della morte nella vita. L’identificazione narcisistica con l’altro trasforma questa catastrofe in una perdita di sé, nella morte di una notevole parte di sé.
Muovendo da tale postulato e sulla base di numerosi casi clinici o di biografie di «separati», Caruso si propone di indagare gli aspetti fenomenologici, psicoanalitici e antropologici della separazione fra persone che si amano. E nella separazione volontaria egli individua qualcosa di piu difficile da superare della stessa morte fisica del partner perché, per potersi compiere, deve uccidere la coscienza di un essere vivente in un altro essere vivente. Entrambi gli amanti sanno infatti che il loro dolore sarà tremendo, e tuttavia breve: sanno che ognuno scorderà l’altro. Questa è, per Caruso, la presenza della morte nella coscienza e, insieme, la morte della coscienza. Questa èda condanna capitale che ciascun partner pronuncia per poter sopravvivere.
La ricerca – che si avvale degli strumenti conoscitivi della psicoanalisi, dell’antropologia e della filosofia – è incentrata sul funzionamento dei dinamismi psichici e dei meccanismi di difesa (aggressività, indifferenza, idealizzazione…) in particolare in quei casi di separazione che gli amanti si impongono con uno «sforzo di volontà», sotto la spinta di «circostanze oggettive».
Un libro che sollecita letture in molteplici ambiti disciplinari e si pone come uno specchio critico, utile a comprendere e a elaborare una condizione universale: la separazione dagli oggetti d’amore.

Nato nel 1914 in Russia (Tiraspol) da famiglia di lontane origini italiane, formatosi in Belgio all’Università di Lovanio, Igor Alexander Caruso svolse la parte piu significativa della sua attività terapeutica e didattica in Austria, dove fondò nel 1947 l’Associazione viennese di psicologia del profondo e dove insegnò dal 1967 al 1981, anno della sua morte, all’Università di Salisburgo. Nucleo della sua antropologia psicoanalitica sono gli oltre duecento studi su simbolo, narcisismo, pulsione di morte, aggressività, socializzazione, formazione della coscienza, personalizzazione. Alla base del suo pensiero vi sono la psicoanalisi freudiana, l’esistenzialismo cristiano e il marxismo non ortodosso.

Mestro Eckhart e la Mistica Renana

Mestro Eckhart e la Mistica Renana

Autore/i: Jeanne Ancelet-Hustache

Editore: Edizioni Paoline

premessa dell’editore, traduzione dal francese di Alberico Giorgetti, titolo originale: Maître Eckhart et la Mystique Rhénane.

pp. 200, Milano

Vissuto tra il 1260 e il 1328 all’incirca, Eckhart respira l’atmosfera del basso Medioevo, caratterizzato da discordie politiche e religiose, calamità naturali e vaste trasformazioni sociali, religiose e culturali. Giovanissimo novizio domenicano a Erfurt nel 1285, passa poi allo Studio generale di Colonia, e infine a Parigi come lector sententiarum. Parigi, crocevia di culture e della civiltà cristiana, ne plasma pensiero, vita e opera. La docenza a Colonia e a Parigi, le responsabilità assunte nel suo Ordine, la giurisdizione su diversi monasteri domenicani femminili della Sassonia, ne fanno un pellegrino europeo. Né teologo sistematico, né filosofo, Eckhart è soprattutto un mistico, come rivelano queste pagine. Lungo i secoli attorno alla sua opera si sono alternati interesse e oblio. Oggi i suoi temi, quali il «fondo» dell’anima con le sue potenze, il distacco, la ricerca di Dio, riesaminati dal punto di vista antropologico, spirituale e psicologico, pongono interrogativi essenziali all’esistenza umana.

Divinazione Geomantica – Guida Pratica

Divinazione Geomantica – Guida Pratica

Titolo originale: A Practical Guide to Geomantic Divination

Autore/i: Regardie Israel

Editore: Hermes Edizioni

traduzione dall’inglese di Maria Concetta Scotto di Santillo.

pp. 80, nn. illustrazioni b/n, Roma

Ogni essere umano è dotato, in misura maggiore o minore, di qualche latente capacità di percezione extra-sensoriale. Lo scopo di questo libro, oltre a quello di indicare come predire, attraverso la geomanzia, ciò che deve ancora accadere, è quello di aiutare a sviluppare ed esprimere queste capacità psicospirituali interiori. In questo senso, tutti i sistemi di divinazione si possono considerare validi. La geomanzia, è il più semplice, in quanto lo si può usare per ottenere rapidamente un “sì” o un “no” alle domande poste. In seguito, con la pratica, si potrà sviluppare la capacità di ampliare queste prima risposte dirette. Quanto più si conoscono gli altri sistemi divinatori, tanto più si potrà applicare questa conoscenza ed esperienza alla lettura geomantica, riuscendo così ad approfondire l’interpretazione. Una certa familiarità con i principi fondamentali dell’astrologia (significati basilari di pianeti, segni e case) renderà i meccanismi della geomanzia relativamente più semplici da comprendere ed applicare. I simboli geomantici sono sedici. Ciascun simbolo consiste in quattro linee, ognuna delle quali presenta uno o due punti. Le sedici figure sono semplicemente le variazioni con cui si possono disporre uno o due punti su quattro linee. Questo sistema non è molto dissimile da quello dell’I-Ching, dove dalle due semplici linee Yin (spezzata) e Yang (continua), nascono i sessantaquattro esagrammi, ognuno con un significato specifico. La divinazione geomantica differisce soltanto nel fatto che il metodo di trattare questi simboli fornisce risposte più complete ed elaborate rispetto all’I-Ching. Tuttavia, le maniera di operare sono simili: entrambe si basano sulle leggi del mutamento, sulle intelligenze geomantiche, o sull’azione dell’inconscio. Attraverso la divinazione geomantica, questo “incomparabile veggente” – l’inconscio – riesce a fornire tutte le risposte a domande specifiche di ogni genere. Il volume spiega praticamente come fare.

Figlio di poveri emigranti ebrei, Israel Regudy nacque a Londra il 17 novembre 1907. Durante la Prima Guerra Mondiale, uno dei fratelli maggiori si arruolò nell’esercito e il cognome venne accidentalmente trascritto come Regardie. Così questo venne adottato come nome di famiglia. La sua famiglia si trasferì a Washington DC quando egli aveva 13 anni. Poco dopo, egli sviluppò un interesse per le opere teosofiche di Madame Blavatsky, lo yoga, e la filosofia indù. Regardie visitava spesso la Biblioteca del Congresso, che definiva la sua seconda casa. Non molto tempo dopo, Regardie trovò un precettore ebreo e imparò a leggere l’ebraico senza sforzo, unabilità che lo avrebbe aiutato enormemente nei suoi studi cabalistici. Egli fece richiesta d’iscrizione al Collegio di Washington della SRIA (Societas Rosicruciana in America) il 18 febbraio 1926. Venne iniziato al grado di Neofita il 18 marzo 1926 e promosso al grado di Zelator il 2 giugno 1927.) Intorno al 1925 Regardie scoprì un libro di Aleister Crowley che suscitò la sua curiosità. Subito dopo, Crowley gli offrì un lavoro come suo segretario a Parigi. Regardie cercò di farsi insegnare le arti magiche dal suo datore di lavoro. Tuttavia, Crowley non si offrì di insegnargli né la magia né lo yoga., e Regardie, giovane riservato e modesto, non insistette sulla questione. Invece continuò gli studi magici da solo, leggendo ogni libro magico, articolo o manoscritto a lui accessibile. Si definiva un uomo della Golden Dawn e non un Thelemita… Nutriva ciò nonostante un grande rispetto per l’O.T.O. e contava molti amici e colleghi nella comunità Thelemica. Sebbene la Golden Dawn avesse cassato di esistere nel 1903, continuava a vivere negli ordini suoi discendenti, come la Stella Matutina e lAlpha et Omega. Con l’incoraggiamento ed il supporto di Dion Fortune, Regardie si unì alla Stella Matutina. Nel 1933 Regardie entrò nell’Ordine e progredì rapidamente attraverso i gradi, grazie alle sue straordinarie abilità. Dopo aver ottenuto il grado di Theoricus Adeptus Minor, Regardie lasciò lOrdine nel dicembre del 1934. Nel 1937 pubblicò l’insieme dei rituali e delle conoscenze della Golden Dawn in quattro volumi intitolati semplicemente La magia della Golden Dawn. Nel 1947, Regardie si trasferì in California ed intraprese l’attività di chiropratico e terapista Reichiano. Insegnò psichiatria nel Los Angeles College of Chiropractic e compose articoli per varie riviste di psicologia. Regardie continuò a dare consigli in materia di salute e di magia fino al termine della sua vita. Morì di un attacco di cuore il 10 marzo 1985, mentre stava cenando con gli amici in uno dei suoi ristoranti favoriti.

Miti e Magie delle Erbe – L’Aura di Piante e Fiori tra Mitologia e Letteratura

Miti e Magie delle Erbe – L’Aura di Piante e Fiori tra Mitologia e Letteratura

Cibo dell’anima e del corpo

Autore/i: Macioti Maria Immacolata

Editore: DeriveApprodi

seconda edizione riveduta e aggiornata, prefazione alla nuova edizione e premessa dell’autrice.

pp. 320, Roma

Alberi, piante, fiori sono da sempre presenti nell’immaginario e nei rituali delle più diverse culture. Cibo dell’anima e del corpo, ciascuno è portatore di un’aura particolare. Ci sono fiori prediletti dag)i Elfi e altri amati dalle fate. Nella tradizione greco-romana la quercia è sacra a Zeus, mentre il mirto lo è a Venere. Alcuni danno vita e amore, come le rose e le viole, altri celano insidie mortali, quali l’iris portatore di sonno. Vi sono poi piante legate alle grandi religioni, quali il loto, importante per il buddismo, o il vischio, a lungo ritenuto un dono degli dèi, o la mandragora, la cui forma umana la riconduce al Paradiso terrestre.
Il libro di Maria Immacolata Macioti è un lungo viaggio storico e culturale nelle narrazioni mitiche che hanno accompagnato l’uso e la diffusione delle piante dalla classicità ai giorni nostri nella loro funzione curativa tanto del corpo quanto dello spirito, passando per le loro connessioni religiose.
Nel rapporto che gli umani hanno stabilito con le piante, facendo di esse l’oggetto di riti e racconti e attribuendo loro specifiche qualità, si è dato loro l’abilita di fare da tramite con cid che le diverse culture hanno immaginato di un aldilà. Le piante traducono l’incanto magico e simbolico che accompagna la nostra permanenza sulla terra.

«Si credeva, un tempo, alle grandi forze cosmiche. Venti e stelle, fiumi e laghi, rocce, piante e animali di ogni specie popolavano l’universo, si imponevano all’attenzione degli uomini.
Nulla di più naturale, per questi, che cercare di accattivarsene le simpatie, comprenderne gli umori, renderseli amici. È importante stringere particolari alleanze con qualcuno di questi esseri, adottarli, farsene adottare. È difficile pensare di poter instaurare legami speciali con grandi forze cosmiche; si può invece più agevolmente riuscirci con un semplice animale. È nei confronti di queste realtà che, ci dice Émile Durkheim, si rivolge, inizialmente, il culto, sono gli esseri più umili, quelli con cui si stringono legami di parentela. Piante e alberi sono rispettati ed adorati, in vario modo, in tutta l’Europa occidentale, fra gli Slavi e Lituani, fra gli antichi e gli Italici, fra i Germani e i Celti. Piante e alberi sono il dio. Hanno quindi un’anima; sono dotati di sensibilità.
Le credenze animistiche implicano la consapevolezza del dolore degli alberi: un ramo spezzato, la corteccia staccata sono ferite inferte. Ferite che provocano dolore, lamenti, pianti.
Gli alberi soffrono, si ribellano, gemono almeno finché le loro radici, tenacemente abbarbicate al suolo, non vengono divelte.
Studiosi e scrittori riportano ricordi e testimonianze di legami con gli alberi, in positivo e in negativo. Come mai questa attribuzione di forti influenze data alle piante? Come mai ad alcune di esse, nel tempo, sono state demandate capacita particolari, di tipo magico-sacrale?».

Maria Immacolata Macioti ha insegnato sociologia all’Università La Sapienza di Roma. Studiosa di movimenti religiosi e forme magiche contemporanee, ha pubblicato numerosi volumi dedicati a questi argomenti. Ha scritto altresì di immigrati e rifugiati, delle guerre civili e dei genocidi occorsi nel Novecento in Europa e altrove.

Apicoltura Tecnica e Pratica – Tutela dell’Apiario e Qualità dei Suoi Prodotti

Apicoltura Tecnica e Pratica – Tutela dell’Apiario e Qualità dei Suoi Prodotti

Autore/i: Pistoia Alessandro

Editore: Edizioni L’Informatore Agrario

pp. 384, oltre 500 illustrazioni, Verona

Professionisti e appassionati vengono guidati alla conoscenza del “superorganismo” alveare e dell’allevamento delle api. In modo chiaro e puntuale, grazie alla sua decennale esperienza e competenza in materia, l’autore tratta il mondo dell’apicoltura a 360 gradi fornendo le basi per chi si approccia alla materia, ma anche nozioni e indicazioni tecniche che soddisferanno gli apicoltori più esperti.
5 le sezioni in cui si articola il volume che tratta anche tecniche e temi attuali come l’arnia cattedrale e i metodi per prevenire e contrastare le nuove minacce all’apiario quali l’Aethyna tumida e la Vespa velutina, non tralasciando gli aggiornamenti in materia di contrasto dell’acaro Varroa.

Alessandro Pistoia, apicoltore da 40 anni, un riferimento per chiunque voglia interessarsi all’apicoltura, in Italia e all’estero. Socio di APAV (Associazione provinciale apicoltori di Verona) dalla sua costituzione e di WBA (World biodiversity association), esperto apistico iscritto al Registro dei tecnici apistici del Veneto; il suo apiario è nella Rete nazionale di monitoraggio degli alveari (Progetto BeeNet). Ha collaborato alla realizzazione dell’arnia cattedrale italiana, consolidando l’approccio olistico nella cura delle api.

L’Ultimo – Il Memoriale Inedito della Guardia del Corpo di Hitler (1940-1945)

L’Ultimo – Il Memoriale Inedito della Guardia del Corpo di Hitler (1940-1945)

Titolo originale: J’ètais garde du corps d’Hitler 1940-1945

Autore/i: Misch Rochus

Editore: Castelvecchi Editore

prima edizione, prefazione e cura di Nicolas Bourcier, introduzione di Pier Carlo Bontempelli, traduzione dal francese di Maria Vittoria Mancini.

pp. 240, ill. b/n, Roma

Rochus Misch è l’ultimo. L’ultimo sopravvissuto delle guardie del corpo di Adolf Hitler. L’ultimo soldato ad aver lasciato il bunker del Führer il 2 maggio 1945, il giorno in cui l’Armata Rossa s’impossessa della capitale del Terzo Reich, ormai in rovina. Uno dei pochi testimoni ad aver visto i corpi inerti del dittatore e della sua compagna, Eva Braun, accartocciati su un canapè nella loro tomba di cemento e acciaio. L’SS di ventisette anni a cui Joseph Goebbels, Ministro della Propaganda, si è rivolto qualche minuto prima di suicidarsi a sua volta. Oggi Rochus Misch accetta di raccontare il suo passato, segnato dalla tragedia tedesca del secolo XX. Per la prima volta, accetta di ripercorrere le tappe della sua vita e di rivelare nei dettagli i suoi ricordi, in un’opera che porterà il suo nome. Questo racconto è il risultato del lavoro di diversi mesi. Un esercizio delicato, a volte penoso e molto spesso insopportabile per un uomo vecchio, che coltiva solitario e senza posa il giardino della sua memoria, avendo molta cura di mettere da parte i cattivi pensieri.

Un brano: “Hitler si girò e sparì dalla stanza. Ecco, tutto finito. Mi lasciarono là un po’ stordito, ma anche sollevato, alleggerito di un peso che mi aveva perseguitato fin dal mio arrivo. Quel breve scambio di parole mi aveva avvicinato agli altri, ai camerati. Il famoso Führer che avevo appena visto non era né un mostro, né un superuomo. Hitler non era più Hitler. Sembrava un uomo normale. La mia paura non era completamente scomparsa, ma si era attenuata, affievolita. Guardai la porta. Era aperta. Era la voce di Brückner, venuto improvvisamente a prendermi: «I vostri camerati si occuperanno del resto»”.

Rochus Misch (Oppeln, Germania,1917) è stato la guardia del corpo di Adolf Hitler dal 1940 al 1945. Dalla Cancelleria berlinese agli appartamenti privati, dal Nido d’Aquila di Berchtesgaden alla Tana del Lupo in Prussia orientale e al Quartier Generale ucraino, ha seguito il Führer fino alla fine del Terzo Reich. È stato testimone delle ore maggiori e minori dei dirigenti nazionalsocialisti e delle loro compagne. Ultimo soldato tedesco a lasciare il bunker dopo il suicidio di Hitler, si è stabilito a Berlino dopo nove anni di prigionia in Urss.

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Prefazione
Rochus Misch e il passato tedesco

  • L’ULTIMO
  • Mi chiamo Rochus Misch
  • Un’infanzia felice, nonostante tutto
  • Soldato
  • La guerra dei fiori
  • La Cancelleria del Führer
  • Primo incontro con Hitler
  • Con e senza il Führer
  • Gli amici intimi
  • Il Berghof
  • «Mein Führer»
  • La festa di Eva Braun
  • Niente domande
  • Il bunker
  • Hitler non esce
  • Amerika
  • Il volo di Hess
  • Wolfsschanze
  • Werwolf
  • Stalingrado
  • «I migliori auguri»
  • Una cuoca «non ariana»
  • Bombe britanniche, artigliera sovietica
  • Eva Braun cattolica
  • Il 20 luglio 1944
  • Il labirinto
  • Ultime settimane alla cancelleria
  • Umido e scomodo
  • Il compleanno di Hitler
  • «La guerra è finita»
  • «L’attesa»
  • La prigionia
  • La vita dopo

Notizie biografiche
Fonti principali

Il bunker di Hitler
La Cancelleria nel 1944

Tantra per Due – Una Guida per la Felicità Sessuale della Coppia

Tantra per Due – Una Guida per la Felicità Sessuale della Coppia

Autore/i: Zadra Elmar; Zadra Michaela

Editore: Arnoldo Mondadori Editore

disegni di Numa Solaro.

pp. 400, ill. b/n, Milano

L’amore, la passione, il desiderio nascono magicamente nell’incontro fra l’uomo e la donna. Tuttavia, come dimostra l’esperienza quotidiana di molte coppie, spesso finiscono per svanire, portando alla frattura, alla rassegnazione, alla noia e al disincanto in campo sentimentale.
In Tantra per due Elmar e Michaela Zadra fanno luce sulle dinamiche affettive della coppia e propongono una soluzione per uscire dalla routine e coltivare attivamente l’amore e la passione con l’andare degli anni. Il libro si apre con un test con cui il lettore può rendersi conto della qualità della sua relazione. Seguono poi informazioni ed esercizi che lo aiutano a scoprire i segreti del piacere e del benessere fisico e gli indicano un nuovo modo di raggiungere una maggior accettazione e comprensione di sé e del partner, la chakranalisi. Questa tecnica, fondata sul Tantra, su principi buddhisti, su tecniche di meditazione orientale, sulla psicologia e la bioenergetica, si rivela utile per individuare il percorso del meraviglioso viaggio a due, che è il rapporto di coppia.
Questo libro è una guida per tutte le coppie che considerano la relazione non un comodo porto tranquillo, ma un’ occasione irripetibile per crescere insieme, conoscersi, godere dei piaceri dell’amore e del sesso.

Elmar e Michaela Zadra vivono con la figlia ad Anghiari in provincia di Arezzo. Nei loro viaggi in India si sono avvicinati al Tantra e, dopo anni di ricerche ed esperienze in proprio, hanno fondato nel 1994 l’istituto di Tantra Maithuna. Nei loro corsi esperienziali insegnano come accrescere l’affetto, l’amore, la comprensione e il piacere nella vita di coppia attraverso antichi principi tantrici e moderni metodi di ricerca interiore. Oggi sono fra i più noti maestri tantrici in Italia. Per Mondadori hanno pubblicato Tantra. La via dell’estasi sessuale (1997).

Confessioni di un Sicario dell’Economia – La Costruzione dell’Impero Americano nel Racconto di un Insider

Confessioni di un Sicario dell’Economia – La Costruzione dell’Impero Americano nel Racconto di un Insider

Titolo originale: Confessions of an Economic Hit Man

Autore/i: Perkins John

Editore: Edizioni minimum fax

prefazione di Loretta Napoleoni, prologo dell’autore, traduzione di Giuliana Lupi.

pp. 320, Roma

I “sicari dell’economia” sono un’elite di professionisti ben retribuiti che hanno il compito di trasformare la modernizzazione dei paesi in via di sviluppo in un continuo processo di indebitamento e di asservimento agli interessi delle multinazionali e dei governi più potenti del mondo; sono, insomma, i principali artefici dell’”impero”, di cui disegnano – lavorando dietro le quinte – la vera struttura politica e sociale.
Per dieci anni John Perkins è stato uno di loro, e ha toccato con mano il lato più oscuro della globalizzazione in paesi come Indonesia, Iraq, Ecuador, Panama, Arabia Saudita, prima di affrontare una graduale presa di coscienza che lo ha portato a farsi difensore dell’ecologia e dei diritti civili delle popolazioni sfruttate.
In questa autobiografia, appassionante come un romanzo e documentata come un’inchiesta di denuncia, Perkins ci costringe a riesaminare sotto prospettive inedite e inquietanti l’ultimo mezzo secolo di storia, e a interrogarci sul nostro futuro. Un bestseller internazionale indispensabile per comprendere a fondo le dinamiche dell’imperialismo e le ragioni dei conflitti che alimenta.

John Perkins nasce il 28 gennaio del 1945 in Hanover, New Hampshire. Ha frequentato la Tilton High School, il Middlebury College e la Boston University School of Management negli anni 60. Ha lavorato per una società di consulenza internazionale di Boston come Economista Capo ma era, in realtà, un sicario dell’economia. Ha vissuto e lavorato in Africa, in Asia, nel Medio Oriente, nell’America Latina e in Nord America. Ha tenuto nascosto il suo ruolo fino a che gli eventi dell’11 settembre non l’hanno convinto a rivelare il lato segreto della sua vita. Perkins, oggi, è un attivista per i diritti degli indigeni e per i movimenti ambientalisti. Lavora a stretto contatto con le tribù amazzoniche per preservare la loro foresta pluviale. Ha scritto diversi libri sulle culture indigene, sullo sciamanesimo, sull’ecologia e sulla sostenibilità. Inoltre, fa parte dei consigli di amministrazione di varie organizzazioni no profit. Una delle organizzazioni no profit che ha fondato e di cui è presidente, la Dream Change Coalition, è un modello di ispirazione per molte persone che vogliono essere più consapevoli di quello che accade sul nostro pianeta.