Libri dalla categoria Ufologia
Il Mistero dei Celti
Autore/i: Herm Gerhard
Editore: Garzanti Editore
traduzione dal tedesco di Gianni Pilone-Colombo.
pp. 368, 21 tavv. b/n f.t., 16 cartine b/n, Milano
I celti esistono ancora; o almeno, esiste una «differenza» celtica che in Irlanda, in Galles, in Bretagna, continua ad accendere passioni e persino rivolte. Celti furono i primi veri, temibili «barbari» con cui i romani si scontrarono; i primi rivali la cui civiltà non si fosse formata nella domestica e variopinta ressa degli scali sul Mediterraneo (questo «stagno» intorno a cui, come scrisse Platone, gli uomini si addensavano «simili a raganelle»), ma nelle cupe foreste che coprivano gran parte del continente, in vaste pianure nebbiose traversate da grandi fiumi, sulle fredde coste settentrionali e sotto cieli bassi. Nel primo secolo a.C. due intellettuali cosmopoliti di lingua greca, Strabone e Diodoro Siculo, raccolsero le notizie e gli stupori che, a proposito dei celti, circolavano nel mondo ellenizzato; riferirono quel che si diceva del loro furore guerresco e della loro infantile passione per gli ornamenti, i monili, le vesti sgargianti; accennarono all’esistenza, presso i celti, di poeti lirici (i bardi) che solevano cantare panegirici o satire, e di filosofi e teologi (i druidi); descrissero i lunghi banchetti su pelli di cane o di lupo, vicino ai camini dove ardevano grandi fuochi, mentre brontolavano nei calderoni o sfrigolavano sugli spiedi i grossi pezzi di porco tra cui sarebbe stata scelta, per onorare il più valoroso tra i convitati, la Porzione dell’Eroe.
L’Enigma delle Piramidi
Come e perchè furono costruite – Una teoria rivoluzionaria sul loro significato presso gli antichi egizi
Autore/i: Mendelsshon Kurt
Editore: Mondadori
prefazione e introduzione dell’autore, traduzione di Francesca Paola Porten Palange e Maria Vittoria Primo Palange.
pp. 224, 103 illustrazioni b/n, Milano
In questo libro Kurt Mendelssohn avanza una teoria rivoluzionaria sul significato delle Piramidi d’Egitto, maestose e suggestive ma, ai nostri occhi, estremamente inutili. Eppure esse debbono essere state considerate in una luce ben diversa dagli antichi Egizi, che le costruirono con fatica quasi incredibile pur senza godere di un immediato, evidente beneficio. Mendelssohn esamina la storia delle Piramidi, il problema se esse furono luoghi di sepoltura o cenotafi, e le leggi fisiche e statiche che ne regolarono la costruzione. Analizzando tutti questi elementi, e soprattutto la forma Singolare della Piramide di Meidum, egli giunge alla soluzione finale dell’enigma: ciò che importò agli antichi Egizi non furono le Piramidi in sé ma la loro costruzione. Esse furono un fatto politico ed economico necessario per raggiungere la formazione di uno stato centralizzato. Collaudata su un fenomeno isolato, come quello delle Piramidi innalzate in Messico, la correttezza della soluzione risulta del tutto evidente.
Laureatosi in fisica all’Università di Berlino con Planck. Nernst, Schrödinger e Einstein, Kurt Mendelssohn nel 1933 si trasferì a Oxford dove ottenne per primo la liquefazione dell’helium. Si è occupato di numerosi problemi di fisica e, negli ultimi dieci anni, si è dediCato all’egittologia. Membro della Royal Society dal 1951, è autore di numerosi libri e di oltre 200 saggi e articoli apparsi su riviste scientifiche.
Il Punto G
Una guida tantrica al mistero della sessualità femminile
Autore/i: Zadra Elmar; Zadra Michaela
Editore: Sperling & Kupfer Editori
pp. 228, ill. b/n, Milano
«Bisogna capire che quando tocchi il punto G non ne ricavi soltanto uno stimolo fisiologico .Vieni toccata nel fondo della psiche,nel centro della femminilità. Il punto G è l’accesso più erotico al regno dell’inconscio. Se facessi psicoterapia o se praticassi la meditazione, incontreresti gli stessi temi, le stesse esperienze. Quelli che, in forma più leggera, incontri anche in altre situazioni della tua vita.»
Se ne parla da decenni, ogni tanto qualche rivista femminile gli dedica una copertina, eppure la maggior parte delle donne (e degli uomini) ne ignora l’esistenza o dubita di averlo trovato. Ma cos’è veramente il punto G? Anatomicamente parlando, è una zona di sensibilità tattile erotica, situata sulla parte anteriore della vagina, a metà strada tra l’osso pubico e la cervice. Il ginecologo tedesco Grafenberg ne riferì per primo negli anni Cinquanta, ma le antiche discipline del piacere, come il Tantra, lo conoscevano da sempre. Avvicinarsi a questa da cui scaturiscono è una scoperta profonda, che non si ferma all’individuazione di una pura e semplice fonte di soddisfazione erotica. Il punto G non è un pulsante del piacere che va premuto in modo meccanico per eccitarsi, è una frontiera, una chiave per aprire la donna a stessa e alle proprie emozioni, un filo diretto verso il profondo dell’anima femminile. Elmar e Michaela Zadra – fondatori dell’Istituto di Tantra Maithuna che coniuga gli antichi principi tantrici con i moderni metodi di ricerca interiore – guidano i lettori a un nuovo livello di felicità sessuale, più vicino alla meditazione e che schiuderà insperati orizzonti.
Oroscopi Cinesi
Siete nati sotto una buona luna?
Autore/i: Delsol Paula
Editore: Casa Editrice Meb
traduzione di Alberto Della Chiostra
pp. 164, ill. b/n, Padova
In Asia i segni astrologici non dipendono dal sole, come i nostri segni zodiacali, ma dalla luna. Un anno solare si compone di dodici lune e, ogni tredici anni, di tredici lune.
Cosi come per il nostro zodiaco, anche il ciclo asiatico è centrato attorno al numero dodici; ma si tratta di dodici anni anziché di dodici mesi. Ogni anno porta il nome di un animale e questo animale influenzerà il destino ed il carattere dei nati in quell’anno: il 1993, per esempio, è l’anno del Gallo.
Naturalmente questi segni possono essere coniugati con i segni dello Zodiaco: una Tigre nel Leone sarà certamente più feroce di una Capra nei Pesci… Narra la leggenda che Buddha un giorno convocò tutti gli animali del creato, ma dodici soltanto furono quelli che si presentarono al suo cospetto. In premio, il Buddha decise di dare il nome di ognuno di essi ai dodici astri che compongono il ciclo astrologico orientale. In Asia, quindi, vi è l’anno del Topo, quello del Bufalo, della Tigre, del Gatto, del Drago, e cosi via. Una tabella, presa dal calendario perpetuo cinese, illustra i singoli anni, insieme al segno di animale per ogni anno, il suo elemento, il suo principio femminile o maschile.
Paula Delsol è una affermata scrittrice francese che ama attingere alle antiche fonti dell’astrologia orientale; è tra i pochi cultori di questa materia in grado di consultare il celebre Almanacco Imperiale, che veniva redatto, anno per anno, a Pechino.
Il Secondo Sesso
2 Volumi – I: I fatti e i miti, II: L’Esperienza vissuta
Autore/i: de Beauvoir Simone
Editore: Il Saggiatore
prima edizione, introduzione dell’autore, traduzione di Roberto Cantini e Mario Andreose.
vol. 1 pp. 328, vol. 2 pp. 536, Milano
Nel 1949 esce “Il secondo sesso” che fece, allo stesso tempo, successo e scandalo. Con veemenza da polemista di razza, de Beauvoir passa in rassegna i ruoli attribuiti dal pensiero maschile alla donna e i relativi attributi. In questo saggio l’autrice si esprime in un linguaggio nuovo, parla di controllo delle nascite e di aborto, sfida i cultori del bel sesso con “le ovaie e la matrice”. Affronta temi il tema della sessualità, il lesbismo, la prostituzione, l’educazione religiosa e la maternità, indicando alle donne la via per l’indipendenza e l’emancipazione. Provocando il pubblico conservatore, de Beauvoir cerca riconoscimento personale e solidarietà collettiva, e li avrà: l’opera, di respiro universale, è diventata una tra le fondamentali del Novecento.
Simone de Beauvoir è stata scrittrice, saggista, filosofa ed insegnante francese. Considerata una delle madri del femminismo, fu compagna per quasi tutta la vita del filosofo esistenzialista Jean-Paul Sartre, di cui condivise anche alcune dottrine, in un fecondo e brillante dialogo durato più di cinquant’anni.
Nata da una famiglia alto-borghese di Parigi in una notte del 1908, la piccola Simone si deve ben presto adattare ad uno stile di vita più scarno, dato dalla bancarotta del nonno paterno. Tutta la famiglia, in seguito al triste evento, abbandonerà l’arioso appartamento di Boulevard Montparnasse per trasferirsi in uno più piccolo e periferico, in Rue de Rennes. Simone e la sorella Hélène vivono anni di notevoli ristrettezze economiche, eppure la famiglia non rinuncia alle consuetudini borghesi così ben radicate nella tradizione: le vacanze dai nonni paterni e dalla zia, nella campagna francese. Grazie a questi soggiorni la giovane de Beauvoir dimostra ben presto una grande passione per la natura, accompagnata da un’altrettanto notevole propensione per lo studio. Iscritta all’Istituto cattolico Cour Désir, si distingue per gli ottimi voti, e decide di continuare a studiare per dedicarsi all’insegnamento, allontanandosi nel contempo dalla religione. Si iscrive a 22 anni alla Sorbona, e si laurea con una tesi su Leibniz. Già negli anni universitari, grazie al cugino Jacques Champigneulle, Simone si appassiona ad autori considerati ribelli ed anticonformisti, quali Gide, Proust e Radiguet. Inoltre, una sua amica si fidanza con il futuro grande filosofo Maurice Merleau-Ponty: entrambe vengono ex-poste ancora di più al fervore culturale di quegli anni. Nel 1929 accadono due cose importanti: Simone ottiene l’idoneità di insegnamento in Filosofia, riservata ai migliori allievi di tutta la Francia; e incontra colui che, senza matrimonio nè convivenza, sarebbe diventato il compagno della sua vita: il filosofo esistenzialista Jean-Paul Sarte. Della loro relazione si parlerà moltissimo: certo è che grazie a Sarte, la de Beauvoir conosce Lévi-Strauss, Aron e Nizan, e nel 1960 incontrerà Ernesto Che Guevara. Dal 1930 inizia ad insegnare a Marsiglia, Rouen e Parigi, dove terminerà la propria carriera di insegnante nel 1943, per una relazione con una sua studentessa. A questo proposito, nel 1977 sottoscriverà insieme a Sartre, Focault, Derrida e Barthes una petizione indirizzata al Parlamento, per chiedere la depenalizzazione di qualsiasi rapporto consenziente tra adulti e minori di quindici anni. Ovviamente non verranno ascoltati.
Non potendo più insegnare, Simone inizia a viaggiare già dal 1930 con Sarte: molto importanti saranno le esperienze in Spagna, Grecia, Marocco e Italia per la sua formazione intellettuale. I due giovani vivono con partecipazione e curiosità i grandi eventi di quegli anni: il nazismo in Germania, la guerra civile in Spagna, la seconda guerra mondiale. Durante l’occupazione nazista di Parigi, Sartre e de Beauvoir rimarranno a Parigi, condividendo l’iscrizione al gruppo di resistenza “Socialismo e Libertà”.
Finalmente la Francia viene liberata, e Simone entra nella redazione della rivista «Les Temps Modern», con Sartre, Leiris e Merleau-Ponty. Già nel 1947 si reca negli Stati Uniti per un ciclo di conferenze: incontra lo scrittore Nelson Agren, di cui si innamora. Va in Brasile, a Cuba, in Cina, in Unione Sovietica; e ritorna frequentemente in Italia con Sartre. Sono gli anni della sua opera forse più conosciuta (Il secondo sesso, 1949) e Simone de Beauvoir è oramai discussa in tutto il mondo per le sue posizioni: suscita grande ammirazione ma è anche al centro di furiose polemiche. Considerata appunto una delle ispiratrici del femminismo, seguirà il maggio 1968 con partecipazione e simpatia. Ma non basta: gli anni ’70 la vedono in prima linea sulle problematiche “calde” del periodo. La scrittrice si schiera sulla dissidenza sovietica, sul conflitto arabo-israeliano, sull’aborto, sul Cile; è inoltre presidentessa della Lega dei diritti della Donna. Di questi anni è il saggio La terza età (1970), in cui viene lucidamente e coraggiosamente affrontato il problema della vecchiaia. Nel 1980 verrà a mancare Sarte, e l’anno successivo Simone darà alle stampe La cerimonia degli addii, cronaca degli ultimi anni di vita del celebre pensatore.
Il 14 aprile 1986 la de Beauvoir ci lascia: il suo corpo riposa nel cimitero di Montparnasse, accanto la compagno di una vita. Entrambi atei, Simone nel 1981 scrive «La sua morte ci separa. La mia morte non ci riunirà. È così; è già bello che le nostre vite abbiano potuto essere in sintonia così a lungo.»
Tra i suoi romanzi più significativi, ricordiamo L’invitata (1943), in cui viene affrontato il difficile tema dell’inserimento nella coppia dell’Altro; Il sangue degli altri (1945), incentrato sul tema della responsabilità, in tempo di pace e di guerra; I Mandarini (1954), con cui vince il Premio Goncourt; Una morte dolcissima (1964), racconto commosso della morte della madre e il già citato La cerimonia degli adii (1981), in cui Simone racconta la morte per lei più straziante. Dal 1958 inoltre si dedica alla propria autobiografia, che uscirà in quattro volumi: Memorie di una ragazza perbene (1958), L’età forte (1960), La forza delle cose (1963) e A conti fatti (1972). Donna di fine intelletto, de Beauvoir si distingue anche per l’importante produzione di saggistica: Il secondo sesso (1949) l’ha fatta conoscere in tutto il mondo. Un saggio che ha sicuramente segnato una svolta nella considerazione della donna, e ha aperto una discussione radicale sulla condizione femminile. Da segnalare anche La terza età (1970). In Italia le opere di Simone de Beauvoir sono state pubblicate da Garzanti, Mondadori ed Einaudi.
Momento a Pechino
Romanzo
Autore/i: Lin Yutang
Editore: Casa Editrice Valentino Bompiani
traduzione dall’inglese di Piero Jahier.
pp. 776, Milano
Indice:
- Libro I: Le figlie di un taoista
- Libro II: Tragedia nel giardino
- Libro III: Canto d’autunno
- Appendice
L’Antidiavolo
Critica al «Diavolo» di Giovanni Papini
Autore/i: Cunsolo Luigi
Editore: Edizioni Centauro
a cura di Corrado Nalli, presentazione dell’autore.
pp. 252, Milano
Dalla presentazione dell’autore:
«Giovanni Papini afferma di avere scritto il primo – diciamo, anzi, l’unico – libro sul Diavolo, secondo il senso più profondo del Cristianesimo.
Credo che avrebbe potuto dire, con maggiore precisione, “secondo il mio personale convincimento cristiano, nel quale, per buona parte, entra il desiderio di trattare un argomento che sbalordisca per l’arditezza delle opinioni”, spesso, però, legate ad abbriccagnoli cervellotici.
Esaminiamole, ad ogni modo, seguendole da un capitolo all’altro e cercando di essere e di restare calmi: curiosi, anche noi, di conoscere la cordialità dei rapporti tra Dio e il Diavolo, nonchè le Vere cause della ribellione di Lucifero secondo la rivelazione del Papini: sopra tutto, bramosi di sapere quali tentativi gli uomini potrebbero fare, perchè sia riaperta al Diavolo la via del Paradiso.
Problema che investe anche la ricerca della concezione di Dio, al quale il Papini, sia pure velatamente in questo inizio, attribuisce qualità negative, poco degne di un Dio: capacità di “odiare, di essere ingiusto, di non aver mai, neppure una volta, indotto – direttamente o indirettamente – gli uomini a pregare per il grande avversario. E conseguentemente, ma in modo larvato, una non debole accusa a tutti gli alti formidabili intelletti dell’antichità[…]»
Storia dell’India
Un grande racconto epico che dalle origini giunge fino ai giorni nostri – Cinquemila anni di storia raccontati attraverso le testimonianze scritte, i monumenti, i dipinti, i templi, i miti e le leggende
Autore/i: Keay John
Editore: Newton Compton Editori
introduzione dell’autore, traduzione di Francesca Ricci.
pp. 560, nn. tavv. b/n f.t., ill. b/n, Roma
L’India può vantare una storia tra le più antiche e ricche del mondo. Eppure la maggior parte dei libri che vogliono raccontarla esordiscono denunciando la penuria delle fonti disponibili. «Non possediamo alcun testo storico anteriore al XIII secolo», lamentava negli anni Cinquanta il professor R. C. Majumdar. Considerando il fatto che la civiltà indiana aveva a quell’epoca già quattromila anni, ne consegue che una grossa parte della sua storia non è attestata da documenti scritti. E ciò per secoli ha reso problematica la ricostruzione degli eventi passati. Per fortuna la situazione è assai migliorata nell’ultimo mezzo secolo. Le ricerche basate su nuove tecniche e sull’approccio interdisciplinare hanno portato contributi insperati, colmando gradualmente i vuoti della documentazione.
Questo volume traccia oggi, per la prima volta dopo trent’anni, una storia a tutto tondo di questo immenso subcontinente che comprende, oltre all’India moderna, anche il Pakistan e il Bangladesh. L’autore ripercorre le vicende delle diverse culture, da quelle preislamiche alla conquista inglese, che si sono fuse attraverso i secoli, non sempre in modo indolore, in un grande e variegato caleidoscopio di razze e di lingue. Cinquemila anni di storia raccontati non solo attraverso i documenti scritti, ma anche facendo parlare i monumenti, i dipinti, gli oggetti d’arte, i templi, i palazzi, di cui le ricerche più moderne hanno decifrato funzioni e significati simbolici. Ne risulta un racconto epico, dal taglio agile, dallo stile narrativo che avvince anche quando analizza nei dettagli aspetti economici, culturali e sociali.
John Keay è autore di tre libri di storia che hanno avuto molto successo: The Honourable Company, sulla Compagnia delle Indie Orientali; Last Post, che descrive il progressivo disimpegno dell’impero britannico in Estremo Oriente; Explorers of the Western Himalayas, che traccia in due volumi la storia delle esplorazioni himalayane.
Tra i suoi libri sull’India segnaliamo India Discovered e Into India. John Keay è sposato, ha quattro figli, vive in Scozia e, insieme a Julia Keay, cura la Collins Encyclopaedia of Scotland.
La Civiltà Egizia
Autore/i: Gardiner Alan
Editore: Edizione CDE
prefazione dell’autore, traduzione di Ginetta Pignolo.
pp. XVI-440, 24 tavv. b/n f.t., Milano
Una grande passione di ricercatore e di studioso sta alla base di questo ampio ed approfondito saggio che offre un panorama quanto più completo possibile del plurimillenario regno dei faraoni.
Dalle strutture politiche ed economiche ai diversi sistemi religiosi, dalle strategie militari alle straordinarie conquiste tecnologiche dell’astronomia e dell’ingegneria: l’intero itinerario della storia egizia è ricostruito con estrema precisione e raccontato con grande vivacità.
Ma parallelamente all’esposizione delle vicende storiche di quell’affascinante civiltà, corre la narrazione del lavoro critico degli scienziati e delle scoperte degli archeologi.
Il libro si configura perciò come l’opera più autorevole e completa che sia mai stata compilata sull’argomento.
Sir Alan Gardiner, nato ad Eltham in Inghilterra nel 1879, è morto ad Oxford n 1963. Studioso dapprima delle iscrizioni semitiche dei Sinai, ha insegnato all’Università di Chicago (1924-34). Tra le sue opere sono notissimi gli studi di linguistica e soprattutto Grammatica egiziana (1927).
L’Egitto dei Faraoni
Storia, civiltà, cultura
Autore/i: Arborio Mella Federico A.
Editore: U. Mursia Editore
prefazione dell’autore.
pp. 480, 103 ill. b/n, 4 cartine b/n, 74 ill. b/n f.t., Milano
Quella stessa passione che agli inizi del secolo XIX aveva contagiato Dominique Vivant Denon, pittore, incisore, scrittore e uomo di mondo, quell’amore per una terra e una civiltà tutta da scoprire, da conoscere, ha ortato Federico Arborio Mella a scrivere – a mezza strada fra le impressioni di viaggio (questa volta a ritroso nel tempo) e l’affresco storico – un libro tutto da leggere senza mai accusare stanchezza. Tale è la ricchezza e si vorrebbe dire anche la novità della materia (quanti di noi, per esempio, hanno mai saputo che gli abitanti dell’Egitto antico godevano di un diffusissimo grado di istruzione e di un tenore di vita invidiabili da un fellah dei giorni nostri?), tale è l’entusiasmo con il quale l’Autore affronta l’argomento, che la carrellata a ritroso nei secoli e nei millenni diventa un itinerario ancora più affascinante del non dimenticato Civiltà sepolte di Ceram. I monumenti, non solo quelli funerari, le stele, le iscrizioni, o i piccoli lavori in legno, i manufatti cui abbiamo di solito dato una fuggitiva occhiata in qualche polveroso museo, si caricano così di tutto il significato storico, del messaggio di una civiltà da noi lontanissima ma che ci si fa come per miracolo vicina e familiare, come in quell’avvertimento di Kheti perché suo figlio abbracci la strada della cultura e possa divenire un giorno scriba laureato: «Tu devi amare i libri» dice Kheti, «non c’è nulla che li superi; ho visto tutti gli altri mestieri… voglio che tu ami i libri più di tua madre».
E finiamo cosi, implicitamente, per amare anche noi questo libro, forse non la più ampia, la più erudita o dotta storia dell’Egitto antico, certo la più appassionata che ci sia stato dato di sfogliare.
Federico A. Arborio Mella, nato a Vercelli, vive da molti anni a Milano, dove è titolare di uno dei più importanti studi di ricerche iconografiche, specializzato in fotografie di carattere storico-artistico.
Nefertiti
Una biografia archeologica
Autore/i: Vandenberg Philipp
Editore: SugarCo Edizioni
traduzione dal tedesco di Adriano Caiani.
pp. 320, tavv. b/n f.t., ill. b/n, Milano
Primavera 1965. A Karnak, vicino al tempio di Amon, due archeologi esaminano un immenso numero di frammenti calcarei con iscrizioni in un cumulo di macerie dissepolte e abbandonate.
Non sanno ancora che quelle rovine stanno per raccontare la storia di un regno scomparso più di 3000 anni fa, la vita di quel tempo dominata da una donna – Nefertiti – fino allora rimasta leggendaria. La necessità più immediata è di registrare, fotografare e dare un’ordinata collocazione ai 30.000 frammenti, un lavoro di decenni.
Tuttavia, con l’aiuto di un computer, è possibile ricostruire ciò che gli uomini e le forze della natura hanno distrutto: i resti di un tempio rimasto sconosciuto, lungo 1600 metri.
Lo stupore degli scienziati aumenta quando riescono a leggere le Iscrizioni come fossero le pagine di un libro. Le parole: «Il cuore della divinità è lieto…» traggono dalla notte della storia la splendida immagine di Nefertiti e del suo tempo. Smagliante emerge la figura di quella donna, di cui conoscevamo soltanto il busto pieno di fascino e di mistero, scoperto per caso nel 1921 e giunto avventurosamente a Berlino.
Philipp Vandenherg, dopo minuziose ricerche, ha così potuto scrivere la prima «biografia archeologica» di questa enigmatica bellezza. Adesso sappiamo che non è stata _ come si è sempre creduto – il compiacente giocattolo dell’eccentrico Akhenaton, bensì l’autentica guida dello Stato.
La «Bella che qui viene» fu capo di un regno immenso, detronizzò gli antichi dèi, diede inizio a un’epoca nuova e influì anche sulla vita della gente più umile. Molteplici tracce ha lasciato la sua breve esistenza, della cui realtà storica ci rendiamo conto soltanto ora.
Philipp Vandenberg è nato nel 1941, ha studiato germanistica e storia dell’arte a Monaco. Ha svolto Il suo lavoro di ricerca nell’area mediterranea, in Africa e in Asia, dove fervevano gli scavi. È autore de “La maledizione dei faraoni”, tradotto in 14 lingue e di “Ramsete il Grande” Pubblicati in Italia dalla nostra Casa editrice.
La Cina Antica
Dalle origini all’impero
Autore/i: Gernet Jacques
Editore: Il Saggiatore
introduzione dell’autore, traduzione di Paola Varani.
pp. 168, cartine b/n, Milano
In quest’opera vengono presi in esame circa 1500 anni di storia della Cina, dalle origini della civiltà cinese alla fondazione dell’Impero, nel 221 a. C. Viene cioè considerata, lungo tutto il suo arco, quell’evoluzione prodigiosa che ha portato, a partire dall’era neolitica, alla formazione di un vasto impero centralizzato, paragonabile a quello romano, ma assai più popolato e tecnologicamente più progredito. Insieme ai grandi progressi tecnici, l’opera mette in luce alcuni dati essenziali e permanenti, riguardanti la geografia e l’uomo, che consentono una visione chiara e non schematica della realtà complessa e articolata del mondo cinese.
Nato a Algeri il 22 dicembre 1921, Gernet ha compiuto gli studi superiori nella stessa città. Nel 1942 è stato arruolato e ha partecipato alla campagna contro la Germania. Dal 1949 al 1950 ha seguito i corsi dell’École Francaise d’Extrême-Orient di Hanoi, Attualmente insegna alla Sorbona alla Facoltà di lettere e scienze umane, dove ha la cattedra di lingua e civiltà cinesi, e è direttore all’École Pratique des Hautes Etudes.
Medioevo e Rinascimento Studi in Onore di Bruno Nardi
2 Volumi
Autore/i: Autori vari
Editore: Sansoni Editore
vol. 1 pp. 464, vol. 2 pp. 465-936, VII tavv. b/n, Firenze
Indice:
- GIUSEPPE BILLANOVICH, Pietro Piccolo da Monteforte tra il Petrarca e il Boccaccio
- UMBERTO BOSCO, Il nuovo stile della poesia dugentesca secondo Dante
- VITTORE BRANCA, Gidino da Sommacampagna e la cultura veneta della fine del Trecento in una epistola inedita
- ANTONIO CORSANO, Arte e natura nella speculazione pedagogica del Bruno
- MARIO D’ADDIO, «Les six livres de la République» e il pensiero cattolico del Cinquecento in una lettera del Monsignore Minuccio Minucci al Possevino
- MARIO DAL PRA, Le glosse alle «Categorie» del Ms. Parigi, N. Lat. 13368
- MARIE—THÉRÈSE D’ALVERNY, Avicenne et les médecins de Venise
- PHILIPPE DELHAYE, Un petit florilège moral conservé dans un manuscrit bruxellois
- CARLO DIONISOTTI, Ermolao Barbaro 6 la fortuna di Suiseth
- LUIGI FIRPO, Francesco Pucci a Basilea
- EZIO FRANCESCHINI, Leonardo Bruni e il «Vetus Interpres» dell’etica a Nicomaco
- GINO FUNAIOLI, Dante e il mondo antico
- EUGENIO GARIN, Ricerche sulle traduzioni di Platone nella prima metà del sec. XV
- ETIENNE GILSON, Les «coaequeva»
- TULLIO GREGORY, L’«Apologia» e le «Declarationes» di F. Patrizi
- PAUL OSKAR KRISTELLER, A philosophical treatise from Bologna dedicated to Guido Cavalcanti: Magister Jacobus de Pistorio and his «Quaestio de felicitate»
- FRANCO LOMBARDI, Una nota sul soggiorno di Giordano Bruno in Francoforte sul Meno
- ANNELIESE MAIER, Ein Unbeachteter «Averroist» des XIV Jahrhunderts: Walter Burley
- LORENZO MINIO-PALUELLO, Tre note alla «Monarchia»
- GIORGIO PETROCCHI, L’esperienza ascetica di Ugo da Prato
- ANDRE PÉZARD, Nymphes platoniciennes au Paradise Terrestre
- GIORGIO RADETTI, La religione di Lorenzo Valla
- AUGUSTIN RENAUDET, Un problème historique: la pensée religiouse de J. Lefèvre d’Étaples
- FRANCISCUS SALESIUS SCHMITT O.S.B., Dante und Anselm von Canterbury zum Prolog der Divina Commedia
- FRIEDRICH SCHNEIDER, Missverständnis und Glüch um Dante
- THEODORE SILVERSTEIN, Hermann of Carinthia and Greek: a problem in the «New Science» of the twelfth century
- UGO SPIRITO, Barocco e controriforma
- FERNAND VAN STEENBERGHEN, La démonstration de l’existence de Dieu par la finalité d’après les «Quaestiones de veritate » de Saint Thomas d’Aquin
- ANTONIO TRAGLIA, Il valore dossografico del «De terrae motu» di Seneca
- SOFIA VANNI-ROVIGHI, Alberto Magno e l’unità della forma sostanziale nell’uomo
- GERARD VERBEKE, Guillaume de Moerbeke et sa méthode de traduction
- ROBERT WEISS, Jacopo Angeli da Scarperia (c. 1360-1410/11)
- BARTHOLOMAEUS M. XIBERTA, O. Carm., Magistri Gerardi Bononiensis, O. Carm., Quaestio de dei cognoscibilitate (Summa theologica, Q. 13)
- FRANCES A. YATES, The ciceronian art of memory
- Scritti di Bruno Nardi
- Indice delle tavole
Storia della Filosofia Indiana
Autore/i: Tucci Giuseppe
Editore: Editori Laterza
introduzione dell’autore.
pp.456, Bari
Brahmana, Upanishad, Jainismo, Buddismo, le scuole materialistiche, lo Yoga, il Vedanta, le scuole Scivaite fino alle correnti contemporanee: una sintesi dei principali sistemi della filosofia indiana presentata dal più grande orientalista italiano.
Nella seconda parte del volume si enucleano i problemi più rilevanti di questi sistemi: la conoscenza, la divinità, l’io, la discussione tra orientalista, realismo e idealismo, la fisica, il tempo, lo spazio, il problema etico, la parola, ecc.
Giuseppe Tucci è nato a Macerata nel 1894 e dal 1930 è stato docente di Filosofia e religione dell’Asia centrale e orientale presso l’università di Roma. Ha pubblicato, tra l’altro: «Storia della filosofia cinese antica» (1922), «Santi e briganti nel Tibet ignoto» (1935), «Le forme dello spirito asiatico» (1940), «Nepal» (1960) e la monumentale «Indo-tibetica» in 7 volumi.
Medicina Ufficiale e Medicine Eretiche
Collana: Avventure del pensiero, n° 73 – Titolo originale: Médecine officielle et médicines Hérétiques
Autore/i: Carrel Alexis; Autori vari
Editore: Casa Editrice Valentino Bompiani
unica edizione, traduzione dal francese di Federico Federici.
pp. 432, Milano
- Il compito della medicina nel futuro (Alexis Carrel, premio Nobel per la medicina nel 1912)
- Esiste una dottrina ufficiale? (Dr. Remy Collin)
- Analisi scientifica e medicina umana (Dr. Jottras)
- La medicina umorale e i suoi risultati (Dr. Auguste Lumière)
- La tradizione scientifica dell’omeopatia (Dr. Léon Vannier)
- La tradizione ippocratica e la medicina delle rispondenze (Dr. Pierre Galimard)
- Il nuovo ippocratismo (Dr. Martiny)
- La medicina naturista (Dr. J. Poucel)
- Acupuntura. Energia vitale ed elettricità cosmica (G. Soulié de Morant)
- La medicina e gli agenti imponderabili (Dr. René Allendy)
- Medicina psicologica (Dr. M. Guillerey)
- Guarigioni razionalmente inspiegabili (Dr. Pierre Merle)
- Cosa dovrebbe essere una medicina tradizionale (Dr. Pierre Winter)
- Verso l’unità della medicina (Dr. René Biot)
I Grandi Monumenti dell’Antico Egitto
Autore/i: Jacq Christian
Editore: Mondadori
introduzione dell’autore, traduzione di Raffaele Donnarumma.
pp. 352, nn. tavv. e ill. b/n, Milano
Già gli antichi Greci andavano a cercare la saggezza e la scienza in Egitto. Oggi Christian Jacq, l’egittologo che si è fatto conoscere con i suoi affascinanti libri sulla storia di Ramses, ci guida alla scoperta dei siti archeologici più famosi del paese amato dagli dei. Seguendo un itinerario cronologico, ci avventuriamo nel deserto, nelle oasi e sulle isole che i faraoni scelsero come luogo per erigere i templi maestosi che gli avrebbero regalato l’immortalità. Un viaggio emozionante alla ricerca delle radici della Storia, in un paese che più si conosce e più si desidera conoscere e capire.
Christian Jacq, egittologo, saggista e romanziere, ha riscosso in Francia uno straordinario successo coni suoi libri sull’antico Egitto e ha ricevuto il premio Maisons de la Presse dell’Académie francaise per L’Égypte des grands pharaons. La sua saga su Ramses, pubblicata nel 1997 in cinque volumi, è diventata subito un bestseller.
Uguale successo hanno avuto i suoi saggi (Le donne dei faraoni, Il mondo magico dell’antico Egitto, Conoscere l’antico Egitto, L’insegnamento del saggio Ptahhotep, La Valle dei re) e il nuovo romanzo Il faraone nero.
Storia di un Paese: Montaillou
Un villaggio occitanico durante l’inquisizione (1294-1324)
Autore/i: Le Roy Ladurie Emmanuel
Editore: Rizzoli
traduzione di Giovanni Bogliolo.
pp. 552, ill. b/n, Milano
Nell’anno 1320 il vescovo di Pamiers, cittadina dell’Occitania, apre un’inchiesta d’Inquisizione sugli abitanti di un piccolo paese dell’Alta Ariège a 1300 metri d’altezza: Montaillou, 250 abitanti, piccola comunità occitanica e pirenaica di contadini e di pastori. Si trattò di uno dei tanti episodi della lotta della Chiesa romana contro l’eresia catara? Può darsi, ma la coscienza etnologica e finemente poliziesca di questo Maigret ante litteram ha finito per disvelare tutti i segreti del villaggio, piccoli e grandi. Niente è sfuggito alla meticolosa indagine del vescovo Fournier, che farà poi una spendida carriera diventando Papa di Avignone: né la vita intima e errabonda del pastore Maury, né i numerosi amori del truculento curato della parrocchia, delatore, gaudente ed eretico, né le romantiche passioni della bella castellana Béatrice de Planissoles.
Ma sono soprattutto i drammi della vita quotidiana di Montaillou, oppressa da un clero dominatore e dal clan tirannico dei Clergue che formano la trama di questo studio, al tempo stesso monografico e globale; l’infanzia e la morte, la cultura e la famiglia, le lotte delle mafie di paese, l’ossessione della salvezza nell’altro mondo e la magia, l’irreligiosità e le eresie contadine, la morale e il crimine, il folklore, i miti e i fantasmi. Utilizzando quello straordinario documento che è il «registro d’Inquisizione» di Jacques Fournier, una specie di romanzo popolare del XIV secolo, questo libro ridà vita, con i metodi storici ed etnografici più moderni, alla realtà catara e occitanica di quasi seicentocinquant’anni fa con la freschezza e il turbamento del vissuto.
Non a caso la critica internazionale ha parlato, a proposito di Montaillou, di «storia totale», cioè di un modo integrale di rendere la vita di una determinata epoca, le sue ideologie e le sue azioni, avvalendosi dell’etnografia, dell’etnologia, della linguistica, dell’ecologia, tutte scienze, per così dire, «nuove». Ma nuovo è anche l’oggetto dello studio: non già la vita dei potenti e delle classi dominanti, delle città, ma la vita degli umili, del popolo, della provincia, dei paesi e di un piccolo villaggio, che non ha minore dignità, né meno da dire, ma anzi dimostra una ricchezza di tematiche, di informazioni e di azioni che gli storici ufficiali hanno finora trascurato.
Le Roy Ladurie, storico francese della nuova generazione, con questo suo autorevole lavoro ha raggiunto due obiettivi finora estranei agli storici ufficiali: operare quel «ribaltamento» della storia auspicato da Brecht, mettendo gli umili in primo piano, e mettere la storia alla portata di tutti i lettori, come un avvincente romanzo, meritando così un successo di critica e di pubblico che lo ha già reso un best-seller.
L’Isola del Tonal
Autore/i: Castaneda Carlos
Editore: Rizzoli
introduzione e traduzione di Furio Jesi.
pp. 400, Milano
Un etnologo serio, di formazione universitaria, viene per dieci anni «imbrogliato» e «preso in giro» dagli stregoni indios; ma proprio questo «imbroglio» è una tecnica di insegnamento: solo così egli giunge al sapere degli stregoni.
Questo libro narra le fasi conclusive dell’«imbroglio» e forma la sintesi dell’apprendistato. Il sapere degli stregoni sembra essere qualcosa che si sperimenta più con il corpo che con la mente, o almeno che bisogna sperimentare con il corpo prima di conoscerlo con la mente. I: qualcosa che amplifica la coscienza, e nello stesso tempo le fa riconoscere una prigionia ferrea e ineluttabile. L’uso della droga. – dice Castaneda – non apre alcuna porta verso il mistero: è solo un aiuto pratico e pericoloso per chi sia particolarmente ottuso e restio ad avviarsi verso il sapere.
Le rivelazioni contenute in questo libro sono state accusate d’essere in tutto o in parte un falso. Ma anche in questo caso le pagine di Castaneda resterebbero affascinanti e non prive di interesse scientifico, quale testimonianza sconcertante della crisi delle scienze dell’uomo, spia di caverne aperte sotto le sicurezze accademiche di informazione e di metodo. Nell’impossibilità di conoscere il vero «selvaggio», l’uomo moderno sarebbe così giunto a fabbricarsi deliberatamente come interlocutore un falso «selvaggio», per poter dire a se stesso, alla sua controfigura «diversa», ciò che nella vita quotidiana è ridotto al silenzio.
Carlos Castaneda (Carlos César Arana Castaneda) è nato a Cajamarca, in Perù, il 25 dicembre 1925. Dopo studi di pittura e scultura a Lima, ha frequentato la University of California a Los Angeles, dedicandosi in particolare all’etnologia. Ha poi compiuto ripetuti soggiorni nel Messico centrale, entrando in rapporto con indios (in particolare indios Yaqui) depositari delle tradizioni esoteriche su cui egli ha già pubblicato tre libri: A scuola dallo stregone (1968), Una realtà separata (1971), Viaggio a Ixtlan(1972), tutt’e tre tradotti in italiano (Astrolabio, Roma). Va aggiunto che egli stesso ha fornito di sé una biografia molto diversa, in contrasto con i dati dei documenti e delle testimonianze. Vive a Los Angeles.
I Fenomeni del Paranormale
Conoscere la parapsicologia
Autore/i: Giovetti Paola
Editore: Arnoldo Mondadori Editore
presentazione di Antonio M. Gentili, premessa e introduzione dell’autrice.
pp. 240, Milano
Fin dai tempi più lontani l’uomo ha sempre avvertito il fascino del mistero e ha conosciuto fenomeni cosiddetti “paranormali”: una tematica che oggi incontra sempre maggior interesse ed è qui affrontata in maniera chiara ed esauriente.
Questo libro presenta il mondo del paranormale attraverso una documentazione rigorosa e appassionante, mettendo in luce la dilatazione di orizzonti e di coscienza che i fenomeni psichici possono offrire: essi infatti ci aiutano a scoprire la faccia nascosta dell’animo umano, a individuare il nostro potenziale inesplorato e, smentendo per loro natura la visione materialistica della vita, inducono a soffermarsi sulla nostra natura spirituale.
Paola Giovetti è nata a Firenze. Laureata in lettere, dopo aver insegnato per alcuni anni si dedica ora all’attività di giornalista e scrittrice. I suoi interessi sono rivolti soprattutto a temi religiosi e al mondo del paranormale. Tra i suoi libri ricordiamo Arte medianica, Qualcuno è tornato, I misteri intorno a noi, Teresa Neumann.
Sesso e Società
Autore/i: Walker Kenneth; Fletcher Peter
Editore: Mondadori
premessa di F. E. England, prefazione degli autori, traduzione di Attilio Landi.
pp. 350, Milano
Un’indagine sulla vita sessuale, se ricondotta al più vasto problema della personalità, fornisce una risposta a interrogativi psicologici, morali e sociali, oltre che biologici. A fondamento di questo volume è il principio della intima connessione tra le varie facoltà psico-fisiche dell’individuo, e quindi la presenza della realtà umana, nella sua totalità, in ciascuna esperienza. Lo sviluppo sessuale non è governato da leggi autonome, ma avviene in relazione alle stesse forze ambientali che presiedono a ogni altra funzione dell’individuo: esso è dunque in massima parte il risultato di una educazione sociale. Gli Autori hanno ispirato le loro ricerche a un ideale umanistico consapevole della necessità di creare, per l’individuo, un patrimonio di idee e di obiettivi nel cui ambito risolvere i problemi della vita istintiva. All’opinione che ritiene la sessualità un elemento insidioso e preoccupante dell’esistenza, questo libro oppone una concezione positiva, perchè spiritualmente perfettibile, del rapporto sessuale quale mezzo di comunicazione di due coscienze. L’appello a una educazione sessuale più illuminata si risolve nella domanda di una società vigile e capace di creare uomini liberi e responsabili.